La pagina delle scuole – Edizione del 24.5.24

L’intervista immaginaria a Tommaso De Ocheda

Per la seconda edizione della Giornata della lingua italiana e dei dialetti, evento che si è tenuto nelle scorse settimane presso il teatro civico, la classe 4ªAA dell’Istituto Marconi si è cimentata nella realizzazione di un progetto multimediale ispirato alla vita di un nostro concittadino, il nobile Tommaso De Ocheda, che tra la fine del Settecento e la prima metà dell’Ottocento è stato tra i primi a interpretare in chiave moderna e scientifica il ruolo di ordinatore della conoscenza del tempo, ovvero il mestiere del bibliotecario. Il lavoro, dal titolo “L’italiano in Europa, vivere e stare in un Paese straniero crescendo professionalmente”, ha voluto far conoscere la figura di De Ocheda, a cui è intitolata la biblioteca civica tortonese, in modo semplice e divertente.

Il nostro personaggio, infatti, ha risposto alle domande poste dal potenziale interlocutore curioso in modo interattivo, diretto e pertinente. Ne è scaturita una figura davvero interessante, alla stregua di Alfieri, Foscolo, Parini e di altri intellettuali dei suoi tempi. Viaggiando per l’Europa, De Ocheda ha saputo affermarsi professionalmente, sapendo interpretare secondo i canoni laici, illuministi e scientifici una mansione che prima era appannaggio del mondo ecclesiastico. Insomma, è stato un organizzatore del “sapere” interpretato in chiave moderna. Dalla lettura e dall’analisi delle lettere che aveva scritto ai suoi familiari, durante i suoi lunghi soggiorni all’estero, abbiamo ricavato i temi a lui cari e il suo eloquio.  Infine, pensando a come illustrare questo personaggio dalle innumerevoli sfaccettature, tutti insieme abbiamo deciso di dare vita a uno spettacolo teatrale, basandoci proprio sull’intervista immaginaria creata. Ringraziamenti particolari vanno alla dottoressa Cinzia Rescia della Biblioteca civica, che con la scoperta delle lettere e la stesura del libro ci ha permesso di partecipare a questa interessante esperienza, al Direttivo del Centro Studi Ugo Rozzo e alla professoressa Maria Angelica Genovese, docente di lingua e letteratura italiana. Vi lasciamo con le schiette parole del nostro autore: “Io non sono né Giacobino, né Ateo, né Deista, ma leggo secondo il mio impiego ogni sorta di libri, anche eterodossi, non per abbracciarne le opinioni, ma per conoscere i pensieri dei Filosofi. Così nessuno deve scandalizzarsi di ritrovare in una Biblioteca curata da me anche opere contrarie alle opinioni generalmente approvate…”. Insomma, abbasso la censura! Viva la libertà di pensiero!

Ginevra Daffunchio, 4ªAA

Le classi quarte del Marconi a Trieste

“Trieste ha una scontrosa grazia. Se piace…”: così Saba ritrae affettuosamente la sua città, un crogiolo di anime e culture: mediterranea e slava; cristiana e allo stesso tempo ebraica; una città abituata dai tempi asburgici alla libertà di parola e di religione, che ha vissuto nel secolo dei totalitarismi momenti di feroci scontri razziali ed etnici. Qui in questa “Città vecchia”, dedalo di umanità e di storia, abbiamo vissuto forse la tappa più significativa del progetto “Tortona, una comunità resiliente contro l’odio e l’intolleranza”, finanziato dal bando regionale “Ogni giorno è il giorno della Memoria”, giunto alla sua terza edizione. Il comune di Tortona, in qualità di ente promotore, ha dato la possibilità alle studentesse e agli studenti delle classi 4ªAS Liceo delle Scienze Applicate, 4ªAA periti Chimica dei materiali e biotecnologie, 4ªAR Amministrazione Finanza e Marketing, in tutto 46 ragazzi e 6 docenti, di partecipare gratuitamente a questa bellissima esperienza. L’Istituto Marconi, principale partner educativo del progetto, ha contribuito articolando il percorso di preparazione, perché i ragazzi arrivassero formati e motivati. Nei due giorni a disposizione si sono visitati i luoghi della memoria: la Risiera di San Sabba, campo di internamento e di sterminio vicino all’antico porto, e la Foiba di Basovizza, sulle alture del Carso, a mezz’ora dalla città. Infine, sotto la pioggia battente, l’antico ghetto ebraico di Trieste e il centro storico.  

Ringraziamenti vivissimi vanno al Comune di Tortona, che ci ha reso i maggiori partner educativi dell’iniziativa, in particolare al Dott. Corrado D’Andrea, Dirigente del settore Servizi alla Persona e alla Comunità, e alla Dott.ssa Marzia Tobaldo dell’ufficio Politiche Educative, che passo dopo passo ci hanno seguito nell’organizzazione, contribuendo fattivamente alla buona riuscita dell’iniziativa. Durante il viaggio di ritorno, gli studenti hanno raccolto alcune riflessioni. Ginevra Daffunchio, 4ªAA: “Abbiamo imparato quanto sia importante il passato, perché ogni persona ricordi e faccia sì che i fatti ormai successi non accadano mai più. È stato molto istruttivo perché abbiamo imparato nuove nozioni storiche, soprattutto sulla Seconda guerra mondiale, che affronteremo come programma l’anno prossimo. Sicuramente l’esperienza vissuta non sarà dimenticata, sarà sempre un piccolo ricordo da custodire nella nostra mente che farà parte del nostro bagaglio culturale”. Lucrezia Teti, 4ªAR: “I Triestini hanno imparato il valore dell’accoglienza: anni di scontri tra popoli hanno contribuito a creare una città unita; il dolore del passato è servito, gli esuli possono essere fieri della loro patria”. Francesco Radogna, 4ªAA: “Da studente, il viaggio di istruzione a Trieste è stato un’esperienza che ha lasciato un’impronta nella mia comprensione della storia e della cultura italiana. Le visite alla Foiba di Basovizza e alla Risiera di San Sabba hanno rappresentato un momento di riflessione intensa sul passato oscuro dell’Italia. La Foiba di Basovizza, un abisso naturale trasformato in luogo di memoria, mi ha colpito soprattutto per l’orribile silenzio che la circonda. Questo silenzio sembra raccontare storie di dolore e di perdita. La visita mi ha permesso di comprendere meglio gli eventi del Dopoguerra e le tensioni che hanno contrassegnato la zona. La Risiera di San Sabba, invece, è stata una testimonianza diretta dell’orrore dell’Olocausto e delle leggi razziali fasciste. Questo ex campo di detenzione è l’unico del suo genere in Italia, e visitarlo è stato come fare un passo indietro nel tempo. Le celle, quel che resta del forno crematorio, distrutto dai nazisti prima della fuga, le fotografie esposte nello spazio museale hanno raccontato la storia di migliaia di persone che hanno sofferto e perso la vita in quel luogo. Entrambi i siti sottolineano l’importanza della memoria storica e la necessità di ricordare. Evidenziano anche il valore della pace e del rispetto dei diritti umani, insegnamenti che vanno tramandati alle future generazioni. In conclusione, questo viaggio di istruzione non è stato solo un’occasione di apprendimento, ma anche un’esperienza di crescita personale. Mi ha insegnato che la storia è soprattutto fatta dalle persone e dalle loro storie, che devono essere ricordate e onorate”. Giorgia Merolli, 4ªAS: “Grazie a questo viaggio nei luoghi della memoria, sono riuscita a concretizzare l’idea del ricordo collegandola a un’immagine, un filo che tiene unite le nostre vite, che le ancora al passato ma soprattutto che vuole guardare al futuro per fare in modo che non si ripetano gli errori commessi nel corso della storia. La conoscenza è fondamentale affinché si possa avere la libertà di scegliere, la libertà di reagire e di non essere sottomessi all’oppressore. Senza sapere e senza “il sapere” non possiamo arrivare al libero arbitrio: bisogna fare di tutto per evitare di cadere nuovamente negli sbagli commessi. Sono fiera dell’evoluzione che ha compiuto l’umanità in questi anni perché, passo dopo passo, tutti insieme, siamo arrivati a toccare con mano i valori di uguaglianza, libertà e fratellanza tra diversi popoli e tra diverse culture. Il percorso da fare è ancora lungo, ma noi siamo disposti a compierlo!”. Attenzione! Il percorso proposto non si ferma qui, ogni studente come ambasciatore di pace e tolleranza sarà chiamato a elaborare la propria riflessione attraverso un format digitale. Entro la fine dell’anno scolastico ci sarà un momento conclusivo di condivisione delle esperienze vissute e di premiazione dei lavori giudicati più significativi.

La Redazione “Marconews”

Progetto “Andiamo sul sicuro” per le scuole tortonesi

Nella giornata di giovedì 14 maggio all’ex caserma Passalacqua si sono svolte alcune attività sulla sicurezza stradale rivolte ai ragazzi delle scuole tortonesi. Fra questi anche gli studenti del Tortona B: “Agli studenti sono stati proposti: il gioco dell’oca su un tappeto stradale dove noi eravamo le pedine; un percorso alcolemico in cui, tramite una maschera, abbiamo sperimentato come la percezione del mondo intorno a noi cambi radicalmente sotto gli effetti dell’alcool. Nell’ultima attività Monia e Laura, rappresentanti della Polizia di Stradale, hanno parlato dell’importanza dell’uso della cintura di sicurezza mostrandoci un crash test (simulazione di un incidente); abbiamo così potuto osservare la differenza dell’impatto sul passeggero senza e con la cintura di sicurezza e capito l’importanza di assumere atteggiamenti responsabili anche durante brevi tragitti!!! Infine, abbiamo avuto la possibilità di vedere cosa contengono i furgoncini dell’assistenza stradale, le automobili della Polizia, le ambulanze”.

Anna, Giorgia e Camilla classe 2C, Istituto comprensivo Tortona B “Mario Patri”

La Mary Poppins in comune

Martedì mattina i bambini della scuola dell’infanzia Mary Poppins hanno fatto visita al comune, ricevuti dal vice sindaco Morreale, dal presidente del consiglio comunale Ferrari Cuniolo e dal sindaco Chiodi che ha loro spiegato, a grandi linee, il funzionamento di un comune. I bimbi sono ritornati alla loro scuola contenti della visita. 

Incontro Comprensivo Tortona B: “Uso consapevole di internet”

Presso l’Istituto Comprensivo Tortona B, diretto dalla professoressa Rita Piazza, lo scorso venerdì 17 maggio vi è stato il graditissimo ritorno del dottor Andrea Cartotto, formatore e divulgatore nell’ambito delle Nuove Tecnologie per la Didattica. In questo secondo incontro, rivelatosi sempre di grande utilità ed interesse, il relatore si è confrontato con insegnanti, famiglie e una bella delegazione di giovani alunni/e per raccontare di una sana educazione civica digitale, di smartphone a scuola e al di fuori, di social media ed intelligenza artificiale.

Dopo quasi 20 anni di insegnamento specifico nell’ambito della didattica digitale, il dottor Cartotto è certo che un elevato grado di cultura digitale può prevenire casi di un uso distorto della Rete, come il cyberbullismo, e che gli strumenti più potenti per identificarli e prevenirli siano il dialogo, la conoscenza di regole e strumenti e il dare il giusto valore alle parole: quelle che vengono utilizzate verbalmente, quelle affidate alla Rete o ad una app di messaggistica, quelle che possono o non possono ferire. “Spesso – spiega l’esperto – chi scrive certe cose sui social o diffonde una foto o un video compromettente, per irridere un coetaneo, non ha idea di quali gravi conseguenze, sociali e legali, potrà avere il suo gesto, sia per la vittima che per lui.

La superficialità è un atteggiamento già sbagliato nella vita offline, che però online può diventare anche pericoloso. Imparare a conoscere a fondo le tecnologie che stanno condizionando sempre più la quotidianità è importante, così come è importante che questo processo venga avviato a scuola, dove i ragazzi imparano a diventare adulti”. Avendo compreso che ormai gli strumenti digitali sono un tutt’uno con le discipline di insegnamento e le contaminano, il dottor Cartotto, anni fa, ha ideato una netiquette diventata progetto nazionale di Educazione Civica Digitale, “Il Galateo di Mister Internet”. Di recente, ha dato alle stampe il primo Galateo d’Italia, denominato Miss Internet, dedicato alla parità di genere e contro la violenza sulle donne bit.ly/galateointernet).

Carla Cremante