Quadruplicamento ferroviario: due riunioni “inutili”

L’incontro tra popolazione e Rfi di giovedì pomeriggio a Pontecurone è stato, a nostro parere, sostanzialmente una delusione, oltre che inutile. I rappresentanti di Rfi hanno detto alcune cose che già si sapevano: •il progetto non è ancora quello definitivo, entro i primi sei mesi dell’anno ci dovrebbe essere l’ultima proposta con l’approvazione del progetto; •per i ritardi sono stati persi i fondi Pnrr e l’opera deve essere finanziata per circa 900 milioni; •se verranno trovati a fine 2026 si andrà a gara ed i lavori potrebbero iniziare nel 2027; •i suggerimenti da voi proposti non sono attuabili, o perchè in un caso non ci sono i limiti di fascia di rispetto dall’autostrada o perchè, nell’altro caso, si dovrebbe costruire un viadotto alto 15 metri con costi impossibili da sostenere e impatto ambientale inaccettabile.

La Soams di Pontecurone gremita da quasi circa 150 persone

La serata era stata aperta dall’assessore Lorenzo Mazza che aveva ricordato come “l’amministrazione non sia pregiudizialmente contraria all’opera, ma al tracciato proposto”. Poi è seguita una lunga defatigante, per chi ascoltava, lezione sull’esproprio, durata fino alle 19. A quel punto, finalmente, il dibattito si è animato, alcuni cittadini hanno ricordato che il valore degli immobili sarebbe svalutato del tutto, risposta “sostanzialmente la ferrovia c’è già”, il rumore che ci sarà sia per i lavori che in seguito per il passaggio dei treni sarà insostenibile, “faremo una lunga barriera antirumore di alcuni km alta 2,5 metri” che chiuderà la visuale a moltissime abitazioni e così via. La platea ha rumoreggiato quando un funzionario ha affermato che per vedere bene il progetto definitivo o per discutere di problemi, anche legati all’esproprio, i cittadini saranno ricevuti negli uffici di Milano solamente dietro appuntamento! Finito subito dopo si è passati alla parte più “politica” con il responsabile del comitato per la tutela del territorio che ha criticato l’amministrazione che “non è con i cittadini”; l’ex sindaco Rino Feltri, che ha abbandonato questa amministrazione, ha chiesto maggior chiarezza ed incisività agli amministratori; l’ex sindaco Ernesto Nobile, all’opposizione, che è stato critico sia con Feltri “questi amministratori non li ho scelti io” sia con sindaco e vicesindaco “che invece di sedere con i cittadini sono seduti con le Ferrovie” a dimostrazione che “non stanno con noi”. L’incontro, sostanzialmente, si è chiuso qui.

• Riunione quasi fotocopia quella tenutasi lunedì 27 a Tortona sul quadruplicamento ferroviario, o meglio sulla procedura per gli espropri. Per poco più di un’ora si è avuta la solita lezione di diritto amministrativo su cosa è l’esproprio, che Ferrovie agirà nel rispetto della legge e così via. Finalmente si è venuti a parlare di cose che interessavano la maggior parte dei presenti, sala Romita completamente piena anche con qualche decina di pontecuronesi, e con diverse domande.

Il pubblico presente all’incontro avvenuto nella sala polifunzionale di Tortona

Intanto si è appreso che i tortonesi interessati sono circa 120 e che il termine della procedura di esproprio è stato spostato in avanti di 30 giorni. E’ stato ribadito che si sta parlando del progetto di fattibilità tecnico economica, e che è in itinere quello definitivo che viene esaminato dai vari enti preposti. Nel territorio cittadino saranno abbattute due sole abitazioni (un capannone artigianale e una abitazione), vi saranno alcuni espropri come servitù di passaggio, sarà effettuato uno studio simulando il rumore per il passaggio dei nuovi treni. A questo proposito è stato chiesto quale vantaggio porterà alla città questo quadruplicamento; i rappresentanti delle ferrovie non sono stati in grado di rispondere: ci saranno più treni che non fermeranno in città, e quelli attuali avranno la linea “vecchia” più libera e potranno andare un po’ più veloci. Si sono susseguite domande più mirate sul progetto, come lo scavalco della circonvallazione, ma senza risposte. Si è nuovamente parlato di rumore, ricordando che sarà installata una barriera alta 2,5 metri per coprirlo “con vantaggio notevole per le case presenti, che ora non l’hanno”, che ci potrà essere un’intesa per sostituire gli infissi nei piani alti. Insomma niente di nuovo: Ferrovie è  decisa a portare a termine questa opera, sta cercando i soldi che mancano (circa 900 milioni di euro) non ha alcuna intenzione di modificare il progetto, anche perchè pare che non trovi opposizione da parte della politica. Probabilmente sarà il caso che i cittadini che non vogliono che questo progetto sia realizzato si organizzino per protestare più platealmente. Comunque fino al 18 febbraio sarà possibile visionare il progetto recandosi, previo appuntamento telefonico al 3346833009 o per mail: a.mazzia@italferr.it nella sede milanese in via Scasellini 14.

Solo parole, nessun fatto

Si è subito compreso, fin dall’inizio dell’incontro svoltosi a Pontecurone nel tardo pomeriggio di giovedì, che l’incontro con Rfi sul quadruplicamento ferroviario Tortona – Voghera non sarebbe servito a molto. I tecnici delle ferrovie hanno lungamente parlato di espropri, fornendo una dotta lezione di diritto amministrativo, cosa che ai più non interessava. Chi era presente, e la sala era piena, voleva parlare del progetto, di come cambiarlo, perchè due nuovi binari a fianco degli attuali, con una previsione di raddoppio, almeno, dei passaggi, anni ed anni di lavori e la possibilità di avere una recinzione a pochi metri dalle finestre di casa alta 2,5 metri che oscura la vista, non è proprio il massimo. Eppure Ferrovie ha tirato in lungo, sapendo benissimo che dalle 19 in poi qualcuno si sarebbe alzato per andare a casa e che dopo un’altra ventina di minuti i presenti in sala si sarebbero quasi dimezzati. E poi cosa discutere se all’inizio viene detto che il progetto non è ancora quello definitivo e che il finanziamento Pnrr è stato perso e si sta cercando un finanziamento per 900 milioni? Che si pensa di concludere l’iter del progetto entro il primo semestre dell’anno e, sempre se ci saranno i soldi, mettere a gara il progetto a fine 2026 ed iniziare i lavori nel 2027? Temiamo però, viste le cifre importanti in ballo, che i soldi saranno trovati e che tutto andrà avanti, anche se alla velocità della tartaruga. Del resto a sud della stessa linea che sta accadendo con il Terzo Valico?