Intervista al presidente Gianluca Silvestri
Gianluca Silvestri è presidente del Cisa dall’ottobre 2024, per lui una specie di ritorno in quanto assessore ai servizi Sociali nella giunta Marguati ed in quella Bardone con delega nell’assemblea dei sindaci del consorzio.
In realtà torno con piacere a fare quello che mi ha appassionato di più in questi anni di politica. Ringrazio i sindaci del territorio per avermi dato questa opportunità e spero di essere un valore aggiunto a questo importante servizio ed al suo sviluppo futuro.

Impegno non di poco conto quello assunto al vertice del consorzio socio assistenziale. Direi di grande responsabilità. Il sistema dei servizi sociali sta vivendo un momento di grande trasformazione. Le vecchie formule dell’assistenza a cui eravamo abituati stanno cambiando. Oggi si parla di prevenzione, prendersi cura anziché curare, integrazione dei servizi, lavoro di rete. Sono concetti di cui si parla da almeno vent’anni che oggi cominciano ad avere riscontro. I trasferimenti ed i fondi Pnrr trovano su questi temi una oggettiva operatività. Solo con queste buone prassi si trovano in pratica i soldi indispensabili ai progetti. Tutto deve essere continuativo, sistematico, sostenibile. Direi complesso nelle sue procedure di rispetto dei tempi e delle corrette rendicontazioni. Gli uffici stanno lavorando molto sulla formazione del personale e sono in diretto contatto con i Ministeri e la Regione per rendere possibile questa scommessa.
Come hai trovato il consorzio? Il bilancio ha una buona struttura finanziaria, il direttore ed i dirigenti del consorzio dimostrano professionalità e preparazione. I dipendenti sono in grado di affrontare questa grande scommessa di cambiamento e di innovazione. Inoltre mi pregio di essere all’interno di un consiglio di amministrazione operativo, efficiente ed attento. Ringrazio particolarmente i miei colleghi del C.d.a e la segretaria sempre presente che stanno dimostrando un grande e costante impegno. I revisori dei conti sono molto attenti e qualificati e rendono le delibere chiare nei pareri che li coinvolgono. Insomma un gruppo di lavoro adeguato ed una finanza attiva che ben fa sperare per lo sviluppo degli importanti progetti in corso legati ai fondi Pnrr.
Un tempo il problema del Cisa era che la Regione pagava sempre in ritardo, facendo mancare risorse. E’ ancora così? Con la Regione dobbiamo affrontare questo problema, che ricorre da anni. C’è molta confusione sui trasferimenti statali, tutto è sempre un po’ incerto e questo trasmette ai servizi ed agli utenti un diffuso disagio. Crea attese non rispettate, che generano alle persone fragili maggiori insicurezze, difficili da gestire. Da un lato si parla di prevenzione e di grandi sistemi e dall’altro si disattendono piccole certezze indispensabili a causa dei ritardi nell’erogazione di fondi. Doveroso il ringraziamento al volontariato ed al terzo settore che frequentemente interviene direttamente dove la burocrazia ci blocca. Di questo e di altro dovremmo seriamente parlare con la Regione, sarà mia cura a breve parlare con l’assessore regionale che si è reso disponibile ad un incontro. Con questa domanda mi permetti anche di rispondere al famoso dubbio sull’avanzo disponibile del consorzio che è legato sempre a questi incerti trasferimenti statali e regionali imprevedibili. Se si guardano i flussi di cassa oggi monitorati per legge ci si accorge che l’ente vive ogni mese in perfetto equilibrio senza nessun eccesso monetario o soldi non spesi ed accantonati involontariamente. Il presidente dell’assemblea dei sindaci Gianni Tagliani, che ringrazio, ha fatto molto bene nell’ultima assemblea a chiedere ai colleghi sindaci un’anticipazione del 1° acconto delle quote, perché c’è spesso una reale mancanza di liquidità di cassa. Insomma l’avanzo c’è, ma non si vede, però è estremamente importante averlo per la credibilità dell’ente. Essere solidi e non costretti ad anticipazioni di cassa o prestiti ci permette di affrontare con maggiore serenità progetti importanti per il territorio.
Il primo problema che hai dovuto affrontare? Non sono di certo problemi, sono progetti complessi, legati alla riqualificazione di aree urbane come il Loreto, che il comune di Tortona ha concesso in comodato gratuito oppure come gli alloggi resi disponibili dal comune di Sale e dalla Fondazione San Pancrazio a Castelnuovo Scrivia. Queste ristrutturazioni finanziate dal Pnrr permettono di creare finalmente il famoso “dopo di noi” (percorsi in autonomia per persone disabili) e la stazione di posta o temporanea accoglienza in favore di persone in condizioni di povertà estrema oppure senza dimora del nostro territorio con particolare riguardo a donne e figli minori. Questo traguardo è stato il sogno di molti sindaci di Tortona e del Tortonese. Il Cisa è riuscito ad intercettare i fondi del Pnrr necessari alle ristrutturazioni ed i comuni hanno reso disponibili gli immobili. Adesso c’è la parte più difficile, è necessario renderli efficaci. Ci sono tempi tecnici da rispettare, crono-programmi, progetti ponte da rendere operativi. Tutti dovranno fare la loro parte e ringrazio anticipatamente gli assessori competenti e gli uffici tecnici per l’aiuto che ci daranno nel rendere celeri le procedure burocratiche spesso ostative. Quando si lavora ci sono sempre criticità da affrontare e lo faremo con serenità per il bene comune.
Quali i prossimi progetti che vedremo realizzare? Il consorzio resta sempre socio assistenziale. Il Cisa cercherà di rendere sempre più efficienti i servizi per gli anziani, per i disabili ed i minori a rischio. Particolare riguardo verrà dato all’assistenza domiciliare all’integrazione dei servizi sociali e sanitari attraverso i Pua (punti unici di accesso) incrementando il lavoro di rete per facilitare le richieste del cittadino. Daremo maggiore attenzione ai progetti ed ai trasporti per le persone con disabilità in vista di nuove sperimentazioni che verranno effettuate sul territorio. La provincia di Alessandria è stata individuata, insieme ad altre 19 province, come territorio in cui sperimentare la riforma della disabilità (D.Lgs. 62/2024) riforma che comprende tra le molte novità anche una nuova modalità per l’attivazione dei progetti di vita indipendente richiesti dalle persone disabili. Una sfida importante. Lavoreremo sistematicamente con metodo e costanza con la Fondazione Cr Tortona e coinvolgendo le associazioni del territorio di volontariato sociale, sportivo, culturale, le scuole, il terzo settore, la diocesi. Tutte le risorse possibili ed indispensabili allo sviluppo di progetti come la genitorialità, l’inclusione dei ragazzi, l’invecchiamento attivo. Il centro per la famiglia è l’espressione di una visione innovativa del servizio sociale, favorisce iniziative sociali, fornisce informazioni, consulenza e servizi per sostenere le famiglie, sia nella formulazione del proprio fabbisogno che nella ricerca della risposta più adeguata, attraverso la rete dei servizi territoriali. L’invecchiamento attivo riguarda l’aspetto ricreativo degli anziani più fortunati, smart, abili ed ancora giovanili che hanno voglia di partecipare alla vita culturale e sociale del territorio. Questo concetto deve essere #riattivato. Ci sono realtà consolidate nei territori: le Soms, i centri anziani, l’Unitre con le quali si può lavorare attivamente per sviluppare progetti ricreativi e culturali. Su questi temi cercheremo di essere molto attivi ed ottenere finanziamenti adeguati. Abbiamo però bisogno di partecipazione ed idee. Per questo abbiamo bisogno di comunicare di più, intercettare i cittadini attivi, le famiglie e i ragazzi. Per questo diventa sempre più importante la presenza dei sindaci del Territorio.
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