Eolico: come dovrebbero arrivare le pale sul Giarolo

Torniamo ad interessarci della prospettata eventualità della costruzione di un parco eolico sul Monte Giarolo con ben 20 turbine, tralasciando per ora l’aspetto paesaggistico, ed analizzando i documenti che la società che ha predisposto il progetto, Bautel srl, ha presentato. Interessanti in particolare quelli riguardanti il tragitto che le pale, debitamente smontate, dovranno compiere. Il materiale viene caricato su chiatte a Chioggia e raggiunge il porto di Mantova lungo il Po, e in questo tragitto non vi sono, chiaramente, problemi, che invece iniziano via terra. Sul documento si legge “si hanno tronchi da 33 metri di lunghezza e peso da 66,5 tonnellate o circa 14 metri di lunghezza e peso di 86 tonnellate, elementi da 79,35 metri di lunghezza (pale) e 21,7 tonnellate, elementi della girante delle turbine da 94 tonnellate”. Poichè il progetto prevede 20 turbine, “si prevedono di conseguenza 11 trasporti eccezionali per ogni turbina per un complessivo di 220 carichi eccezionali, oltre a quelli previsti per il trasformatore della sottostazione elettrica di innalzamento della corrente”.

Il documento prende poi in considerazione i mezzi di trasporto, le fotografie di alcuni dei quali riportiamo qui, e poi analizza i vari tratti di viaggio: Mantova – Cremona; Cremona – ponte sul Po; ponte sul Po – Tortona; Tortona – deposito temporaneo e da qui al cantiere di installazione. Tralasciando i tratti fuori dal Tortonese, il progetto non prevede grossi problemi fino alla nostra città. Ma da qui in avanti, i problemi esistono: “la strada prevista per il trasporto dalla rotonda che immette nel centro abitato di Tortona fino al deposito temporaneo… non necessità di allargamenti provvisori se non in corrispondenza delle rotonde”. E arrivato così alla frazione San Giorgio di Momperone ove è previsto lo stoccaggio temporaneo dei pezzi superando Viguzzolo, Castellar Guidobono, Monleale (erroneamente chiamata Volpedo). Da San Giorgio “la strada per il trasporto dal deposito al cantiere prevede interventi di allargamento di strade esistenti, adeguamenti della capacità portante in quanto in zone in frana, tratti di strada nuova per superare dei centri abitati”. Un vero problema è superare a San Sebastiano Curone la curva che dal ponte immette sul lungo Museglia: “si è pertanto previsto l’occupazione temporanea di parte della piazza ove si parcheggia una gru cingolata in grado di spostare al di là del fiume (!) i conci e le pale che arrivano sugli automezzi e che vengono caricati sugli stessi mezzi al di là del torrente (ma non era un fiume?)”. Ma da Mantova a San Sebastiano non è tutto semplice: le criticità che si incontrano possono essere raggruppate in alcune categorie: “•interferenze aree di attraversamenti elettrici e telefonici, cartellonistica viaria di segnalazione; •interferenze legate alla presenza di rotonde e cartellonistica, cordoli, manufatti presenti nelle rotonde stesse, comprensivi delle torri faro; •presenza di manufatti di ridotta altezza che non consentono il transito degli elementi in quanto aventi dimensioni maggiori; • interferenza di edifici o curve di ridotto raggio che necessitano l’uso dei carrelli alzapala al fine di garantire il transito delle pale anche se inclinate rispetto all’orizzontale”.

Come rimediare a tutto ciò? Per le interferenze aree di cavi il progetto consiglia l’interramento o il distacco temporaneo. Più complicato è come ruspare le “interferenze” di rotonde e torri faro: “in alcuni casi è sufficiente procedere alla rimozione della cartellonistica e sistemare parte del terreno interno alla rotonda con misto naturale rullato. Per alcune rotonde è invece necessario rimuovere o la torre faro o le piante o i manufatti che sono stati realizzati nella rotonda”. Anche se non nel Tortonese ci pare giusto ricordare che a Stradella vi è un ponte con altezza inferiore ai 5 metri per cui “si prevede la fresatura della strada per abbassare temporaneamente il piano viabile così da permettere l’attraversamento o valutare di posizionare una gru per far scavalcare il ponte”. E veniamo ora ad un altro documento che più specificamente si interessa della nostra zona. “E’ necessario adeguare la viabilità esistente a partire da San Sebastiano Curone fino alla frazione Costa dei Ferrai da cui, superata la stessa, ci si inerpica su una strada sterrata, anch’essa da adeguare per far transitare i carichi previsti. In particolare sono previsti i seguenti cantieri: •accesso piazza del mercato di San Sebastiano Curone; •adeguamento provinciale 110 nel tratto parallelo al torrente Arzola per permettere il ricarico degli elementi trasbordati con la gru temporanea posta sulla piazza; •allargamento della provinciale 114 (di Montacuto) in quanto vi è un tratto che, causa curve, non permette il transito dei carichi; •adeguamento in vari tratti della provinciale 116 (di Costa Serra) a causa della ridotta sezione e per il fatto che in molti tratti è in frana”. Ma non è finita. Per permettere l’accesso in piazza del mercato a San Sebastiano occorre: “•ridurre temporaneamente l’altezza del parapetto per permettere al carico di sbordare oltre il filo dello stesso parapetto; •realizzare un rinforzo del muro mediante banchettone in calcestruzzo su micropali per evitare di caricare con oltre 100 tonnellate il muro durante il transito dei mezzi; •nella piazza realizzare un banchettone per il posizionamento della gru durante le fasi di tiro. Quando la gru è a riposo la stessa viene parcheggiata a lato della piazza e non interferisce con la viabilità; • sulla provinciale 110 realizzare banchettone su micropali ai fine di non caricare il muro lato torrente… •per il rinforzo del muro sulla provinciale 110 si prevede l’occupazione temporanea della zona parcheggi per la realizzazione del cordolo di rinforzo sui cui far passare una ruota dei carrelli che trasportano gli elementi pesanti. In tale fase si utilizzerà la chiusura a senso unico alternato governata da semaforo”. I lavori previsti per la provinciale di Montacuto interessano l’allargamento della strada “prima della frazione Giara e saranno svolti con riduzione della carreggiata mediante senso unico alternato in quanto i lavori si svolgono nel limitrofo campo”. Più complesso il lavoro sulla provinciale per Costa Serra: “le attività sono da svolgersi in più sottocantieri per non bloccare mai gli abitanti delle frazioni di Magroforte, Inferiore e Superiore, e Costa dei Ferrai, come anche nelle successive frazioni di Serra, Morigliassi e Gregassi si prevede vengano eseguite in modo tale da avere sempre la possibilità di andare o direttamente verso San Sebastiano Curone o passare da Fabbrica Curone attraverso Pradaglia. Durante i lavori di allargamento della strada tra Costa dei Ferrai e l’inizio della sterrata, per gli abitanti di Morigliassi andare a Fabbrica Curone e poi da qui a Gremiasco mentre per i residenti a Gregassi utilizzare la strada che conduce a Giarolo, Montacuto e poi a San Sebastiano”. Prima di mettere punto, c’è da ricordare che i documenti non ne fanno cenno ma gli alberi dei due viali di ingresso di San Sebastiano Curone, soprattutto quello verso Montacuto, potrebbero essere abbattuti. Crediamo sia sufficiente questa lettura per comprendere che le pale eoliche, sul Giarolo, non potranno mai arrivare.