Intervista al candidato sindaco Checco Galanzino
Gian Francesco “Checco” Galanzino, ti presenti? Sono un imprenditore di prima generazione, liberale e progressista, da 38 anni impegnato nel settore green. Quindi il termine green ti rappresenta? A me piace molto. Nel 1985, quando ho cominciato a lavorare fondando la mia prima azienda impegnata in campo ambientale, i termini green, imprenditore e liberale sembrava non potessero convivere nella stessa frase. Fare, innovare, su un territorio di frontiera e su temi come i rifiuti, non è stata una passeggiata. Allora parlare di tecnologie verdi non era di moda, come non lo era il termine “sostenibilità”. Se vogliamo, sono stato un pioniere in questo campo. D’altra parte il settore ambientale richiede sempre di essere in anticipo sui tempi. È un settore in cui è importante saper guardare lontano e immaginare scenari che altri ancora non vedono, ma è anche essenziale saper trasformare le visioni in progetti pratici, in brevetti, in aziende, in posti di lavoro. Nel corso della mia vita ho creato diverse aziende in campo ambientale. Negli ultimi 25 anni mi sono concentrato nello sviluppo e nella crescita del Gruppo Entsorga, che ha realizzato oltre 110 impianti in 28 Paesi diversi, con 11 brevetti e 9 marchi (io stesso sono iscritto come inventore all’Ufficio Europeo Brevetti). È l’azienda di cui sono più orgoglioso. È supergiovane, fatta da persone eccezionali, con un’età media inferiore ai 35 anni, che si abbassa a 27 nel dipartimento Ricerca e Sviluppo. Oltre il 75% è laureato o con il dottorato di ricerca. Siamo specializzati in combustibili rinnovabili e nella ricerca di nuove biomolecole. Con i nostri uffici di Chicago ora stiamo lavorando a uno studio sul combustibile sostenibile per l’aviazione insieme a Boeing. Stiamo camminando nel futuro.
In azienda cosa fa ogni giorno? Nel Gruppo il mio compito è quello di definire il piano strategico e declinarlo in programmazione operativa condividendola con i miei collaboratori. Fare l’imprenditore è una sfida stupenda ma difficile, perché richiede competenze complesse, inventiva e realismo. Devi saper sognare il futuro e affrontare il quotidiano. Se non sai sognare non saprai mai cogliere le opportunità e se non hai i piedi per terra non saprai trasformarle in realtà. Però, devo dire, l’aspetto più affascinante del mio mestiere rimane quello del sogno. È bello poter guardare davanti e immaginare traguardi da raggiungere. Questa “propensione” al sogno mi ha arricchito anche in altri aspetti della mia vita.
A proposito di sogni… Sei stato campione dei 4 deserti, il primo a correre 1.000 km nei luoghi più inospitali della terra. Come si riesce a concepire e compiere un’impresa così? Sai, in realtà ritengo quest’impresa alla portata di tutti. Se l’ho fatta io, è fattibile. Saper sognare è fondamentale. Il sogno ti sostiene e ti dà la direzione. Se non avessi saputo sognare non avrei immaginato di poter fare spedizioni di arrampicata in Marocco o di alpinismo in Pakistan e in Bolivia, dove mi sono trovato di fronte a giganti di oltre 6.000 metri; e neanche avrei pensato di attraversare di corsa i Deserti. Poi però al sogno si deve unire la capacità di programmare e la volontà di sostenere gli sforzi. Sforzi duri, non lo nego, che mi hanno messo fortemente alla prova, più dal punto di vista psicologico che fisico. Se non avessi programmato minuziosamente tutto e non avessi creduto fino in fondo alla possibilità di farcela, il sogno sarebbe svanito.
E quindi, pensi di portare lo stesso approccio a Tortona, nella campagna elettorale? Sì, penso che la nostra città e il nostro territorio abbiano potenzialità gigantesche (io dico sempre che siamo le nuove Langhe) e che meritino di essere valorizzate. L’attuale Amministrazione ha già fatto alcune cose, ma ora è arrivato il momento di cambiare il passo, di guardare a 10 anni per programmare azioni a prescindere dalla durata del mandato amministrativo. Io penso che il mio spirito di sognatore, con la mia esperienza organizzativa e la mia cocciutaggine piemontese, possano essere utili alla città.
Qual è il tuo programma e con chi correrai? Il programma non lo svelo ancora; ti posso anticipare che sarà basato su 5 progetti chiave, ognuno dei quali con ricadute concrete sugli 11 indicatori di qualità della vita. Uno l’ho già raccontato in parte, sarà il progetto di una Cer (Comunità Energetica Rinnovabile) che permetterà ai cittadini e alle aziende di avere un taglio di almeno il 30% sulle bollette elettriche. Un altro sarà un progetto di sviluppo di un marchio di territorio per comunicare la nostra città (e il territorio limitrofo) come destinazione turistica e abitativa. Correrò con una lista civica e porterò in squadra membri della società civile di esperienza ma con provenienze diverse; avrò una rappresentanza capace ma trasversale. Italia Viva mi darà l’appoggio.
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