In arresto per furto aggravato
Operazione dei carabinieri della stazione di Viguzzolo che hanno tratto in arresto in stato di flagranza per furto aggravato il 62enne M.F. residente a Nerviano, dipendente della Tnt Cargo spa che ha sede nel vicentino ma con un magazzino in paese. Un dirigente dell’azienda, accortosi di alcuni ammanchi, ha sporto denuncia ed i carabinieri in seguito a precisi accertamenti sono riusciti a risalire all’autore dei furti. Il 28 aprile, intorno alle 16,30, il dirigente, dalla sede vicentina si è accorto che un dipendente stava caricando su una station wagon nera di proprietà dell’azienda alcuni scatoloni per poi uscire dal magazzino e dirigersi verso Tortona. I carabinieri, subito avvertiti dal dirigente, si sono portati sul posto e dopo un breve inseguimento hanno fermato la Skoda nei pressi di via Fornaci. All’interno dell’auto sono stati così rinvenuti 3 scatoloni contenenti cinghie di traino e contenimento per un valore di circa 600 euro. L’uomo alla guida, incensurato, è stato arrestato, il giudice ne ha convalidato l’arresto disponendo che fosse trattenuto in camera di sicurezza e gli ha imposto l’obbligo di presentazione giornaliera alla polizia giudiziaria nel comune di residenza.
© riproduzione riservata
Pontecurone: il Memoriale della Libertà
Il 25 aprile è stato inaugurato il Memoriale della Libertà, un sacrario situato al cimitero e dedicato ai due caduti partigiani, Giuseppe Regazzi “Fortunato” (trucidato a San Sebastiano Curone il 19 febbraio 1945) e Cesarino Spaviero “Carpi” (deceduto a Mauthausen il 12 marzo 1945).

Il corteo funebre è partito dal Memoriale dei partigiani, sede della Sezione Anpi intitolata ai due caduti, e si è diretto in piazza Matteotti, presso il Monumento ai Caduti, dove ha avuto luogo la celebrazione ufficiale con l’intervento del sindaco D’Amico e dell’assessore Mazza; ha poi proseguito verso il cimitero, transitando in piazza Marconi per una breve sosta davanti al Cippo di tutti i partigiani di Pontecurone. Al cimitero è stata celebrata la messa dal parroco don Loris, seguita da una commemorazione tenuta da Fabio Gandi, presidente dell’Anpi e dall’intervento di Setsuko (co-progettista del Memoriale) che ha accompagnato la sepoltura delle cassette contenenti i resti di “Fortunato” e i documenti di “Carpi” (i cui resti sono irreperibili in quanto, presumibilmente, passati nel Krematorium di Mauthausen). Erano presenti autorità civili, militari e religiose, le scuole e le associazioni del paese e tantissime persone (a Pontecurone non si ricorda un 25 aprile così partecipato), anche giovani, che hanno testimoniato quanto sia ancora importante, oggi più che mai, portare avanti i valori acquisiti con la Resistenza e sanciti dalla Costituzione.
Anpi “Sezione Regazzi-Spaviero”
(Foto di Claudia Nalin)
SALE
Celebrato il 25 Aprile
In paese autorità civili e militari, studenti e popolazione hanno celebrato il 25 Aprile. In corteo dal municipio si è raggiunta Santa Maria e San Sirio per la messa, sono seguite le commemorazioni ufficiali al monumento ai Caduti con posa di corona d’alloro e l’omaggio al cimitero. Di seguito il discorso del sindaco Enrico Santi. Il 25 aprile del 1945 l’Italia si è rialzata, lasciandosi alle spalle l’oppressione e la guerra. Da quel giorno, il nostro popolo ha cominciato a ricostruire non solo città e paesi distrutti, ma anche un’identità fondata sulla democrazia, sulla libertà, sulla dignità della persona. Oggi rendiamo omaggio a tutte le donne e agli uomini che hanno scelto di resistere.

Alcuni lo hanno fatto con le armi, altri con la parola, con l’aiuto ai perseguitati, con piccoli gesti di coraggio quotidiano. A loro dobbiamo gratitudine, memoria e responsabilità. Ma il 25 Aprile non è solo una commemorazione. E’ un’occasione preziosa per riflettere sui valori su cui si fonda la nostra Repubblica. Valori che non sono mai scontati, che devono essere vissuti e difesi ogni giorno. Viviamo un tempo complesso. Le guerre che continuano a insanguinare il mondo, le tensioni sociali, le nuove forme di odio e divisione ci ricordano che la pace non è garantita. Per questo, oggi più che mai, il 25 Aprile ci invita a guardare oltre il passato e a farne un momento di impegno attuale. La pace è una conquista collettiva, lenta e faticosa, come lo è stata la Liberazione. E’ fatta di dialogo, di ascolto, di rispetto delle differenze. E’ un lavoro quotidiano, che richiede fiducia, coraggio e volontà di costruire insieme. Voglio rivolgere un pensiero speciale alle ragazze e ai ragazzi presenti. A voi, che siete il presente e il futuro del nostro Paese, vorrei dire che la pace non è qualcosa che riguarda solo i grandi o i luoghi lontani. La pace comincia nei gesti di ogni giorno: nel rispetto degli altri, nella capacità di ascoltare, nella gentilezza, nel rifiuto del bullismo e dell’indifferenza. Coltivare la pace significa imparare a mettersi nei panni degli altri, scegliere il dialogo invece dello scontro, la cooperazione invece dell’egoismo. Non abbiate paura di essere costruttori di pace, anche quando sembra difficile. Il vostro esempio può cambiare le cose, davvero. Proprio in questi giorni, abbiamo detto addio a Papa Francesco. Un uomo che ha saputo parlare con forza e umiltà, richiamandoci sempre all’essenziale. Tra le sue parole, oggi voglio ricordarne una che sento vicina al significato profondo di questa giornata: “La pace non si conquista una volta per tutte, va costruita continuamente. E’ un cammino paziente, fatto di dialogo, di rispetto, di ascolto reciproco”. Portiamo con noi queste parole. Facciamone guida per le nostre scelte, a tutti i livelli: come cittadini, come comunità, come Paese. Che il 25 Aprile resti, per tutti noi, un giorno di memoria viva, di riflessione e di speranza. Perchè la libertà è un dono, ma anche una responsabilità. Perchè la pace è un diritto, ma anche un dovere. Viva il 25 Aprile. Viva la libertà. Vive l’Italia. Viva Sale.
Tre incontri Aic
Con il concerto del 24 aprile si è conclusa la celebrazione degli ottant’anni dalla Liberazione dell’Italia dall’occupazione nazista e dalla dittatura fascista. L’Associazione Impegno Culturale di Sale ha voluto dedicare una trilogia di eventi a questo importante anniversario, intitolata “La conoscenza è libertà”.

Il giornalista Domenico Quirico, intervistato da Davide Sannia, ha aperto la prima serata, venerdì 4 aprile, approfondendo tematiche sull’attualità del 25 aprile: dopo aver espresso serie perplessità sull’informazione e sulla comunicazione, sempre più superficiali o di parte, Quirico ha detto che “la mancanza di conoscenza porta a una scarsa o scorretta valutazione dei problemi”. Venerdì 11 aprile è stata la volta di una performance de I Grani di Sale: l’attesa delle madri di alpini caduti in Afghanistan nella missione di pace del 2010, tre testimonianze tratte da interviste reali, con riflessioni sull’impegno a favore della patria e sull’inutilità dei conflitti. Nel concerto “I colori della memoria” Roberto Paravagna ha raccontato le battaglie delle brigate partigiane delle Valli Borbera e Scrivia, intonando canzoni partigiane, accompagnato dalla fisarmonica di Andrea Manuelli.
Viguzzolo: la Festa della Liberazione
Come ogni anno, a Viguzzolo si è svolta la cerimonia per la Festa della Liberazione dal nazifascismo. Questa manifestazione in paese è molto sentita e partecipata, proprio perché più di cento viguzzolesi diedero il loro contributo alla Resistenza: partigiani come Virginio Arzani (Chicchirichì) e Luigi Callegari, uccisi dai nazifascisti; membri del Comitato di Liberazione Nazionale; patrioti che si distinsero a vario titolo nel dire “no” alla dittatura.

Quest’anno la ricorrenza è stata speciale, perché dal 1945 sono passati 80 anni. I testimoni diretti non ci sono più (si è spento nel 2023 l’ultimo partigiano viguzzolese, Carlo Taverna) e tocca alle generazioni successive mantenere vivo il ricordo di quel periodo. Il percorso del corteo, partito dalla piazza intitolata ai Partigiani di Viguzzolo, ha toccato piazza Matteotti, dove è stata inaugurata una targa in memoria del deputato ucciso nel 1924 per essersi opposto con forza al fascismo, la lapide dedicata al carabiniere Domenico Salvatico, ucciso dai nazisti all’indomani dell’armistizio, il monumento a Virginio Arzani (Chicchirichì) e ha raggiunto la Pieve, dove il parroco don Gino Bava ha celebrato la messa in suffragio di quanti morirono per la Resistenza ed è stata deposta una corona di alloro davanti al monumento ai Caduti. I discorsi tenuti dal presidente dell’Anpi, Lino Scopelli, dal sindaco Giuseppe Chiesa, dallo studioso della Resistenza On. Federico Fornaro e le letture dei ragazzi della scuola media di Viguzzolo, coinvolti dall’Anpi nel progetto “Memoria e Resistenza”, hanno offerto interessanti spunti di riflessione sulla storia del passato e sulle analogie col presente: ora, come allora, bisogna adoperarsi per costruire un mondo di pace.
Carezzano: ricordati i Cinque Martiri
Domenica 27 aprile alle 18, presso la Società comunale di Carezzano Maggiore, si è tenuta la rievocazione storica “Carezzano 21 giugno 1944: il giorno dei Cinque Martiri”. Il testo della rappresentazione è stato tratto dal libro “Ma avevamo la gioventù” dello storico locale Eraldo Canegallo di Sant’Agata Fossili, nel quale sono raccolte importanti testimonianze di abitanti di Carezzano e dei paesi limitrofi presenti all’epoca degli eventi.

Sotto la regia dello stesso autore, hanno letto alcuni brani significativi Pietro Ferruccio, Elena Guerra, Bepi Marini, Tiziana Mazzarello, Luciana Mosconi, Francesca Tortello, Simona Vaccari e Marisa Bellingeri; quest’ultima aveva dieci anni all’epoca dei fatti e partecipò ai solenni funerali dei cinque ostaggi, celebrati pochi giorni dopo la fine della guerra, il 13 maggio 1945. L’evento, organizzato dalla Pro Loco di Carezzano, ha riscosso un’ampia partecipazione; tra il pubblico, molti erano gli sguardi attenti e commossi nel ripercorrere un frammento di storia così importante e significativo per tutta la comunità locale.
Guazzora: celebrato il 25 Aprile
Alla presenza del sindaco e dei componenti della giunta, del consiglio comunale e di numerosi cittadini, si è celebrata la ricorrenza della Festa della Liberazione, nell’ottantesimo anniversario. Il parroco don Nicola Ferretti ha benedetto il Monumento in piazza XXV Aprile, ha pregato per i Caduti e ha ricordato i Patroni d’Italia S. Francesco d’Assisi e S. Caterina da Siena.

Il sindaco Cristiano Cervetti ha ricordato i valori della Resistenza, specie come monito alle giovani generazioni. Due ragazzini hanno posato la corona d’alloro dinnanzi al simulacro dei caduti. Ha concluso la cerimonia il prof. Luciano Valle con la commemorazione di chi ha dato la vita per la Patria, tra cui il prof. Angelo Cova, guazzorese, deceduto dopo le atroci sofferenze di Auschwitz e collocato nel “Giardino dei Giusti tra le Nazioni”.
Tea Baraldi