Nella quinta puntata della nostra “inchiesta” sulla vendemmia 2024 ospitiamo un intervento di Marco Volpi delle Cantine Volpi.
Vendemmia 2024 com’è andata? Che tipi di vini producete? Quali sono le vostre etichette principali? Dopo annate in cui la pioggia è stata un problema in quanto non sufficiente, nel corso del 2024 soprattutto durante i mesi di aprile, maggio e giugno i mm di pioggia caduti sono stati invece fin troppo frequenti e abbondanti. Le malattie fungine della vite, che prosperano in ambienti umidi, hanno quindi avuto vita facile e hanno creato necessità di interventi mirati e tempestivi, spesso resi complessi dalla situazione climatica che ha reso complicato anche il solo ingresso in vigneto. I nostri vigneti della Cascina La Zerba di Volpedo corrispondono complessivamente a 10 ettari interamente coltivati in biologico da 10 anni senza quindi l’utilizzo di pesticidi ed erbicidi. Circa 5 ettari di Timorasso e 5 ettari di Barbera da cui produciamo i nostri Derthona e la Barbera superiore. Abbiamo recentemente acquisito 5 ettari vitati in zona Sarezzano, che diventeranno nei prossimi anni un bellissimo appezzamento a corpo unico di Timorasso. Storicamente, la nostra cantina vinifica anche uve da circa 80 ettari di vigneto di coltivatori del Tortonese, principalmente Timorasso, Barbera, Cortese e Dolcetto. Le nostre etichette principali sono il Derthona La Zerba, il Derthona Riserva Zerba Antica e la Barbera Superiore La Zerba. In questo periodo è perfetto anche ricordare il nostro Dolcetto Novello San Martino e dato che ci avviciniamo al Natale anche il nostro storico Moscato “all’antica”.
Il clima “pazzo” di quest’anno come ha influito? Ci sono stati ritardi o anticipi nelle raccolta delle uve? Cosa sta succedendo nei vigneti per effetto del cambiamento climatico? Una vendemmia sicuramente caratterizzata dalle continue piogge di tarda primavera e inizio estate che hanno compromesso parte della produzione. Per fortuna i mesi di luglio e agosto sono stati meno piovosi e le calde giornate di sole hanno permesso una buona maturazione di quel prodotto che ha superato indenne la prima fase dell’anno. La quantità ha visto quindi una diminuzione. Si è vista molta differenza tra vigneti con diverse esposizioni e anche all’interno degli stessi vigneti differenze tra il lato del filare meno esposto al sole. In Cascina La Zerba, nonostante la coltivazione in biologico, grazie alle centraline meteo, all’ottima esposizione e ai tanti interventi mirati in vigneto, siamo riusciti a salvare buona parte della produzione delle uve Timorasso e ad ottenere un’ottima qualità delle uve dello storico vigneto di Barbera. Come tempi di vendemmia, quest’anno siamo tornati a date di inizio più vicine a quelle tradizionali del passato. La data di fine vendemmia per quanto ci riguarda è stata comunque leggermente anticipata, così da riuscire a prevenire nuove perturbazioni che verso fine settembre hanno minacciato i nostri Colli e avrebbero interrotto (e probabilmente bloccato completamente) la raccolta. Il cambiamento climatico ci impone ormai due azioni fondamentali: mitigare il rischio e investire in innovazione. Il rischio in vigneto si mitiga ricercando diverse esposizioni, portainnesti o cloni varietali con caratteristiche opposte così da bilanciare gli effetti di estati estreme. L’innovazione è sempre più importante e ci permette di essere più sostenibili in vigneto azzerando l’utilizzo di pesticidi ed erbicidi, ci consente di proteggere le nostre uve dalle avversità (reti antigrandine, tutori, shelter) e con le moderne macchine vendemmiatrici ci consente una raccolta più veloce, andando a diminuire il rischio di interruzioni di vendemmia causa maltempo e permettendoci di raccogliere l’uva nei tempi giusti.
Se dovesse scegliere due parole chiave per descrivere i vostri prodotti, quali sarebbero? A descrivere i nostri vini il rischio è di dilungarci troppo, in quanto sono il risultato di sforzi, passione, errori, studio, lavoro di gruppo e tanto altro; quindi, obbligarci a descriverli in due parole chiave credo sia intelligente!! Direi vini autentici e consapevoli.
Quali sono per voi le tre regole d’oro per un buon vino? Partire dal vigneto, ottenendo una materia prima di qualità; saperla trasformare poi in cantina con tecnica e passione; saper infine aspettare con pazienza e un pizzico di curiosità, che rende il primo assaggio del vino in bottiglia un momento sempre magico.
Tradizione e innovazione: come bilanciate questi due aspetti? Tradizione e innovazione in vigneto e cantina avanzano insieme, ognuna a sostegno e arricchimento dell’altra. Tradizione vuol dire vitigni autoctoni, vigneti storici, competenze tramandate di generazione in generazione. Innovazione significa adottare nuove tecnologie, processi, formati e chiusure, che garantiscono costanza, maggiore sicurezza, qualità e longevità ai nostri vini.
Come cercate di coinvolgere attivamente i visitatori? Nell’ultimo anno, abbiamo aperto con entusiasmo le porte della nuova Sala Degustazione presso la cascina La Zerba, accogliendo ogni sabato turisti, appassionati e curiosi. La sala ci permette di offrire un’esperienza diretta e immersiva, in cui i visitatori possono scoprire la nostra storia, conoscere i dettagli delle nostre tecniche di vinificazione e, naturalmente, assaporare i nostri vini. Raccontare personalmente il nostro lavoro e condividere la passione che ci guida è un’opportunità che crea un legame autentico e unico con i nostri ospiti. Oltre alle classiche degustazioni, abbiamo anche organizzato eventi più informali e conviviali, come i pic-nic in vigneto, dove alla degustazione vengono abbinati anche i prodotti locali più rappresentativi del territorio come Montebore, composte, giardiniera, confetture e pesche di Volpedo.
Come vedete le attuali tendenze del mercato del vino? Ci sono nuovi sviluppi che influenzano la vostra produzione o strategia di marketing? Il mercato è oggi in forte cambiamento. Noi vendiamo circa l’80% dei nostri vini all’estero e quasi in tutti i Paesi vediamo trend simili: i rossi, soprattutto quelli più strutturati e con alte gradazioni, soffrono più dei bianchi. I giovani tra i 20 ed i 30 anni hanno molte più alternative al vino come soft drinks, birra e superalcolici. Anche all’interno del mondo “vino”, i vini aromatizzati e quelli dealcolati sono in crescita. Un trend che gioca a nostro favore è quello della ricerca di vitigni autoctoni e noi oggi abbiamo forse il vitigno autoctono più interessante in Italia: il Timorasso. La crescita del Derthona è infatti continua e tocca ormai molti paesi. La strada però è ancora molto lunga e delicata. La nuova denominazione Derthona ci aiuterà ad affermare il nostro marchio di territorio ed in futuro sarà sempre più essenziale lavorare uniti come produttori, sfruttando le sinergie che nascono dalla cooperazione. Un esempio concreto è il gruppo Derthona Giovani, di cui con orgoglio faccio parte: un’associazione di giovani produttori nata nell’aprile 2023, che oggi conta circa 60 soci, la quale ha come scopo proprio quello di accrescere il dialogo ed il confronto tra i giovani del territorio con il fine ultimo di promuovere e valorizzare sempre più i nostri Colli Tortonesi.