E’ stato il Preludio del nuovo inizio dell’attività alla Casa Madre di via Emilia 63, a Tortona, comunemente chiamata “il Paterno” perché vi visse per quasi 40 anni don Orione. Al mattino del 30 agosto, nel cortile interno, è andato crescendo il vivace vocìo di numerose persone. Erano presenti l’8° successore di don Orione, don Tarcisio Vieira con il Consiglio generale, i Consigli provinciali giunti da varie parti del mondo per partecipare al corso di formazione (Italia, Polonia, Inghilterra, Kenya, Costa D’Avorio, Togo, Burkina Faso, India e Filippine). Suor Maria Alicja, superiora generale, guidava un bel gruppo di Piccole Suore Missionarie della Carità; c’erano le responsabili generali degli Istituti Secolari e del Movimento Laicale Orionino. Gli occhi erano puntati anche sulla piccola comunità che abiterà e animerà le attività di accoglienza e formazione del Paterno: don Flavio Peloso, don Davide Penzotti e don Paul Vincent.
Nella chiesa di San Michele c’è stato un tempo di preghiera e di rievocazione storica del significato della “Casa Madre” per la storia degli inizi e per la Famiglia Orionina oggi. Don Flavio Peloso ha presentato una “lectio orionina” prendendo la storia di Giacobbe come modello per capire l’agire di Dio nella vita di don Orione e della Piccola Opera. La storia iniziò con quel sogno nel quale Giacobbe vide il cielo collegato alla terra da una “scala” (Gen 28, 10-22). Ebbe soprattutto la manifestazione di Dio: “Io sarò con te. Io ti proteggerò. Io ti darò una terra e una discendenza”. Riconobbe quel luogo che divenne “sacro”. La storia, “da sveglio”, confermò la verità del sogno. E’ quanto avvenuto anche a don Orione con quel sogno sul davanzale della sua cameretta guardando all’Oratorio chiuso. Non una scala manifestò la Provvidenza che congiunge cielo e terra, ma la “Madonna dal manto azzurro”, la Madonna della Divina Provvidenza. Don Orione, “da sveglio”, ritenne quel sogno “la manifestazione di Dio e la profezia sulla Piccola Opera della Divina Provvidenza”. Don Orione, e noi oggi, riteniamo “luogo sacro” non solo la stanzetta del sogno ma quei luoghi di Tortona in cui si è realizzato quanto promesso da Dio per mezzo della Madonna. Tra tutti i luoghi di Tortona, ha una particolare rilevanza quella che don Orione chiamava “la Casa Madre”, il Paterno: qui il sogno si fece storia, discendenza di figli, progetto di bene per la Chiesa e la salvezza delle Anime. Solo così possiamo comprendere il significato del “Paterno” e del suo ruolo oggi nel ricordare e far rivivere la Grazia degli inizi affinché possa farsi storia nei nuovi tempi e nuovi luoghi ove i discendenti di quella “Promessa” vivono e operano. Proprio per evocare e rivivere il “dono di Dio” (carisma) donato dal Signore a don Orione, e da lui trasmesso ai discepoli in questa Casa Madre, il Capitolo e i Superiori hanno deciso di rendere accogliente il “Paterno” per visite brevi e anche per tempi prolungati di formazione dei figli e figlie, laici e religiosi, della Famiglia Orionina oggi.