Nella sesta puntata della nostra “inchiesta” sulla vendemmia 2024 ospitiamo un intervento del presidente Consorzio Colli Tortonesi Gian Paolo Repetto di Sarezzano.
Vendemmia 2024 com’è andata? Che tipi di vini producete? Quali sono le vostre etichette principali? La vendemmia 2024 è stata il frutto di un anno molto complicato dal punto di vista meteorologico, dopo due anni estremi per mancanza di acqua e temperature elevate, abbiamo avuto una delle annate più piovose di sempre. Le maggiori difficoltà come al solito le abbiamo avute nel condurre i vigneti di Timorasso, che sia pure con una riduzione del 30% sulla resa nominale ci ha regalato una annata che sembra destinata a garantirci una grande eleganza nei vini che noi decliniamo poi nel Piccolo Derthona, Derthona Quadro, la nostra selezione di vigneti con differenti esposizioni che ci permette di trovare l’equilibrio di anno in anno ed il nostro Cru Derthona Origo. Le nostre barbere, quest’anno avranno una gradazione alcolica più equilibrata al confronto con gli ultimi anni.
Il clima “pazzo” di quest’anno come ha influito? Ci sono stati ritardi o anticipi nelle raccolta delle uve? Cosa sta succedendo nei vigneti per effetto del cambiamento climatico? Di certo abbiamo capito che non possiamo più far conto su quello che si è sempre fatto, come dicevo dopo due anni estremi, con un anticipo importante sulla raccolta delle uve abbiamo dovuto completamente cambiare strategia e tornare alle condizioni che forse hanno visto i nostri vecchi, tutti abbiamo capito che la cosa più importante è la capacità di adattarci, come in parte lo fanno le nostre viti, reagendo velocemente, cambiando la gestione della chioma delle viti che non può essere la stessa di anno in anno, come la quantità di uva da lasciare sulla pianta e così via per il momento di raccolta, i tempi di pressatura e chissà cos’altro impareremo. Se dovesse scegliere due parole chiave per descrivere i vostri prodotti, quali sarebbero? Precisione e territorio. Quali sono per voi le tre regole d’oro per un buon vino? Cura il tuo vigneto, cura il tuo vigneto, cura il tuo vigneto. Tradizione e innovazione: come bilanciate questi due aspetti? Trovo fondamentale nel 2024 utilizzare la tecnologia pulita che ci è messa a disposizione da chi ha fatto ricerca o semplicemente trovato buone pratiche, a chi viene in cantina spiego sempre che anche se non diserbiamo utilizziamo attrezzature meccaniche che ci permettono di lavorare il sottofila, oggi sarebbe difficile e forse anche non così salutare trovare gli operatori che vengano a vangare il vigneto, stessa cosa in cantina, dove l’igiene ritengo sia una cosa essenziale per ridurre i solfiti ed evitare difetti del vino, ma oggi si possono lavare le vasche con testine ad alta pressione e temperatura, utilizzando pochi litri di acqua e non utilizzando detergenti chimici. Come cercate di coinvolgere attivamente i visitatori? Prima di tutto raccontando il territorio e la fantastica squadra di vignaioli che abbiamo nelle Terre Derthona e poi cercando di far capire la versatilità dei vini del nostro territorio, vini che possono essere abbinati al cibo della tradizione, ma fino anche alla cucina asiatica. Come vedete le attuali tendenze del mercato del vino? Ci sono nuovi sviluppi che influenzano la vostra produzione o strategia di marketing? Il mercato del vino attraverserà un periodo molto difficile e non credo sarà breve, per questo ritengo sarà sempre più importante avere una identità precisa legata al territorio ed una qualità che ci permetta di restare nel segmento premium, per questo il nome Derthona incluso nella DOC ed utilizzato da tutti, comunicazione compresa, sarà determinante, le nostre colline ed i nostri vitigni sono molto adatti ad una produzione di livello, ma non ci permetterebbero di lavorare sulla quantità, questo credo lo abbiamo tutti o quasi compreso. Siete stati premiati sul Gambero Rosso per il Timorasso. E’ ormai la vostra principale produzione? Quanto cresce il suo gradimento? Sì il Derthona è la nostra principale produzione, oramai ha superato il cinquanta per cento, il gradimento cresce in maniera proporzionale alla nostra capacità di farlo conoscere, questo è il vero lavoro che dobbiamo fare, perché dal punto di vista del prodotto non facciamo fatica a competere in giro per il mondo con i nostri concorrenti, che di solito non sono italiani ma provenienti dal salotto buono della Francia. I paesi dove siamo presenti oltre all’Italia in maniera significativa sono Usa, Canada, Belgio, Paesi Scandinavi, Olanda, UK, Corea, Svizzera ed in misura marginale in una decina di altri, resta molto da fare perché oggi a conoscere il Derthona Timorasso fuori dall’Italia sono solo la ristorazione di livello e gli wine lovers evoluti.