I luoghi del cuore, l’oratorio di San Rocco

“Invitiamo anche voi ad essere partner per la realizzazione del restauro dell’Oratorio di San Rocco, gesto che darebbe lustro ad una delle chiese più belle in stile barocco di tutta la provincia, abbellendo la nostra città bene pubblico”. Questo l’accorato appello dell’Officina del Dialetto Tortonese presieduto da Lino Mutti e dal Fai con il capo delegazione Piero Massiglia. L’Oratorio è stato inserito tra i Luoghi del Cuore dal Fai (Fondo per l’Ambiente Italiano Ets in collaborazione con Intesa Sanpaolo) avendo ottenuto 5.389 voti nell’ultima raccolta firme, e il regolamento prevede la possibilità di accedere a contributi per far “risplendere e salvare” il luogo amato.

In questo caso, riportare alla luce le caratteristiche della facciata attualmente in degrado. La Confraternita della Misericordia che dal 1630 ca. cura e tutela la chiesa con il priore Roberto Sala, sono già al lavoro per preparare la documentazione per accedere al contributo, messo a disposizione per chi raggiunge una certa soglia di voti all’interno del contest del Fai. Il termine ultimo per la presentazione è il prossimo 30 settembre e sono disponibili “aiuti” per un massimo di 25 mila euro. “A una condizione – spiega il capo delegazione del Fai di Tortona, Piero Massiglia – è necessario ottenere ed è determinante per l’accoglimento della domanda, un cofinanziamento pari o meglio superiore al 20% del costo del progetto. Per questo collaboriamo con Lino Mutti oltre a Lelia Rozzo dei Beni Culturali della Diocesi per preparare una domanda di cofinanziamento anche ad altri enti, sensibilizzando nel contempo chi tra privati, aziende e associazioni abbia voglia di supportarci. Un forte segnale arriva della Fondazione CR Tortona già in passato interessata ai lavori di restauro dell’Oratorio. I tempi sono strettissimi, ma siamo già a buon punto con tutto quello che è necessario”. Il costo complessivo del progetto si attesterebbe intorno ai 70 mila euro: “Tra i parametri da soddisfare – conclude Massiglia – oltre a quelli tecnici ed ambientali, c’è quello della collaborazione, vale a dire partner che possano svolgere attività di comunicazione e valorizzazione del luogo. In questo caso la chiesa potrebbe essere oggetto di visite, eventi, incontri e concerti per esaltarne i tesori, tra cui le preziose tele e l’altare risalente al XVIII”.