I medici incontrano i sindaci per la riforma che li vuole dipendenti

Mercoledì sera nella sala convegni della Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona si è svolto l’incontro tra i rappresentanti della F.I.M.M.G. (Federazione Italiana Medici di Medicina Generale) sezione di Alessandria ed i sindaci dei comuni della provincia. L’incontro, voluto fortemente dai medici di famiglia, aveva come ordine del giorno la possibile “riforma” della medicina territoriale che potrebbe vedere il cambiamento del ruolo giuridico da libero professionista convenzionato a dipendente dei nostri medici di fiducia.  Il segretario provinciale del sindacato più rappresentativo dei medici di medicina generale, dott. Federico Torregiani (in foto con il dott. Bonissone) ha relazionato i sindaci intervenuti sui possibili scenari che questa modifica potrebbe venire a creare e tutti i disagi che i cittadini potrebbero incontrare a seguire.

Si è parlato di fake news spesso riportate su mezzi di stampa a tiratura nazionale, che hanno lo scopo di gettare fango su una categoria che, come tutto il Servizio Sanitario Nazionale, vive un periodo di sovraccarico dovuto alla grave carenza di personale medico, un aumento smisurato della burocrazia, con una popolazione sempre più anziana e con necessità di cure sempre crescente. E’ stato illustrato a tal proposito il decremento numerico graduale negli ultimi 5 anni dei medici di medicina generale sia a livello nazionale che locale, dovuto alla mancata programmazione della politica degli anni passati e che ora fa sì che molti cittadini negli anni a venire possano rimanere senza il loro medico di famiglia. E’ emerso un forte attaccamento da parte dei medici della F.I.M.M.G. al Sistema Sanitario Nazionale, universalistico e gratuito che tanto ha ben fatto negli ultimi 50 anni, tanto da aver allungato la vita media della popolazione italiana di circa 10 anni; un SSN che ha bisogno di investimenti e non di tagli, ha bisogno di sburocratizzazione, di giusta valorizzazione delle figure professionali che sono il motore che lo fa girare. Il medico di medicina Generale è rimasto l’ultimo baluardo di quel SSN che vede l’interesse privato ed il guadagno di pochi, pronti a farlo sgretolare per trovare nuove possibilità di fare utile; rendere il medici di medicina generale dipendente delle Asl vorrebbe dire togliere il rapporto di fiducia tra paziente e medico, togliere la possibilità al cittadino di scegliere il suo medico di fiducia, vorrebbe dire che esattamente come succede in ospedale ci sarebbero lunghe liste d’attesa e che ogni volta si troverebbe un medico diverso che nulla sa della storia clinica del paziente; le visite domiciliari scomparirebbero così come la possibilità di trovare, anche solo per un consiglio, qualcuno che ci conosce da sempre al telefono.

Per tutti questi motivi i medici hanno chiesto l’aiuto e la collaborazione degli amministratori locali, perché i cittadini non perdano l’ultimo filo che li lega al nostro amato ed invidiato da tanti Servizio Sanitario Nazionale, che non ha bisogno di fare utili, ma ha lo scopo di farci vivere meglio. Al termine della relazione del segretario, sono intervenuti diversi sindaci che hanno rappresentato i problemi dei loro cittadini, amplificati per la carenza di medici, soprattutto in zone periferiche come la val Borbera e la val Curone. Molto gradito anche l’intervento del vice presidente del consiglio regionale del Piemonte Domenico Ravetti che ha manifestato piena disponibilità a lavorare con la F.i.m.m.g. per  cercare di trovare delle soluzioni condivise, come sempre dovrebbe avvenire tra politica e parti sociali.

Dr. Alberto Bonissone

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