Intervista alla presidente commissione urbanistica Vittoria Colacino
Nel consiglio comunale del 22 luglio è stata discussa ed approvata dal consiglio comunale la variante semplificata al piano regolatore ai sensi della legge regionale 56. Si tratta della possibilità da parte del privato di demolire un edificio in zona agricola utilizzando il 40% della superficie edificatoria per l’ampliamento di un altro edificio in zona residenziale. Il tema era già stato discusso il venerdì precedente in commissione urbanistica presieduta dal consigliere di maggioranza Vittoria Colacino in quota Forza Italia alla quale abbiamo chiesto un approfondimento.

Ci può illustrare nel dettaglio questa variante? La variante semplificata al PRGC, approvata lo scorso luglio dalla Commissione Urbanistica ed Edilizia, introduce la possibilità di demolire uno o più fabbricati situati in zona agricola all’interno del territorio comunale, trasferendo fino al 40% della loro capacità edificatoria su un lotto già urbanizzato. Tengo a sottolineare che questa opportunità riguarda esclusivamente edifici collocati in zona agricola. L’intervento è reso possibile grazie alla normativa regionale vigente — in particolare la L.R. 7/2022 e la L.R. 56/77 — che promuove il riuso dell’edificato esistente e il contenimento del consumo di suolo. Si tratta quindi di un’azione che coniuga sviluppo urbanistico e sostenibilità ambientale, favorendo la rigenerazione urbana e il miglioramento del paesaggio, in linea con gli obiettivi di pianificazione responsabile. Qual è la procedura da svolgere per chiedere l’applicazione? L’iter per richiedere l’applicazione della variante semplificata al PRGC, ai sensi dell’art. 17 bis, comma 5 della L.R. 56/1977, è articolato ma ben definito. In sintesi, prevede i seguenti passaggi: 1. Presentazione dell’istanza da parte del soggetto interessato, corredata dagli elaborati tecnici e urbanistici richiesti. 2. Esame preliminare da parte del Servizio di Pianificazione Urbanistica entro 30 giorn. 3. Accoglimento dell’istanza da parte della Giunta Comunale. 4. Convocazione della Conferenza dei Servizi, con coinvolgimento di Regione, Provincia e altri enti competenti. 5. Verifica di assoggettabilità alla VAS (Valutazione Ambientale Strategica), se prevista. 6. Pubblicazione del progetto e della variante sul sito degli enti per 15 giorni, seguita da altri 15 giorni per eventuali osservazioni. 7. Riunione conclusiva della Conferenza dei Servizi, che esprime il parere definitivo. 8. Ratifica della variante da parte del Consiglio Comunale nella prima seduta utile. 9. Pubblicazione della delibera all’Albo Pretorio per 15 giorni. 10. Trasmissione e pubblicazione finale sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte, che rende la variante efficace. In questo mese e mezzo vi sono già state richieste? Quante? Al momento non sono ancora pervenute richieste formali. Ricordo che la Commissione Urbanistica si è riunita il 18 luglio e il consiglio comunale ha approvato la variante il 22 luglio. È quindi ancora una fase iniziale. Tuttavia, proprio questa intervista rappresenta un’occasione preziosa per informare i cittadini sull’opportunità offerta dalla variante. Ringrazio il giornale per lo spazio dedicato, perché è fondamentale che strumenti urbanistici innovativi e sostenibili vengano divulgati e compresi dalla comunità. Solo attraverso una corretta informazione possiamo promuovere una partecipazione consapevole e attiva ai processi di trasformazione del territorio. Com’è l’ambiente di lavoro nella commissione che presiede e come sono i rapporti con la maggioranza e con il suo partito? L’ambiente all’interno della Commissione che presiedo è collaborativo e orientato al confronto costruttivo. C’è un impegno condiviso nel lavorare con serietà e responsabilità per il bene del territorio e della comunità. Per quanto riguarda i rapporti con la maggioranza e con i colleghi del mio partito, tengo a precisare che il mio riferimento principale sono i cittadini che mi hanno votata. Chi mi conosce sa che il mio impegno è sempre stato rivolto a loro, con coerenza e trasparenza. Se dovessero venir meno, da qualsiasi parte, le condizioni per portare avanti un lavoro serio e rispettoso dei principi che mi guidano, non esiterei a seguire la mia linea, con senso di responsabilità e indipendenza. Essere al servizio della comunità significa ascoltare, agire con coscienza e non perdere mai di vista l’interesse collettivo. Questo è il principio che ispira ogni mia scelta. Ringrazio nuovamente il giornale per avermi dato l’opportunità di condividere il mio impegno istituzionale e il lavoro che svolgo con serietà e senso del dovere. Ringrazio i colleghi di maggioranza per il confronto costruttivo che accompagna ogni scelta amministrativa, e in modo particolare i colleghi del partito di cui faccio parte, Forza Italia, con cui continuo a lavorare, nel rispetto dei ruoli e degli obbiettivi comuni. Resto a disposizione di ogni cittadino che abbia necessità di chiarimenti, confronto o supporto. Il dialogo diretto con la comunità è, e resterà, il fondamento della mia attività politica.
