Ne parla il presidente della sezione tortonese Franco Carabetta
Durante l’assemblea, annuale provinciale Avis, tenutasi a fine marzo, tra gli altri argomenti trattati, sono stati presentati i dati inerenti la situazione di raccolta a livello provinciale. Abbiamo a questo proposito chiesto al presidente Avis tortonese Franco Carabetta di parlarne. Una realtà quella dell’Avis che coinvolge il territorio? La partecipazione delle associazioni presenti sul territorio provinciale è stata puntuale e numerosa, oltre alla normale partecipazione, trattandosi anche di assemblea elettiva. I dati emersi dalla esposizione del presidente provinciale Piero Merlo fanno ben comprendere come sul territorio esistano realtà differenti ed in certi casi anche anomale, con percentuale di raccolta assolutamente ragguardevole per le associazioni che si avvalgono della raccolta Udr ed una realtà dove la raccolta è deficitaria per le associazioni che operano nell’ambito dei servizi sanitari. Ed ora alcuni dati. I dati complessivi riferiti al territorio provinciale vedono una flessione nel numero dei donatori. Dai 9.625 del 2023 si è passati ai 9.450 del 2024, con un calo di -175 donatori ed un totale di donazioni di 14.336 nel 2024, contro le 14.413 del 2023, per un totale negativo -77 donazioni.

E per Tortona? Venendo alla nostra realtà tortonese, purtroppo dobbiamo segnalare una sensibile flessione del numero dei donatori e delle donazioni. Nello specifico, nonostante i nuovi 77 donatori nel 2024, di cui 38 riammessi dopo anni di inattività e 39 nuovi donatori effettivi, ne abbiamo persi ben 117, per motivazioni diverse che vanno dall’inattività, ai motivi personali, dai motivi sanitari ai raggiunti limiti di età. Quindi chiudiamo il 2024 con un passivo di -40 donatori, per un totale di 982 soci.
Quante sono state le donazioni? Per quanto riguarda le donazioni, abbiamo avuto una raccolta di 1.079 sacche di cui 886 di sangue intero e 193 di plasmaferesi. Purtroppo la lettura di questi dati è lapidaria: nonostante il grande lavoro di promozione e divulgazione della cultura del donare sangue svolto dall’associazione, il “reclutamento” di nuovi 77 donatori, (circa l’8% dei donatori numero di assoluto riguardo) non ha retto il colpo dei donatori cessati, tra i quali pesa molto il numero dei donatori cessati per raggiunti limiti di età.
E per l’indice di donazione? Ma il dato che fa più riflettere e lascia a tutti noi l’amaro in bocca, è l’indice di donazione che risulta essere di poco superiore ad 1: infatti è di 1,1 e ciò sta a significare che non c’è costanza, coerenza e puntualità nella donazione. Ricordo, infatti, che l’uomo fino ai 60 anni di età può donare 4 volte all’anno quindi ogni 3 mesi, mentre la donna 2 volte all’anno ogni 6 mesi. Considerato che abbiamo 634 uomini di cui 480 con la possibilità di donare 4 volte all’anno e 340 donne di cui 256 con la possibilità di donare 2 volte all’anno, in linea teorica e regolare quindi, dovremmo raccogliere 1.920 donazioni dagli uomini e circa 512 donazioni dalle donne per un totale di 2.432 donazioni tra sangue intero e plasmaferesi, non considerando che la frequenza delle donazioni di plasmaferesi, può essere aumentata, come prescritto dalla normativa sanitaria. Ma siamo perfettamente a conoscenza che questo dato realistico ma puramente teorico, sarebbe veramente difficile da raggiungere, in linea con la media nazionale, ci sentiamo di dire che dovremmo raccogliere almeno 1.760 donazioni pari ad un indice di donazione del 1,8 in linea con il dato di frequenza nazionale.
Purtroppo così non è perchè? Questo suscita tante domande: • perchè il donatore si estrania per anni e magari poi ritorna dopo 2-3 anche 4 anni? • perchè il donatore viene a donare una sola volta all’anno? • perchè il donatore viene a donare una volta e poi non ritorna? • perchè, ancor peggio, il potenziale donatore si iscrive a nuovo donatore e poi non si presenta alla donazione? Queste sono tutte domande che sono oggetto di nostre analisi e riflessioni, per cercare di comprendere quali possono essere le motivazioni reali e consentitemi, anche un poco assurde, che inducono il donatore a desistere dal donare. La risposta potrebbe essere nella frequenza di chiamata che ad oggi purtroppo non è ancora puntuale e precisa come dovrebbe essere e che, in collaborazione con il Centro Trasfusionale di Tortona, che cogliamo l’occasione di ringraziare, stiamo cercando di ottimizzare.
Quando si può donare? A tale riguardo, abbiamo accolto con soddisfazione l’iniziativa del Centro Trasfusionale di Tortona, di attivare la possibilità di donazione un sabato al mese, che ha sortito ottimi risultati in termini di adesioni e donazioni, evidenziando, nello specifico, che l’apertura del Centro Trasfusionale del sabato, ha sempre garantito un afflusso importante dei Donatori anche in rapporto alle loro esigenze.
Le donazioni sono costanti? Indubbiamente una componente che è difficile da comprendere, è l’incostanza dal donare dettata da impegni personali, lavorativi, di salute ed altri ancora, tutte motivazioni plausibili e comprensibili, che però sono sempre esistite anche anni addietro, quando i dati delle donazioni e la relativa frequenza era su ben altri livelli. Quindi una componente che stiamo riscontrando, purtroppo, riguarda la costante e crescente mancanza di sensibilità e disponibilità verso il prossimo, con una partecipazione attiva alla vita solidale, proiettata ad ogni livello, sempre più affievolita.
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