Lisa Franzosi: da medico volontario a candidata Pd

Conosciamo Lisa Franzosi, 41 anni, medico internista presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria di Alessandria, uno dei volti nuovi del Pd tortonese.

Dottoressa Franzosi, cosa l’ha spinta, con un lavoro così impegnativo, a candidarsi alle elezioni comunali? Mi sono trasferita a Tortona da due anni e voglio dare il mio contributo, voglio dedicare una parte del mio tempo libero alla collettività, perché credo sia l’unico modo per migliorare il luogo in cui vivo. Mia figlia, che ha 3 mesi, sta crescendo a Tortona e, come tanti altri genitori, voglio che la città sia in grado di offrire servizi di livello adeguato, sicurezza e tranquillità. 

Si è mai occupata di politica? E’ la prima volta che mi candido, però sono sempre stata impegnata socialmente: ho fatto per anni la volontaria in Croce Verde, ho lavorato per un periodo in un ospedale missionario in Tanzania e, durante il Covid, mentre lavoravo in terapia sub-intensiva a Borgomanero, nel poco tempo che rimaneva, facevo il medico vaccinatore in forma volontaria a Novara, a domicilio dei pazienti più deboli. Da piccola ho vissuto l’esperienza delle Feste dell’Unità del mio paese d’origine, vicino al lago Maggiore, quando mio papà era segretario della sezione locale del Pci; il mio compagno ha fatto per cinque anni il coordinatore del Pd a Tortona, portandolo, in un momento difficile dal 18 al 28%, mentre mia suocera, Maria Carla Pagella, amica e collega, che ha fatto il medico di famiglia fino al 31 dicembre, è stata candidata alle scorse elezioni comunali. Oggi tocca a me. E mi impegno nel Partito Democratico per la stima personale che ho di Federico Fornaro e perché credo nella squadra che abbiamo a livello nazionale, a cominciare da Elly Schlein e Pier Luigi Bersani, e a livello locale.

Se vinceste le elezioni, cosa farebbe per questa città? Tortona ha bisogno di non rimanere più indietro, di mettere in campo competenze per salvaguardare i nostri servizi, a cominciare dalla Sanità e dall’ospedale. Non tutto è perduto, e sarà la prossima amministrazione comunale a dover indirizzare e condizionare la Regione, che è responsabile della Sanità. Gli ultimi anni ci hanno mostrato come il turismo possa essere una risorsa importante per il territorio, ma l’iniziativa del privato dev’essere sostenuta da politiche di coordinamento, che salvaguardino il territorio e l’ambiente e rendano Tortona migliore per davvero. E tutto ciò, si può fare solo con il contributo di tutti: amministrazione comunale, Provincia, Regione, forze politiche, associazioni di categoria e, soprattutto, cittadini.

E se finisse all’opposizione? La democrazia è fatta di maggioranza e opposizione: se perdessimo le elezioni, il mio impegno non varierebbe. La nostra città ha bisogno di qualcuno che, informandosi e documentandosi, vigili sulle scelte. Non credo sia retorica citare una frase di don Lorenzo Milani: “Ho imparato che il problema degli altri è uguale al mio. Sortirne tutti insieme è politica. Sortirne da soli è avarizia”.