Edizione del 2.2.2024
Sparatoria in via Dante: richiesta di scarcerazione per Turco
L’avvocato Alexia Cellerino ha presentato ricorso in cassazione per richiedere la scarcerazione del proprio assistito, il tortonese 47enne Alessandro Turco, arrestato perchè ritenuto responsabile della sparatoria avvenuta il 28 settembre scorso in via Dante, in pieno centro a Pontecurone. Come noto il Turco si era recato presso la casa di un suo conoscente, marocchino 30enne agli arresti domiciliari presso il fratello, per discutere di “motivi di lavoro”. La discussione è degenerata e sono stati esplosi tre colpi di pistola calibro 7,65, arma per altro non più ritrovata. La difesa ha richiesto una perizia balistica, che pare non ancora disposta, e si è in attesa dei riscontri del Ris. L’avvocato Cellerino, infatti, sostiene che è importante stabilire se i colpi sono stati esplosi come “avvertimento” o come “intimidazione” mirando quindi verso lo straniero che ha solamente subito alcune contusioni. L’udienza in Cassazione si terrà il 15 febbraio: la richiesta è l’annullamento della misura della custodia in carcere e la remissione in libertà o, in alternativa, misure meno coercitive, come gli arresti domiciliari.
E’ scomparso Pietro Carbone
Ci ha lasciato proprio nel Giorno della Memoria Pietro Carbone, a quasi 102 anni di età, ultimo vivente degli I.M.I. (Internati Militari Italiani) pontecuronesi. La storia di Pietro, scritta da M. Grazia Milani nel VI Quaderno della Biblioteca, 1918, in seguito all’intervista fatta all’anziano agricoltore da sempre residente alla Cascina Torretta, ricostruisce la vita, semplice e al contempo straordinaria, di uno dei 650.000 schiavi di Hitler, che dopo l’annuncio dell’armistizio dell’8 settembre 1943 furono esclusi da ogni possibilità di assistenza e di controllo da parte della Croce Rossa Internazionale e privati della tutela della Convenzione di Ginevra del 1929. Rimasti infatti fedeli al giuramento fatto al Re e alla Patria, furono considerati simbolo del tradimento dell’Italia nei confronti della Germania e fu loro riservata un’esemplare punizione. Il loro NO a indossare l’uniforme tedesca e a collaborare con i nazifascisti li condannò al lavoro coatto, alla fame, alle malattie, al freddo, ad ogni tipo di vessazione, a tremende umiliazioni, a esemplari punizioni e alla morte a discrezione dei loro carcerieri, fino alla fine del conflitto. Molti furono quelli che non fecero più ritorno (oltre cinquantamila), altri morirono una volta liberati, per lo stato di grave denutrizione e per le malattie contratte durante l’internamento. Arrestato dai Tedeschi, Pietro passò venti mesi nel campo di concentramento di Hemer in Westfalia, condannato ai lavori forzati nelle industrie belliche della Germania nazista. La sua fu una “resistenza senza armi dietro il filo spinato”. Sopravvissuto e tornato a casa, Pietro riprese il suo lavoro, svolto con dedizione fino in tarda età, senza mai tralasciare la cura della sua vigna e dell’orto, sostenuto dalla figlia Elena, dal genero Paolo e dal nipote Marco. Il 2 giugno 2018, festa della Repubblica, ad Alessandria, in forma solenne fu insignito della medaglia d’onore istituita dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri esclusivamente per gli I.M.I. Il mese successivo, in occasione della presentazione del VI volume della collana storica I Quaderni della Biblioteca, a Pietro fu consegnata una speciale pergamena dall’allora sindaco Feltri, a nome dell’amministrazione pontecuronese. Ora risplenda per lui la luce perpetua.
Anziana truffata
La solita truffa del falso operaio, entrato in casa per verificare una fuga di gas, è stata messa a segno nei giorni scorsi ai danni di una 87enne abitante in paese che lamenta la sparizione di circa 50 euro.
Tre giorni sul valore della Memoria
I momenti più coinvolgenti e significativi della “tre giorni” pontecuronese su “Il valore della Memoria” sono stati indubbiamente quelli con gli alunni delle scuole: il lungo corteo che si è snodato per le strade campestri fino al camposanto con i labari di comune, scuole e associazioni, la cerimonia organizzata dagli insegnanti, che hanno visto i loro allievi protagonisti di letture animate e canti, la conferenza presso la sala polifunzionale “G. Berri” della prof. Maria Grazia Milani, con un interessantissimo power point sulla Shoah e l’approfondimento sulle “pietre d’inciampo”. Esperienze di grande valore educativo, che aiutano i giovani a riflettere e a non rimanere indifferenti, perchè “L’indifferenza è più colpevole della violenza stessa”, come ripete sempre Liliana Segre.
Leggi razziali e Shoah
Sabato 27 gennaio, Giorno della Memoria, è stato presentato dall’autore Federico Melotto (Università di Verona), intervistato e coadiuvato da Andrea Pellizzari (Università di Torino), il libro “Un antichista di fronte alle leggi razziali. Mario Segre 1804-1844”. L’incontro è stato organizzato dalla biblioteca Castelli nell’ambito degli appuntamenti con l’autore, insieme alla delegazione tortonese dell’Aicc (Associazione Italiana di Cultura Classica), presieduta dal prof. Pellizzari. I due storici, presentando la biografia di Mario Segre, morto nel lager di Auschwitz, hanno spaziato, con riferimenti e collegamenti di ampio respiro storico, sugli anni compresi tra la prima e la seconda guerra mondiale, allargando lo scenario geografico dall’Italia alla Gran Bretagna, alle isole del Dodecaneso, un tempo italiane. I due docenti hanno saputo interessare e coinvolgere il numeroso pubblico, attento e partecipe, raccontando non solo la tragica storia di Mario Segre, ma anche le pesanti conseguenze socio-economiche della decisione politica del regime fascista di decretare nel 1938 le famigerate leggi razziali.
Il ricordo di Spaviero
Venerdì 26 gennaio, nell’ambito delle celebrazioni per la Giornata della Memoria, l’Anpi di Pontecurone ha presentato la storia del partigiano Cesarino Spaviero, deportato e deceduto nel campo di Mauthausen. Nonostante la serata fredda e molto nebbiosa, la sala polifunzionale del comune era gremita di persone che hanno ascoltato, con attenzione e partecipazione, la vicenda di un ragazzo di 23 anni che è partito da Pontecurone per combattere la guerra di Liberazione ed è finito in un lager dove, probabilmente, è divenuto “polvere nel vento”. Con il supporto di immagini e documenti, i relatori hanno raccontato la biografia di Cesarino ed hanno approfondito il contesto storico-temporale in cui la vicenda si è articolata, suscitando emozioni sincere nei presenti. Particolarmente commovente è stato il momento della consegna del plico con le riproduzioni di tutti i documenti originali relativi a Cesarino, avvenuta da parte di Fabio Gandi, presidente della locale sezione Anpi, al rappresentante della famiglia Spaviero. In un prossimo futuro questa biografia, con altri inediti, con certificati e documenti in corso di acquisizione da parte del Memoriale dei Partigiani pontecuronesi e con immagini provenienti dall’archivio fotografico privato di una pontecuronese, diverrà oggetto di una pubblicazione, curata dall’Anpi, con lo scopo di mantenere viva la memoria e di far conoscere ai più giovani il valore del sacrificio compiuto da molti in nome della libertà e della pace tra i popoli.