Nella serata di mercoledì sono entrati in vigore i nuovi dazi imposti dal presidente americano Trump su alcuni prodotti esportati negli Usa dall’Unione Europea. Fra i più colpiti bevande alcoliche e vino con il 20% per la UE. Sull’argomento abbiamo avvicinato l’imprenditore vinicolo Carlo Volpi di Cantine Volpi che esporta oltreoceano buona parte della sua produzione. L’introduzione di nuovi dazi da parte degli Stati Uniti sul vino italiano avrà diversi impatti negativi sul settore vinicolo e su tutta la sua filiera. Gli Stati Uniti infatti sono per l’Italia il nostro primo mercato che assorbe circa il 25% del totale delle nostre esportazioni con una quota di mercato pari al 30% e un valore di circa 2 miliardi di euro.

Un aumento di dazi significa un aumento considerevole di prezzo per i consumatori favorendo i vini locali, ormai in America gli stati che producono vino sono molti, e vini già presenti su quei mercati provenienti da nazioni esenti da dazi come Cile, Argentina, sud Africa, Nuova Zelanda, Australia ecc. Le aziende vinicole italiane soprattutto quelle piccole e medie subiranno una riduzione parziale o totale delle vendite con conseguente diminuzione della produzione. Un calo delle esportazioni in un settore dove molti sono gli attori dagli agricoltori alle vetrerie, dalle cartotecniche ai trasporti porterà inevitabilmente perdite di posti di lavoro e minori investimenti. Già da alcune settimane molte aziende hanno visto sospendere da parte degli importatori d’ oltre oceano gli ordini in partenza dalle loro cantine in attesa delle decisione dell’amministrazione americana. La nostra azienda esporta in quel mercato ormai da più di trenta anni e siamo presenti su tutto il territorio nazionale tramite piccoli e grandi importatori distributori e catene. Rapporti ormai consolidati e nuovi prodotti fino ad ora ci hanno fatto credere fortemente in quel mercato e nonostante una lieve riduzione dei consumi in atto, grazie a nuovi progetti e nuovi partner, da qualche anno abbiamo visto aumentare le nostre esportazioni. L’Italia ha tenuto sino a oggi posizioni migliori di altre nazioni ma queste nuove politiche cambieranno radicalmente il mercato, quando si perdono posizioni a causa di forti aumenti di prezzo il consumatore cerca immediatamente alternative e riprendere un giorno le posizioni perse, anche se i dazi dovessero essere tolti, non è così automatico. La ricerca di nuovi mercati che possono supplire i volumi degli Usa oggi è praticamente impossibile. Tutti i grandi produttori di vino europei si troveranno nelle nostre stesse condizioni, Francia e Spagna per primi e la competizione sarà fortissima. I dazi innescheranno una guerra economica a livello mondiale che difficilmente gioverà a qualcuno, il passato ne è testimone.
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