Garbagna: restaurate due pregevoli tele al santuario Madonna del Lago

All’interno dell’antico santuario della Madonna del Lago di Garbagna, oltre all’altare maggiore settecentesco in marmo policromo sormontato da un pregevole affresco rappresentante la Vergine e Santi, sono presenti due altari laterali in muratura ornati da due grandi tele. I quadri sono appena tornati nella loro sede dopo un accurato restauro commissionato da don Fulvio Berti allo studio Martella Pietroniro di Alessandria e reso possibile dal contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria. L’altare di sinistra, il più antico, è stato eretto dopo la peste “manzoniana” del 1630 come ringraziamento per “lo scampato pericolo dalla pestilenza”.

Il 17 maggio 1655 il custode Cappellano Padre Giuseppe Francesco Davio supplica il Vescovo di delegare un sacerdote per benedire il nuovo altare dedicato a Sant’Antonio da Padova “da lui eretto per maggior comodo dei molti sacerdoti che per devozione da ogni parte venivano a dire la Messa”. L’altare, il quadro e tutto il corredo necessario di biancheria, candelieri, croce, vasi, fiori e paliotto vengono pagati da Padre Davio. Lo strato di sporco e polvere che ricopriva la superficie pittorica aveva annerito e uniformato i colori, nascondendo particolari e figure. Sant’Antonio è raffigurato nella sua classica iconografia, con il saio, il Rosario appeso al cordiglio, il libro e Gesù Bambino in braccio, il giglio retto da angeli, il teschio e la clessidra simboli della caducità della vita terrena. Il secondo altare è stato commissionato nel 1724 da Giacomo Maria Gatti e Domenico Bajardi. Anche su questa tela il fumo, la polvere e l’umidità avevano nascosto i colori originali, ora si legge chiaramente la dedica dei committenti e si distinguono gli stemmi delle due famiglie. Nell’opera sono rappresentate molte figure di Santi con i loro tradizionali simboli: Sant’Agata che regge un vassoio con le mammelle, l’anziana Sant’Anna, Santa Maria Maddalena de’ Pazzi, in estasi, Santa Lucia che regge un piatto con due occhi, San Francesco da Paola, con il bastone, la barba bianca e il cartiglio “charitas” e Santa Apollonia con in mano una tenaglia. Finalmente quindi si possono ammirare queste due antiche  e pregiate opere molto originali; per questo, ancora una volta, è doveroso ringraziare la Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria che con il suo sostegno rende possibile salvare il patrimonio artistico del nostro territorio.