IN OSPEDALE LA SITUAZIONE DI INFERMIERI E OSS È PEGGIORATA. “NON È PIÙ IL TEMPO DI EROI E ANGELI” 
A cura di Redazione Sette Giorni,  pubblicato il   11/05/2022 00:00:09 

 

Ci scrive un sindacato dei sanitari

 

Volevo ringraziarla direttore per l’opportunità offerta al nostro sindacato, la Fials (Federazione Italiana Autonomie locali e sanità), di intervenire tramite le pagine del suo giornale in merito alla situazione del nostro presidio ospedaliero. Solo lo scorso anno avevamo ricordato quanto vissuto dal personale in un anno di Covid hospital. Ora possiamo dire che, anche se il presidio ospedaliero dal 31/3 non è più considerato un Covid hospital regionale, al suo interno permane un reparto intero dedicato a questo tipo di pazienti. La situazione per il personale, impegnato nei vari reparti, forse risulta peggiore di quella di un anno fa. Se da un lato sono stati riaperti reparti quali la chirurgia, l’ortopedia, il pronto soccorso e la medicina pulita, dall’altra parte occorre fare i conti con una consistente carenza di personale. Fortunatamente per il bacino d’utenza del nostro presidio ospedaliero gli ambulatori vari e i reparti appena citati funzionano perché purtroppo le malattie non si sono fermate durante la pandemia, ma va riconosciuto che il personale (già provato) continua a lavorare con dotazioni organiche da contingenti minimi. Non solo ma tutto il personale si trascina un numero consistente di ferie non godute dell’anno 2021 a ridosso dell’inizio del periodo estivo 2022.  Nel mese di febbraio si è svolto il concorso per gli infermieri e nel mese di marzo quello per la figura dell’Oss, auspichiamo che possano essere assunte al più presto un numero adeguato di figure necessarie per ritornare a lavorare in sicurezza. Forse quanto successo nell’anno 2020, in cui il personale sanitario era stato equiparato alla figura di eroi o di angeli, è già stato dimenticato.  Quindi, gentile direttore, a due anni dall’inizio di questo inferno chiamato Covid possiamo solo evidenziare la stanchezza, la delusione e l’amarezza che prova tutto il personale sanitario che non vede miglioramenti nel proprio futuro lavorativo e che si trova impegnato a portare avanti una situazione quasi insostenibile. Come sindacato siamo impegnati a tutelare e sostenere i nostri iscritti, anche quanti sono stati assunti a tempo determinato per l’emergenza Covid. 

Michela Ressia  

Dirigente sindacale Fials