Riceviamo e pubblichiamo
Gentilissimo Direttore,
Ti ringrazio se vorrai dare spazio a questa mia lettera sul tuo settimanale, in riferimento all’articolo dell’edizione dello scorso venerdì 20 ottobre 2023 intitolato «“Area Interna” un’opportunità che i comuni non dovrebbero perdere». Ho sperato che l’articolo fosse propedeutico ad altri interventi, dibattiti, fra cittadini e/o forze politiche locali, associazioni ecc: ho ascoltato solo un assordante silenzio. Un articolo di informazione molto interessante, che ho apprezzato, per le analisi fatte sulla situazione, molto fredda e cruda ma veritiera, delle Valli sopra citate. Il tutto è sintetizzato da un passaggio dell’articolo citato che dice: le persone vanno via perché non ci sono i servizi adeguati, non vedono futuro, i giovani se ne vanno e la popolazione invecchia.
E’ quindi la situazione economica che porta la popolazione, ed in modo particolare i giovani, a cercare lavoro ed opportunità fuori dal territorio di origine, alimentando quindi la cultura dell’abbandono. Abbandono dei terreni già coltivati ed ora incolti, nei quali è impossibile una semplice passeggiata; assoluta carenza di manutenzione dei rii naturali, non puliti da molti decenni che possono creare danni a tutto il sistema del regime delle acque, degrado delle case, una volta abitate, ora senza manutenzione e con pericolo di staticità, cosi come portici, stalle e fienili, già a servizio dell’agricoltura. Poche, anzi pochissime indicazioni di attività economiche, agricole, artigianali, commerciali o di servizi sulle strade, provinciali e comunali, che attraversano tutto il territorio. Le stesse strade versano in una situazione di notevole degrado e pericolo. Un personale invito quindi agli amministratori locali che hanno avviato i quattro tavoli a dare assoluta priorità allo sviluppo locale, partendo da più equazioni, (ad esempio): abbisognano servizi scolastici di eccellenza (programma di formazione, trasporti, mensa ecc.) se sono insediate nel territorio famiglie di giovani, che hanno figli in età scolare e che frequentano i plessi di valle; le famiglie dei giovani devono avere la possibilità di lavoro, economiche in generale, per poter vivere e risiedere nei nostri paesi. Nell’articolo del 20 ottobre sopracitato l’uso del condizionale… non dovrebbero perdere… fa sorgere dubbi sulla capacità degli amministratori dei comuni delle nostre valli di riuscire a definire il documento fondamentale per l’avvio delle iniziative per lo sviluppo locale ed il rafforzamento dei servizi essenziali ai cittadini, i progetti, ottenere i finanziamenti, partecipare quindi alla Strategia Nazionale Aree Interne (Snai). Da cittadino delle valli, rivolgo a tutti i sindaci, a tutti gli amministratori comunali dei nostri comuni più inviti: superate le divisioni dei campanili; unite le forze di tutti i Paesi; presentate progetti comuni e allargati anche ad aree vicine; cercate forze imprenditoriali disposte ad investire. Non fermatevi nel cercare sempre le possibilità di unirci e respingete sempre quelle che vogliono dividerci. Aggiungo una mia idea. Qualche anno fa, in epoca pre-covid, attraverso personali rapporti con l’Anci, l’Associazione nazionale dei Comuni, commissionai uno studio informale su una ipotesi di fusione di più comuni piccoli, e sui contributi previsti a sostegno. Si scelsero, ad esempio, i cinque comuni della Alta Val Grue, (Avolasca, Casasco, Garbagna, Montegioco e Montemarzino). La fusione in un unico Comune, pur lasciando le cinque municipalità, avrebbe comportato un contributo statale/ regionale di durata decennale di circa 490.000 euro annui. Da informazioni rilevate, un intervento del Governo dello scorso mese di luglio, la durata del contributo è stata allungata a quindici anni. L’entità del contributo negli anni, magari anche ridotto dalle varie leggi finanziare, avrebbe permesso e può ancora permettere, notevoli investimenti, per servizi (scolastici e sanitari, che sono prioritari, trasporti), e soprattutto per lo sviluppo economico locale. Direttore, chiudo questo breve intervento con una notazione personale. A far data da qualche mese, molti concittadini di Garbagna, ma anche dei comuni limitrofi – Avolasca – Montegioco, mi rivolgono la stessa domanda: e cioè se sono interessato, se intendo partecipare, se intendo sostenere iniziative volte alla costituzione di liste di candidati per le prossime elezioni comunali, del comune di Garbagna, previste per la primavera prossima. A tutti ho risposto nello stesso modo: non sono interessato a tali attività. Il non interesse a competizioni elettorali, non mi esime però dall’aiuto e dall’apprezzamento verso coloro, in modo particolare i giovani, che vorranno iniziare e svolgere l’attività amministrativa nei nostri piccoli Enti. Con viva cordialità.
Natalino Ormelli