Stucchevole

Stucchevole, “che viene presto a noia, che produce fastidio e stanchezza” (dal dizionario Treccani): è questo il primo aggettivo che ci è venuto in mente per il profluvio di comunicati e agenzie stampa che la scorsa settimana le forze politiche regionali hanno prodotto in merito ai numeri sulle assunzioni tra medici ed infermieri lo scorso anno nella sanità pubblica piemontese. Ognuno ha snocciolato i propri numeri e le proprie statistiche, in un rimpallo di responsabilità dai toni infantili (“non sanno contare”, “quelli che non sanno fare i conti ma con la realtà sono loro”) , per la serie “specchio riflesso”, quando crediamo che in una materia così delicata qual è la sanità, che più di altre tocca direttamente le persone, ci vorrebbe quantomeno un approccio più maturo e concreto.

La solita retorica politica e i soliti toni propagandistici del “quando c’eravamo noi era meglio” o “abbiamo ereditato una situazione complicata” non sono più accettabili, a maggior ragione dopo gli anni bui della pandemia Covid che più che mai ha messo a nudo le criticità e la mancanza del nostro, seppur virtuoso rispetto a molte altre realtà occidentali, sistema sanitario nazionale. La malattia, purtroppo, è il più democratico degli eventi, colpisce senza distinzione di reddito o credo politico tutti indistintamente ed è un dovere di chi ricopre un incarico pubblico (maggioranza o minoranza che sia) mettere a disposizione le proprie capacità e i propri strumenti per trovare, senza barricate ma di concerto, le soluzioni più adeguate alle criticità della nostra sanità (liste di attesa, personale medico ed infermieristico, sanità territoriale ecc.) così da garantire a tutti la possibilità di ricevere le migliori cure e la miglior assistenza possibile. Perché il detto “la salute prima di tutto” è quanto di più vero ci sia: non c’è carriera politica, realizzazione professionale, benessere economico, unità familiare o più semplicemente serena quotidianità che possa essere goduta fino in fondo se manca la salute. Per cui, cari politici, basta con gli slogan e le bandierine su questa o quella iniziativa, è tempo di curare la nostra sanità malata prima che sia troppo tardi.

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