Interventi eseguiti nel 1930 (seconda parte)
Nuovi documenti emersi dall’Archivio Storico del Comune di Tortona consentono di definire con compiutezza le vicende dell’edicola funeraria Saccaggi che, come già detto, si trova in grave stato di degrado. Speriamo ancora per poco se andrà in porto il progetto al quale più persone, tra cui chi scrive queste note, sta lavorando per riportarla al decoro originario. Sono passati meno di una decina d’anni da quando l’edicola fatta edificare da Cesare Saccaggi è stata realizzata ed il celebre pittore decide di intervenire per ampliarla migliorandone l’aspetto e arricchendola di un’opera d’arte in bronzo Maddalena penitente (in foto) restaurata dal laboratorio Gabba e attualmente conservata a Palazzo Guidobono.

Pregevole opera dello scultore pavese Romolo Del Bo (*1870 – † 1936). Lasciamo però che siano i documenti a parlare. Il 1° ottobre 1930 tale Alessandro Angeleri scrive al Podestà: «Il sottoscritto a nome e per conto del sig. cav. C. Saccaggi, rivolge rispettosa domanda alla S. V. Ill. per ottenere il permesso di sopraelevare di un piano di loculi la tomba al Cimitero, secondo l’unito disegno, abolendo, in conseguenza dell’infiltrazione d’acqua, il piano al livello del pavimento». L’autorizzazione viene concessa immediatamente (2 ottobre) dall’ingegnere municipale con l’avvertenza che «i lavori siano eseguiti a regola d’arte e senza pregiudizio di eventuali diritti di terzi. Siano osservate tutte le norme e disposizioni contenute nei vigenti Regolamenti edilizi e di Polizia mortuaria». Il progetto di intervento, allegato alla richiesta, evidenzia un miglioramento estetico dell’edicola che, come già detto, si sarebbe arricchita di un manufatto bronzeo realizzato, sempre nel 1930, dall’artista pavese.

Fortuna vuole che tale opera d’arte sia stata per tempo, e provvidenzialmente, trasferita inizialmente nei depositi comunali al fine di evitarne il furto. Sarebbe cosa buona che il restauro dell’edicola fosse perfezionato con il posizionamento di una copia dell’opera di Del Bo in vetroresina. Costi permettendo ovviamente. Va infine ricordato che Cesare Saccaggi il 27 ottobre con lettera autografa richiedeva al Podestà di modificare la sistemazione delle salme giacenti nell’edicola, permesso che il 30 ottobre venne concesso. Ben difficilmente (ma non impossibile) altro materiale interessante potrebbe ancora essere ritrovato. Purtroppo non conosciamo quale sia stata la sorte dell’archivio personale del Saccaggi, probabilmente distrutto o disperso.
Giuseppe Decarlini
