Pier Guidi a caccia del podio alla 6 Ore di Imola

Rivoluzionato il Bop. Drastici cali di peso per Ferrari, Toyota, Alpine e Isotta, aumenti di potenza importanti per Cadillac e BMW

Secondo appuntamento stagionale per il World Endurance Championship che nel weekend fa tappa in Italia per la 6 Ore di Imola, una gara speciale per tutti gli appassionati e per i piloti italiani che cercheranno di fare oltre il massimo per ottenere risultati. Obiettivo del campione tortonese Alex Pier Guidi a bordo della Ferrari 499P numero 51, fiducioso alla vigilia della gara, è il podio, risultato non così scontato ad inizio stagione a causa del Bop ma ora molto più alla portata grazie alle modifiche apportate al Balance of Performance. FIA e ACO hanno infatti pubblicato le tabelle relative ai parametri di pesi e potenze che dovranno adottare sul Santerno le 37 vetture iscritte, 19 in Hypercar. Tutte le auto avranno modifiche rispetto al Qatar che ha aperto la stagione poco più di un mese fa, con drastici cali di peso per alcuni, tra cui spiccano i -34 kg tolti alle Ferrari 499P, che ora viaggeranno sui 1.041 kg totali di peso minimo beneficiando anche di una potenza massima di 510 kW (+7 kW) e di 904 MJ di energia per stint (+2 MJ), attivando la trazione integrale dai 190 km/h in avanti, i quali varranno per tutte le LMH che adottano il sistema ibrido all’anteriore. “Imola è una pista che piace – dice Alex a Sette Giorni – non è l’ideale per il Wec perchè è molto stretta e con 42 macchine sarà davvero difficile se non impossibile superare ed anche i doppiaggi saranno complicati. Ma per la guida è davvero un circuito fantastico. Siamo contenti e fiduciosi perchè è stato cambiato il Bop, ci hanno tolto chili e dato potenza, quindi credo che in questa gara potremo giocarcela di più e raggiungere il podio. Sarebbe molto bello ottenerlo in una gara italiana con tanti tifosi che ci supportano”.

Imola. L’Autodromo Internazionale Enzo e Dino Ferrari è universalmente riconosciuto come un tracciato molto tecnico, difficile da interpretare, con curve e staccate piuttosto complesse. In totale conta 21 curve, 12 a sinistra e 9 a destra per un totale di 4.909 mt di cui il 71% rettilinei. Inaugurato nel 1953, ai suoi albori era ufficialmente denominato Auto-motovelodromo Prototipo CONI di Imola, seppur noto principalmente come circuito del Santerno, titolazione questa che colloquialmente tuttora mantiene. Nel 1970 assunse il nome di Autodromo Dino Ferrari in memoria del figlio di Enzo Ferrari; alla successiva morte di Enzo, nel 1988, il suo nome venne affiancato a quello del figlio. La gara si corre domenica 21 alle ore 13.

Davide Maruffo