Agosti: “Opposizione decisa che mira alla concretezza”

Intervista al capogruppo Dem in consiglio comunale 

Gianfranco Agosti, capogruppo del Pd in consiglio comunale, è anche segretario, ormai in scadenza, del circolo tortonese. Lo abbiamo avvicinato per un’intervista. A giugno, purtroppo, la sconfitta alle elezioni è stata netta. Ci sono state conseguenze? In democrazia la volontà espressa dalle cittadine e dai cittadini che hanno partecipato al voto si rispetta sempre. Il tentativo del Partito Democratico di costruire un’alleanza ampia coinvolgendo tutte le forze progressiste e democratiche, che in altre città ha portato al successo di governo, da noi non è riuscito. È prevalso il principio dell’affermazione identitaria delle singole componenti che hanno preferito misurare il proprio consenso in termini elettorali anziché costruire un’alternativa di governo seria intorno a un programma condiviso. L’individuazione della mia candidatura a sindaco, pensata come elemento di aggregazione e di mediazione delle forze in campo per affermare ciò che unisce in vista del bene comune, è stata sostenuta da una coalizione ridotta (Partito Democratico, Alleanza Verdi e Sinistra e Moderati) che ringrazio ancora per averci creduto: prendo atto che non è bastato appellarsi al bisogno di sentirsi comunità e al profondo senso di servizio racchiusi nel motto ‘ripartiamo dal noi’ per ‘il cambiamento che serve’ per convincere i tortonesi a uscire un po’ allo scoperto per praticare una cittadinanza attiva.

La politica della partecipazione ha ancora bisogno di generosa semina nelle pieghe della vita di chi abita questa nostra città e di una primavera di speranza che faccia intravedere nuovi germogli anche agli sfiduciati, agli indifferenti, a chi sta rinunciando a votare perché non vede futuro. Le conseguenze, aggravate dal drastico calo dei votanti, hanno portato la minoranza a cinque consiglieri (invece dei sei della precedente consigliatura) che, in questo momento, faticano a incidere ed a contrastare le scelte di una maggioranza strategicamente compatta (qualcuno direbbe ‘granitica’), ma non certamente coesa, piegata più alle logiche di partito e agli equilibri interni che a quelle di buon senso. Intanto i nodi stanno venendo al pettine e la mancanza di visione e di programmazione si faranno sentire.  Abbiamo l’impressione che, per ora, l’opposizione, sia vostra che degli altri gruppi, sia molto morbida, quasi di prammatica perché bisogna farla, intanto però… Raccolgo la provocazione e mi permetto di dissentire. Fin dall’inizio di questa breve esperienza di opposizione come minoranza ci siamo prefissati di portare il nostro contributo qualificato e responsabile per la vita della città. In ogni consiglio comunale abbiamo evidenziato le contraddizioni nelle scelte dell’amministrazione e, in diverse situazioni, proposto anche soluzioni alternative. Nelle commissioni abbiamo compattamente proposto di utilizzare prioritariamente il criterio delle competenze dei consiglieri per assegnare presidenza e vicepresidenza rimanendo sostanzialmente inascoltati. Abbiamo evidenziato le contraddizioni e i ritardi nella composizione dell’attuale giunta, esito di equilibri fragili tra le forze politiche che sostengono il sindaco, e della nomina per noi superflua di un capo di gabinetto. Puntualmente abbiamo contrastato l’utilizzo dell’avanzo di amministrazione, consistente in questi anni ma eccezionale e destinato a finire, per la gestione della spesa corrente e per investimenti che dovevano essere completati. Stiamo cercando, con fatica e grande sforzo, di aumentare la capacità di comunicazione nei confronti dei cittadini, ma siamo consapevoli che l’informazione, come lei direttore ben sa, utilizza canali che normalmente favoriscono maggiormente chi ha il potere e meno chi sta all’opposizione. Prevale la narrazione amichevole, autoreferenziale, un po’ provinciale con l’intento di rassicurare, passando l’idea che tutto va bene. È vero, soffriamo un po’ la differenza tra ufficio stampa e ufficio propaganda. Quale è il programma per il futuro del gruppo?  Il nostro gruppo sta lavorando compatto cercando di valorizzare al meglio le specificità dei suoi componenti: un medico e un insegnante alla prima esperienza amministrativa e un funzionario competente con grande esperienza amministrativa riconosciuta anche dalla maggioranza. Continueremo a svolgere il nostro servizio coltivando il confronto e la coesione con gli altri esponenti di minoranza con i quali collaboriamo costantemente, raccogliendo le segnalazioni e le proposte dei cittadini, monitorando puntualmente le azioni di governo e segnalando tempestivamente tutto ciò che non risponde al bene della città, offrendo un contributo concreto per la realizzazione di tutti i progetti che vanno nella direzione del bene di tutti. Andiamo in via Zenone, ove ha sede il circolo: siete sotto elezioni se non sbagliamo. Dall’esterno pare che vi siano almeno due gruppi contrapposti, che cercano uno di mantenere la posizione, l’altro di conquistarla. È una visione errata? Via Zenone è la casa di oltre 120 iscritte e iscritti del Partito democratico tortonese che non ha mai interrotto le attività del circolo in questi anni, alcuni molto difficili per tutti. Come tutti i veri partiti abbiamo strutture democratiche che si rinnovano periodicamente e vanno a naturale scadenza nel 2025. Personalmente sono stato eletto segretario di circolo nel congresso del 10 e 11 dicembre 2021 succedendo a Claudio Scaglia, attuale vicesegretario, che mi aveva voluto come vicesegretario nel suo mandato e trasmesso il valore di una gestione condivisa. Nonostante la mia breve militanza ho avuto la fiducia unanime degli iscritti e ho cercato di svolgere il mio mandato con la preziosa collaborazione di dirigenti che hanno nel tempo ricoperto incarichi anche a livello provinciale, regionale e nazionale. Abbiamo percorso un tratto di strada unitariamente senza far prevalere le differenti sensibilità interne al partito ma soprattutto vivendo intensamente il percorso congressuale che nel gennaio 2023 ha scelto con le elezioni primarie l’attuale segretaria Elly Schein: anche a Tortona si è mobilitato un numeroso popolo democratico e si è completata, come stabilito dal livello nazionale, la riunificazione con Articolo uno e la successiva integrazione di alcuni esponenti negli organi direttivi locali e provinciali. Come circolo, arricchito in numero di iscritti e partecipazione politica, abbiamo affrontato la campagna elettorale che, nonostante l’esito noto, ci ha consentito di avvicinare tante persone, anche e soprattutto giovani, che sono militanza attiva, ricchezza per il presente e il futuro prossimo. Personalmente ho cercato di garantire la partecipazione e incoraggiare le iniziative di tutte e tutti declinando sul territorio le indicazioni del partito e della sua attuale segretaria, che stimo e mi piace soprattutto per il tentativo tenace di rinnovamento che vuole superare vecchi schemi consolidati che allontanano la gente dalla politica. In cuor mio credo che questo partito debba continuare a difendere i deboli, lottare per la giustizia e l’equità, riconoscere il giusto spazio ai giovani e alle donne. Se dall’esterno, come lei dice, si percepiscono due gruppi contrapposti faccio notare che nella sede di via Zenone da sempre è garantita la partecipazione di tutti con le regole condivise di un partito democratico: nuovi gruppi, se esistono, abitano altrove e lì dovrebbero restare. Eri presente alla riunione tenutasi recentemente a San Sebastiano sull’eolico. Qual è la vostra posizione? Per dovere di cronaca segnalo che con me c’erano anche altri politici, consiglieri provinciali e regionali di minoranza, e tortonesi (pochi) a sostegno dell’importante presenza di tre assessori regionali del centrodestra che hanno garantito all’unisono il proprio interessamento e il proprio sostegno perché non vada in porto questo scempio di progetto che avrebbe un impatto devastante per queste terre dalle quali anch’io provengo e che amo profondamente. La nostra posizione è semplice: siamo favorevoli alla transizione energetica e al progressivo passaggio alla produzione di energia da fonti rinnovabili rispettando le percentuali indicate dal piano europeo. Allo stesso tempo siamo fortemente impegnati a individuare modalità e strumenti di produzione rispettosi dell’ambiente stesso che vogliamo preservare e proporzionati al fabbisogno dei territori. In questo momento crediamo prioritario lo studio e il rapido avvio di comunità energetiche rinnovabili che utilizzino diverse fonti di produzione tra le quali il solare. Vorremmo che si prestasse attenzione al consumo di suolo e alla sottrazione di terreno all’agricoltura per l’installazione di pannelli fotovoltaici a favore di soluzioni che prevedano installazioni su tetti, parcheggi, aree industriali. Non vogliamo nasconderci dietro l’alibi di volere l’innovazione ma non ‘nel nostro giardino‘, però è sotto gli occhi di tutti che questo eolico sui nostri monti sarebbe una sciagura che vanifica trent’anni di lavoro paziente per riqualificare il territorio.