Fondazione Cr Tortona: solida struttura patrimoniale e investimenti diversificati

Intervista al riconfermato presidente Pierluigi Rognoni

Presidente Rognoni, in prima battuta un commento sulla recente riconferma e sul rinnovo del consiglio di amministrazione della Fondazione. Al momento della nomina ho espresso all’Organo di indirizzo profonda gratitudine per la rinnovata fiducia e per la stima dimostrata nei confronti del consiglio di amministrazione. L’Organo di indirizzo ha optato per dare continuità al lavoro svolto in questi anni. Vorrei ringraziare a nome di tutta la Fondazione Claudia Balduzzi per la sua costante partecipazione alla vita dell’ente; la sua attenzione al mondo del volontariato e del sociale hanno rappresentato una preziosa risorsa. Un benvenuto a Marisa Franco che apporterà al consiglio esperienza e competenze operative. In questi anni il lavoro svolto dal consiglio è sempre stato ispirato alla collegialità, alla trasparenza e alla presenza costante nella e per la comunità. Proseguiremo il cammino su una strada ben tracciata.

Il 2024 si è chiuso con un risultato d’esercizio molto positivo. Ci vuole illustrare i dati salienti del bilancio? L’esercizio 2024 si è chiuso con un avanzo di 5.287.629 euro. Un risultato più che soddisfacente, frutto della buona performance degli investimenti finanziari che hanno fatto registrare un +8,2% netto. Tale risultato d’esercizio è per altro frutto di un’impostazione prudente di bilancio nell’esposizione dei rendimenti effettivamente conseguiti e nell’ottica del graduale assorbimento della perdita registrata nel 2022. Nel corso del 2024 la Fondazione ha erogato a favore della comunità 1.758.439 euro per il finanziamento di 116 progetti. La Fondazione è impegnata su più fronti: progetti realizzati direttamente e sostegno alle iniziative degli enti o associazioni del territorio con una presenza capillare nelle aree di bisogno della comunità. Sociale, associazioni di volontariato, scuola e cultura sono i principali campi in cui la Fondazione credo rappresenti un valore aggiunto per la nostra comunità. Un esempio è rappresentato dalla mensa solidale “Carlo Boggio Sola”. Nel 2024 è stato raggiunto il traguardo di circa 31.500 pasti distribuiti. Un eccezionale lavoro di squadra tra Fondazione, cucina della Residenza sanitaria Lisino, Diocesi e, soprattutto, gli oltre 70 volontari impegnati per 365 giorni l’anno. Un grazie anche a tutti coloro che hanno contribuito all’attività della mensa con donazioni di alimenti, nella speranza di coinvolgere sempre di più la comunità, magari con piccole donazioni economiche che consentirebbero di ampliare e migliorare costantemente il servizio.

Negli ultimi mesi i mercati finanziari sono tornati ad essere caratterizzati da grande volatilità. Immagino sia difficile fare previsioni per il 2025. Dopo un biennio di crescita era prevedibile una fase transitoria di storno dei mercati accompagnata da un aumento della volatilità. Questo temporaneo e fisiologico incremento della volatilità, in un quadro complessivo ancora favorevole di graduale riduzione inflattiva e di conseguente prosecuzione della politica di taglio dei tassi da parte delle banche centrali, è stato esasperato dalla svolta protezionistica nella politica economica statunitense imposta dal presidente Trump. Nei primi 100 giorni della sua presidenza si sono registrati 32 giorni di perdite sui mercati, con oltre 6.500 miliardi di dollari cancellati dal valore delle società quotate. Il calo in questo periodo del 7% dell’indice dei primi 500 titoli per capitalizzazione negli Stati Uniti rappresenta il peggior inizio di mandato presidenziale dal 1974. Politica commerciale, politica fiscale dell’amministrazione americana e le conseguenti scelte della Banca Centrale Americana, il profilarsi di un nuovo ordine mondiale in cui l’Unione Europea dovrà ripensare al suo ruolo in un percorso di maggiore e reale integrazione, sono elementi di grande incertezza per i mercati nel 2025, ma anche in chiave prospettica. Il nostro patrimonio è molto diversificato tra strumenti finanziari ed aree geografiche. I gestori cui è stata affidata l’amministrazione sono di profilo internazionale. Negli anni abbiamo incrementato con gradualità il profilo complessivo di rischio del portafoglio. L’andamento del mercato il più delle volte imprevedibile guida inevitabilmente i nostri risultati, l’obiettivo del buon gestore istituzionale è quello di limitare al massimo le perdite e approfittare almeno in parte dei rialzi per vedere crescere nel lungo periodo il patrimonio. 

Le recenti cronache finanziarie sono dominate dalle notizie sul risiko bancario che coinvolge alcuni primari operatori del mondo del credito, delle assicurazioni e del risparmio gestito. Cosa ne pensa in relazione alle scelte compiute tanti anni dalla Fondazione di cedere la partecipazione bancaria? In tempi ormai lontani – parliamo di più di un quarto di secolo fa – la Fondazione ha operato una scelta lungamente ponderata e senza dubbio molto vantaggiosa. I numeri parlavano chiaro. Nel mezzo sono accadute molte cose. La crisi finanziaria del 2008, il suo forte impatto sulle banche costrette a fronteggiare pesanti perdite, ha colpito duramente le Fondazioni, soprattutto quelle di dimensioni assimilabili alla nostra, costrette a svalutare la partecipazione o chiamate a pesanti ricapitalizzazioni degli istituti bancari che in molti casi ne hanno minato l’esistenza o la capacità operativa. La nostra Fondazione vi è passata indenne. Dopo un periodo di assestamento e di aggregazioni oggi le Fondazioni azioniste delle banche vivono un momento estremamente favorevole in relazione all’esponenziale incremento dei profitti degli istituti di credito generati dall’aumento dei tassi di interesse. Ciò ha comportato un aumento di valore delle partecipazioni e la distribuzione di dividendi molto rilevanti. La nostra Fondazione ha compiuto, come detto in tempi lontani, una scelta strategica diversa. Dopo 25 anni la Fondazione è entrata stabilmente nel novero degli enti di media dimensione con una solida struttura patrimoniale ed una logica di spiccata diversificazione degli investimenti. Pensare al ruolo che avrebbe potuto recitare la Fondazione in questo scacchiere è oggi un puro esercizio di fantasia.       

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