E’ un po’ di anni che cerchiamo di sperare che il prossimo anno sia migliore di quello che sta per finire. Nel 2022 intitolammo l’articolo di auguri “verso la felicità?” con la speranza che il punto interrogativo fosse superfluo. Invece abbiamo visto che il 2023 non è stato un grande anno, dovendo sopportare ancora le conseguenze delle guerra in Ucraina e, dal 7 ottobre, quella in Medio Oriente con massacri terribili. Il 2024, poi, è stato “anno bisesto”, ovvero come dice l’adagio, “anno funesto”.
Per molti lo è stato, per altri invece è stato un anno felice, sicuramente, per la maggioranza crediamo un anno normale, caratterizzato da sempre più difficoltà, dalla classe media in giù, a raggiungere economicamente la fine del mese. Insomma, stando a quello che abbiano sentito in tutto l’anno, che abbiamo visto girando per la città, il 2024 non sarà ricordato bene. Ma “ci sono solo due giorni all’anno in cui non puoi fare niente: uno si chiama ieri, l’altro si chiama domani, perciò oggi è il giorno giusto per amare, fare e, principalmente, vivere” scrisse un tempo il Dalai Lama. Quindi occorre guardare avanti, vivere giorno per giorno, e fare come scrisse Cesare Pavese “quale mondo giaccia al di là di questo mare non so, ma ogni mare ha un’altra riva, e arriverò”. Bene, crediamo che il 2025 sia l’anno che ci permetterà di migliorare, di progredire, di crescere in una società che purtroppo ha toccato, in molti settori sociali e culturali, nel corso del 2024 profondità inimmaginabili. L’anno che verrà sarà l’anno della intelligenza artificiale, dicono molti, ma visto come è andata a finire con i social non possiamo che dare ragione al Manzoni che scrisse “non sempre ciò che vien dopo è progresso”. Nella speranza che il 2025 sia veramente migliore degli anni che abbiamo appena trascorso, auguro a tutti i lettori BUONE FESTE!