Mario Dealessi: “superata l’emergenza, abbiamo riattivato numerosi ambulatori. Netto miglioramento per il pronto soccorso gestito da noi”

Intervista al primario di medicina dell’ospedale

Da poco più di due anni il dottor Mario Dealessi è il primario di Medicina Interna del nostro ospedale. Lo abbiamo avvicinato per una breve intervista.

Innanzitutto: ci sono state variazioni, sia in termini di letti che di operatori, nel suo reparto dallo scorso anno? Buongiorno. Grazie per l’attenzione riservata all’attività del nostro ospedale e dei nostri reparti. Gli ultimi 12 mesi hanno visto la riattivazione di tutte le attività della Medicina Interna, sia a livello di reparto con mantenimento di 5 letti destinati a pazienti affetti da/con Covid, sia a livello di ambulatori. Per quanto riguarda la degenza fortunatamente abbiamo assistito ad una netta riduzione di pazienti affetti da Covid, in linea con quanto osservato a livello nazionale. Ed i pazienti risultati positivi al test non hanno più manifestato la gravità della malattia osservata nei primi due anni dell’epidemia. In merito agli ambulatori abbiamo potuto implementare le varie attività ricominciando dai servizi intrinseci alla Medicina Interna: 

1) Ambulatorio divisionale;

2) Ambulatorio di prevenzione cardio-vascolare;

3) Ambulatorio per lo studio ed il trattamento dell’ipertensione arteriosa comprensivo di monitoraggio circadiano;

4) Ambulatorio di diagnostica vascolare non invasiva (ecodoppler dei distretti periferici e dei tronchi sovra-aortici);

5) Ambulatorio di malattie del fegato;

6) Ambulatorio di Pneumologia in stretta collaborazione con la divisione diretta dalla nuova responsabile dottoressa Mercedes Pasquali con sede a Casale ma con attivazione dei vari presidi ospedalieri. 

A questi si sono aggiunti progetti che abbiamo voluto fortemente come l’apertura di un ambulatorio di Ematologia in condivisione con l’Aso di Alessandria come da noi riportato sul numero del 14 luglio. Il servizio si è reso possibile grazie alla collaborazione con il Trasfusionale e con il dottor Giuseppe Semino che, nonostante il pensionamento, ha proseguito la collaborazione con l’Asl in veste di volontario. In merito al personale medico siamo in attesa di un concorso con la speranza di implementare le figure professionali. Per quanto concerne il comparto sono arrivati diversi nuovi infermieri che hanno sostituito quanti si sono trasferiti o sono andati in pensione. Possiamo anche annoverare l’arrivo di due nuove caposala: Marta Beneventi in medicina e Simona Garaventa in Pronto Soccorso a sostituire le storiche Antonella Coppi e Danila Gentile ritiratesi a pensione dopo lunga carriera  tortonese. 

Superata brillantemente l’emergenza Covid, quali sono le emergenze che ha dovuto affrontare in questo anno? Sicuramente la riorganizzazione dei servizi dopo il terremoto della fase pandemica in cui tutti i sanitari ospedalieri si sono convertiti a medici d’urgenza dimostrando uno spirito di collaborazione e di solidarietà veramente encomiabili. Ed anche questa fase nuova ha visto una estrema disponibilità delle figure mediche, infermieristiche ed amministrative nella gestione al ritorno alla normalità.

Lei è anche responsabile del pronto soccorso, che di fatto viene retto, brillantemente, dalla dottoressa Virtuani. Già altre volte abbiamo dato atto, anche attraverso testimonianze dirette di pazienti, che il pronto offre un servizio eccellente. Che succederà ora? Concordo con lei che attualmente la gestione del Pronto Soccorso ha documentato un netto miglioramento in termini di qualità del servizio. Questo è dovuto alla professionalità del personale ed alla volontà di riportare Tortona ai livelli pre-Covid. Tutto ciò in funzione di una richiesta di prestazioni elevata, codici rossi compresi. Il futuro è nelle mani della direzione che sta vagliando il programma di accesso del privato e su cui non sono ancora in grado di esprimere giudizi.

Nell’ultima intervista abbiamo anche parlato di una serie di iniziative in itinere o appena iniziate: ambulatori vari, nuove apparecchiature, eccetera. Che ci può dire al proposito? Tutto è andato bene? E quali sono i programmi per il futuro? Dell’attività ambulatoriale e dei progetti inerenti ho già parlato. In questo periodo abbiamo dotato le nostre strutture di nuove apparecchiature che permetteranno di implementare l’attività del reparto e degli ambulatori. Grazie alle donazioni del Comitato per l’Ospedale, della Fondazione CR Tortona e di alcuni privati abbiamo avuto a disposizione attrezzature di primissimo livello (broncoscopio, spirometro, holter cardiaci e pressori, monitor, ecografo bed-side) che hanno permesso di soppiantare alcune strumentazioni vetuste con l’obiettivo di migliorare sempre più la qualità dei servizi.

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