Villalvernia: festeggiamenti per i 50 anni della Croce Verde. Inaugurata la nuova ambulanza pediatrica
La pubblica assistenza Anpas Croce Verde di Villalvernia ha festeggiato sabato pomeriggio 7 settembre i 50 anni di fondazione, un traguardo celebrato con l’inaugurazione della nuova ambulanza attrezzata per il soccorso pediatrico e con la premiazione dei soci fondatori. La Croce Verde nacque il 15 settembre 1974 con atto del notaio Carlo Ferruccio Artana dai soci fondatori Francesco Capelletti, Ombretta Marucchi, Enzo Bisio, Franco Timo, Salvatore Saieva, Celestino Cimento, Anna Barbieri, Franco Persi, Agostino Persi, Aldo Capra, Cesarino Demi, Angelo Caviglia, Graziano Rosso e Clemente Milanese premiati, insieme alle loro famiglie, con pergamena e medaglia.
Riconoscimenti sono andati anche alle associazioni consorelle presenti e alle volontarie e volontari che operano nella Croce Verde. Le celebrazioni hanno avuto luogo in piazza Sicbaldi, presenti i sindaci dei paesi limitrofi, l’assessore regionale Riboldi, il presidente di Anpas Piemonte Vincenzo Sciortino, don Augusto Piccoli che ha benedetto il nuovo mezzo e rappresentanti delle forze dell’ordine, e si sono conclusi con giochi creativi e lettura di favole per i bambini e alla sera con street food e musica con l’orchestra di Bruno D’Andrea. La Croce Verde, grazie ai suoi 55 volontari, di cui 20 donne, svolge ogni anno oltre 1.700 servizi suddivisi in servizi di emergenza sanitaria a mezzo ambulanza, trasporti ordinari di tipo sociosanitario e assistenza a eventi e manifestazioni con una percorrenza superiore ai 70 mila km. Il parco mezzi è composto da due ambulanze e due mezzi attrezzati per il trasporto di persone in situazione di disabilità.
La presidente della Croce Verde Elisabetta Negri nel suo discorso ha ringraziato volontari e volontarie e quanti hanno contribuito al mantenimento di questa realtà: “La disponibilità delle amministrazioni comunali di Villalvernia, il sostegno economico delle Fondazioni, delle banche e dei comuni del territorio, delle imprese locali e dei privati sono stati un fondamentale incentivo per creare e per continuare a far vivere questa pubblica assistenza che dura da 50 anni e che è in grado di garantire sia un soccorso sanitario immediato, in caso di urgente bisogno, sia il trasporto ordinario a malati bisognosi di cure. Il ringraziamento e la riconoscenza vanno estesi alle volontarie e ai volontari sempre pronti all’occorrenza a sacrificare il loro tempo libero per mettersi al servizio di questa associazione. I 50 anni dell’associazione sono l’occasione per inaugurare l’ambulanza pediatrica con accessori all’avanguardia, come la culla termica, ideali per garantire la sicurezza dei bambini durante gli spostamenti per motivi medici. L’acquisto è stato possibile grazie al contributo della fondazione Smurfit Kappa che sostiene progetti legati all’infanzia in difficoltà, alla salute, alla formazione e alle cure di base, alla quale esprimiamo la più sincera gratitudine per il sostegno e la generosità”.
Viguzzolo – Festa per i 20 anni dell’Acv
L’Acv (Associazione Culturale Viguzzolese) ha festeggiato sabato 7 settembre, nel giardino della pieve romanica, i 20 anni di attività dedicati alla valorizzazione del monumento. Nel rispetto dei propri obiettivi sociali, che includono da tempo anche la volontà di sviluppare iniziative di carattere culturale e artistico, la festa è stata occasione per far presentare dalla poliedrica presidente Cinzia Rescia, al folto e attento pubblico di amici e sostenitori, canti e musica dei “Cantori Viguzzolesi”, narranti nei loro testi memorie, leggende e tradizioni locali.
Felice l’idea di coinvolgere gli stessi astanti nei ritornelli più orecchiabili e nell’ascolto delle poesie del maestro Mario Marini, già sindaco per molti anni del borgo viguzzolese. In sua memoria da anni si organizza una specifica iniziativa che prevede la premiazione degli alunni partecipanti. Eccezionalmente nel 20° dell’Acv, il premio è stato consegnato agli attivi soci e anima dell’evento associativo “mese dell’arte” Sergio e Valter, figli dell’indimenticato Beniamino Ponta, primo custode e guida della Pieve. Come in ogni compleanno, la festa si è conclusa spegnendo le candeline di una triplice torta riportante le iniziali dell’associazione Acv e distribuendo ad offerta per il sostegno delle iniziative, biscotti originali a forma di Pieve – Le Pievelle – realizzate, su disegno della socia Sara Mercadante, dal Forno della Nonna di Viguzzolo (0131 898989).
Porta a porta troppo spinto? – Riceviamo e pubblichiamo
Ho partecipato alla riunione tenutasi alla Stella d’Italia a San Sebastiano prima delle ferie fra utenti e i vertici di 5Valli dove si è parlato di raccolta della spazzatura e dell’introduzione forzata entro il 2026 del porta a porta in tutti i paesi delle valli dove opera tale società. Non sono mancate le critiche durante la discussione da parte di alcuni residenti per l’aumento delle bollette e la mancata pulizia dei cassonetti a cui il presidente Caviglia ha risposto che “la società è in crisi ma l’Arera, Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, ha dato chiare disposizioni per il porta a porta e dal 2022 i soldi stanziati sono serviti a mantenere in vita la raccolta ma che così non potrà durare”. La mia impressione è stata che saremo ben presto fagocitati da società nazionali con bollette, come ventilato dal presidente, provenienti da oscure e lontane realtà di cui non conosceremo mai i vertici. E quindi ciò che 5Valli ha fatto fino a oggi è cercare in tutti i modi di sopravvivere per garantire ai cittadini un punto di riferimento nei sindaci e nei comuni a cui rivolgersi per qualsiasi problema. Se si cede non sarà più così e la globalizzazione ci penalizzerà perché siamo territori periferici. E poi il porta a porta come vuole Arera in che modo sarà fattibile? Con case e cascine sparse in un vasto territorio, verrà a costare tantissimo e non sarà più economicamente sostenibile. Il porta a porta può funzionare in una grande città ma in campagna l’umido ad esempio viene riversato agli animali, il verde si usa come compost. Basterebbe la raccolta differenziata come è già in atto per raccogliere la plastica, vera e propria maledizione per il pianeta, carta e vetro, senza dispendio di energie ed uso smodato di bidoni e bidoncini che vengono rinnovati ogni piè sospinto (e qui non ditemi che non c’è il business) per buona pace di società e cittadini.
Pontecurone – I coscritti in festa
I nati pontecuronesi nel 2006 hanno festeggiato i 18 anni sabato 7 settembre. Dopo aver partecipato alla messa in parrocchia i coscritti si sono radunati in piazza Matteotti dove su un palco addobbato con bellissimi fiori hanno salutato il numeroso pubblico presente, sfilato con abiti eleganti e ballato fino a tarda sera.
Riunione arbitri di calcio
La Sala polifunzionale “G.Berri” ha ospitato sabato pomeriggio 7 settembre la riunione a livello provinciale degli arbitri di calcio dell’Aia di Voghera per un corso di formazione e aggiornamento sulle regole. Dopo i test atletici della mattina svoltisi presso il Centro sportivo Al Ponte, i giovani arbitri, alla fine della lezione pomeridiana, articolata da interventi di istruttori e proiezioni di filmati, hanno svolto i quiz regolamentari, sotto lo sguardo vigile del loro presidente Andrea Zaninetti e del vice Andrea Manzini. L’Aia di Voghera raccoglie complessivamente 124 arbitri, fra i quali una decina le donne. Il saluto dell’amministrazione pontecuronese, portato dalla vice sindaco Marialuisa Ricotti, è stato l’occasione per una breve riflessione sul significato dell’essere arbitri, che va ben al di là del conoscere un regolamento e farlo rispettare in campo. Essere arbitri significa essere un modello di correttezza nel proprio comportamento individuale, insegnare il rispetto delle norme anche e soprattutto della vita civile, avere un codice etico e una deontologia professionale. L’impegno serio e coscienzioso, unito alla consapevolezza che senza l’operato degli arbitri non ci sarebbero le partite, permette di superare le difficoltà, le critiche, gli attacchi e gli insulti che spesso si ricevono in campo e fuori dal campo.
Ciàciär ä Puncróu, iér, incö’ e dmóu (Chiacchiere a Pontecurone ieri, oggi e domani)
Giovedì 19 settembre, presso l’Oratorio di San Francesco, a partire dalle 20,45, avrà luogo il Primo Torneo del dialetto, promosso e organizzato in collaborazione con l’Associazione culturale “Il paese di don Orione Aps”. Il dialetto è una lingua basilare, elementare, che storicamente non ha mai avuto un rapporto paritario con la lingua italiana, bensì gerarchico e conflittuale. Perciò certi termini astratti o moderni, strettamente collegati alla cultura dotta, letteraria, sono poco conciliabili con il dialetto, lingua pratica, del popolo, finché in Italia sono esistiti un popolo e un universo culturale e materiale popolare, cioè fino alla prima industrializzazione. Il dialetto è un mezzo linguistico congeniale per recuperare la memoria, è una “lingua senza passaporto”. Antonio Gramsci apprezzava il dialetto e riteneva che non lasciar parlare in sardo i bambini nuocesse alla loro formazione intellettuale e alla fantasia. L’intenzione è quella di una chiacchierata a ruota libera su una idea centrata sulla salvaguardia della cultura pontecuronese facendo leva sulla lingua locale, sugli aneddoti e sugli avvenimenti che la tradizione, per ora solo orale e raccontata dai nostri padri e dai nostri nonni, ci è stata lasciata come preziosa eredità. Aneddoti e avvenimenti che come una colonna sonora hanno accompagnato la crescita, lo sviluppo e la metamorfosi di Pontecurone nel corso del secolo scorso, legati ad alcune persone del paese la maggior parte delle quali già scomparse. Noi vorremmo che queste persone, i nostri cantastorie, e i loro racconti, al confine tra realtà e fantasia, non andassero dimenticate e perdute. Qualcuno, con un’espressione dialettale e da bar dello sport li chiamava e li chiama “bälè” ma a questa stregua possiamo definire “bälè” personaggi storici molto più noti dei nostri compaesani. Questi “bälè” famosi erano chiamati in vari modi: poeti, scrittori di fantasia, menestrelli, canta storie, affabulatori. Bene, per noi questi nostri paesani appartengono a queste categorie. Il bälè è uno che racconta cose esagerate il cui solo scopo è quello di autocelebrarsi, di far vedere quanto sia bravo e furbo a scapito di altri poveri cristi. Il bälè è uno che dopo cinque minuti che parla, guardi l’orologio e lo abbandoni al suo sproloquio dicendo che ti sei dimenticato il latte sul fornello acceso. L’affabulatore invece ti coinvolge, ti affascina con la sua fantasia e la capacità di trascinarti nella storia che racconta e tu lo ascolti e con lui entri nel suo mondo e cammini nelle sue storie non come spettatore ma come una persona che si trova e si muove in quel mondo e hai paura che come una bolla di sapone questo mondo svanisca all’improvviso. Questa tradizione orale si sta frantumando contro il nuovo che avanza; l’italiano parlato da tutti, la multietnicità che si sta affermando anche a Pontecurone, il qualunquismo e lo scarso senso della comunità come un virus stanno contagiando tutto e tutti. Nelle famiglie con radici pontecuronesi, i figli parlano solo italiano perché dà un tono meno “provinciale” e così il dialetto si dimentica. I giovani forse lo capiscono ancora ma non lo parlano più e fra due generazioni il nostro dialetto cioè la nostra cultura paesana scomparirà. Non solo, a volte si sentono certe espressioni dialettali mutuate dall’italiano e questo è un altro indice di quanto il nostro dialetto si vada sempre più “italianizzando”. L’idea è partire da una lingua che riaffermi un concetto di “unità“, quindi includente per valorizzare la particolarità, cioè il dialetto come valore intrinseco di una comunità del tutto locale. Non dunque inteso come confine, barriera o scudo alla “colonizzazione”. In sostanza il riscoprire una nostra identità, il condividerla con le nuove generazioni attraverso il riproporre momenti di vita ormai dimenticati è per noi come ridare valore e identità ad un passato che ci ha aiutati a crescere come persone ma soprattutto come comunità. Allora il concetto di confine era molto diverso dall’attuale, più ristretto geograficamente, ma segnato da una identità caratterizzante che non era economica ma linguistica: il dialetto. Da qui è nata l’idea del calendario (täquéi) in diälät, che sarà presentato giovedì, e del primo torneo di dialetto che siamo certi avrà successo e che lascerà sul campo solo vincitori perché riscoprire e condividere con le nuove generazioni modi di dire, azioni e attività del passato è come ritrovare un senso di appartenenza identitario di una piccola comunità.
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Isola Sant’Antonio – Mantenimento scuola
La giunta Scotti ha assunto la delibera con la quale si chiede alla Regione il mantenimento della scuola dell’infanzia Poggi e della primaria De Amicis per l’anno scolastico 2025/’26. La scuola dell’infanzia per questo anno scolastico ha 18 bambini e la primaria una pluriclasse con 12 alunni, mentre per il prossimo anno sono previsti 21 bambini alla scuola dell’infanzia e 16 alla primari
Unione Terre di Fiume – Proventi sanzioni al codice della strada
Lo scorso anno la polizia locale ha elevato contravvenzioni al codice della strada per un importo di 143.013 euro, riscossi per ora solo per poco più di 77 mila.
Cassano Spinola – Settembre Cassanese
Le iniziative per la patronale di Santa Croce che ricorre domenica 15 si sono aperte venerdì 6 con eventi sportivi e incontri conviviali. Venerdì 13 in piazza 26 Aprile, alle 21, “grande concerto per un’amica” con il coro P-Voices, l’ingresso è ad offerta e l’incasso sarà devoluto all’associazione San Giuseppe; sabato 14 alle 17 presentazione Casau Casau con rinfresco in piazza, alle 18 gara di bocce e semifinali torneo di tennis, alle 22 apertura mostra fotografica “Cassano di una volta” e modellismo nella sala del comune, alle 21 processione con la reliquia della Santa Croce e alle 22 banco di beneficenza. Domenica alle 8,30 apertura bancarelle, alle 11 messa presieduta da monsignor Pagano, alle 14,30 “Bikelife in ta strà” e nel pomeriggio apertura del museo “Le nostre radici”, dalle 15 open day associazione Aurora con concerto e alle 16,30 finali torneo di tennis, alle 17,30 tombola in piazza e alle 18,30 aperitivo con Panti Dj.
Casalnoceto – Concerto con Davide Massiglia
In occasione del concerto dell’orchestra dell’Opera Carlo Felice di Genova, diretta dal concittadino Davide Massiglia, il comune organizza per mercoledì 25 settembre un viaggio in autobus con partenza dalle 16 dal paese in piazza Dante e dalle 16,15 da Tortona parcheggio Green Bar. Costo del viaggio e ingresso al concerto 18 euro. Per prenotazioni, entro il 21 settembre, rivolgersi a Daria Zangani cell. 346 5174166 oppure tramite e-mail: sindaco@comune.casalnoceto.al.it.