In 7 anni dal fallimento a 150 ragazzi. “Fiero di quanto fatto. Era il momento di passare il testimone”

Intervista a Marco Croci

Per sette anni, avendo preso le redini del derelitto settore giovanile del Derthona post fallimento, Marco Croci insieme con il gruppo storico di collaboratori, ha guidato in qualità di presidente l’Asd Sg Derthona che è riuscita con buone capacità e grande passione a ricreare un settore giovanile degno della storia del Derthona e della città di Tortona, riportando anche 4 squadre nei Regionali e rimettendo sulla mappa il nome del Derthona. All’indomani della fusione che ha portato Sg Derthona e Derthona Fbc a costituire un’unica realtà, Croci ha deciso di fare un passo indietro passando il testimone nelle mani di Gabriele Crozza, suo storico collaboratore. 

Buongiorno vorrei tracciare un bilancio dei tuoi anni di presidenza. Quanto sei stato in carica? “Buongiorno a tutti. Sono stato in carica per ben 7 anni, dal fallimento del Derthona Fbc fino a pochi mesi fa. Io ed il gruppo fondatore che comprendeva Gabriele Crozza, Antonio Simoniello, Roberto Ecker e Walter Bertoni, abbiamo iniziato con niente, pochi ragazzi e nessuna organizzazione ma nel giro di questi anni siamo arrivati ad avere 150 iscritti, abbiamo portato 4 squadre ai Regionali ed una dozzina di giovani di Tortona e dei paesi limitrofi a giocare nelle giovanili di squadre professionistiche. Ricordo per esempio Mario Pacelli che prima è passato alla Samp ed ora gioca nell’Ascoli e poi la 2006 Sara Boveri, una scoperta di Simoniello, che gioca nella Primavera della Juventus”. Non solo vittorie e giovani fatti crescere, avete fatto anche tanti lavori strutturali nei vari impianti? “Certamente. In 7 anni siamo passati da mezza struttura ad averne 3 a pieno regime. Avevamo ereditato un Paghisano distrutto e lo abbiamo messo a posto (anche se ora avrebbe bisogno di una manutenzione), abbiamo messo a posto il campo di Torre Garofoli ed abbiamo preso in carico il campo di Mandrogne dove si tengono le gare dei Regionali”. Quali sono i motivi dell’addio? “In parte il mio lavoro a cui devo dedicare più tempo e poi cambiando alcune cose ho preferito finire qui il mio percorso e lasciare il testimone a Crozza con l’Fbc. Faccio loro un grosso in bocca al lupo”. Rimani nel calcio? “Per quest’anno no, ma ho fatto una chiacchierata con una realtà non tortonese e magari dal prossimo anno potrei ricominciare”. Vuoi ringraziare qualcuno in particolare? “Tutti i dirigenti, tanti negli anni, fra cui Fabrizio Orsi, Roberto Torti e Giuseppe Straneo e poi in particolare Crozza che mi ha sempre fatto dormire tranquillo grazie alla sua capacità nei conti, Simoniello che viene a volte ingiustamente criticato ma ha una conoscenza calcistica e dei giovani davvero importante, Ecker per la sua grande professionalità e Bertoni, un uomo dall’organizzazione perfetta”. 

Davide Maruffo