Intervista a Francesco “Ciccio” Todisco
Per colpa di un crociato, rotto alla seconda gara di campionato, Francesco Todisco è stato l’assente più illustre fra i bianconeri nella scorsa stagione lasciando un vuoto al centro della difesa che è stato colmato con difficoltà solo con qualche pezza qua e là. Dopo una stagione ai box “Ciccio” non vede l’ora di tornare in campo e lottare per la maglia del Derthona dopo il grande lavoro individuale fatto negli ultimi mesi. Lo abbiamo incontrato al termine di una dura seduta di allenamento di mister Daidola.
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Ciao Francesco come ci si sente a tornare a prepararsi con tutta la squadra dopo un anno di allenamenti solitari? “Ciao a tutti. E’ bellissimo! Mi mancavano tanto il campo, i compagni, gli scherzi, le risate ma anche la fatica della preparazione, del sudore. Poi la scorsa stagione stare fuori è stato difficile, avrei voluto dare una mano e soffrivo a stare lontano dal campo”. Come stai fisicamente? Il ginocchio? “Sto bene, ho lavorato tanto da solo per non rimanere troppo indietro, medico e preparatore mi hanno detto di gestire i primi 10 giorni, evitando rischi. Il ginocchio sta molto bene, mi dà fiducia, quello che devo recuperare al 100% è il flessore, da dove mi hanno tolto il tendine per il crociato, a livello muscolare ho bisogno di recuperare un po’ di forza. Gli allenamenti di Daidola sono davvero intensi, ci fa correre tanto”. Quali sono stati i mesi più duri dell’infortunio? “In assoluto a livello fisico e mentale i primi 3; sentivo dolore, non mi potevo allenare, ero lontano dalla squadra, è stato difficile. Poi appena ho ricominciato ad allenarmi la voglia di rientrare è stata più forte del resto”. Cosa ti ha spinto a rimanere? “Mai preso in considerazione altre offerte. Sono stato trattato benissimo da società, compagni e tifosi e mai lasciato solo nemmeno per un giorno la scorsa stagione. Sono grato della vicinanza”. Cosa ne pensi dei nuovi compagni e della rosa nel suo complesso? “Conoscevo molti dei ragazzi e devo dire che ci sono tanti elementi forti per la categoria ma soprattutto persone umili e speciali dal lato umano. Poi le cose vanno dimostrate sul campo, incidono mille fattori, ma di sicuro ci vorranno lavoro e abnegazione”. Come ti trovi con Daidola? “Bene. Lo conoscevo già per le tante gare da avversario quando allenava a Bra e poi lui mi aveva cercato quando era andato al PontDonnaz. Mi piace il suo modo offensivo di vedere il calcio e come ci fa allenare, è bravo a gestire le varie situazioni, basti vedere la scorsa stagione nel finale e poi ha grande serietà unita a simpatia e voglia di scherzare, quando è il momento”. Una parola per i tifosi? “Li ringrazio tanto per il sostegno, perché la scorsa stagione chiunque mi incontrasse mi faceva un in bocca a lupo e mi chiedeva delle mie condizioni, nemmeno loro mi hanno lasciato solo. Io cercherò di dare il massimo in campo e nello spogliatoio e quello che posso promettere sono impegno costante e grande serietà. Forza Derthona”.
Davide Maruffo
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