Come avviene da alcuni anni a questa parte al termine della vendemmia abbiamo avvicinato alcuni dei principali viticoltori del Tortonese per chiedere una valutazione dell’annnata. Questa settimana pubblichiamo le interviste ad Antonino Casalinuovo, presidente della Cantina di Tortona e con Carlo Volpi, delle Cantine Volpi.
CASALINUOVO
“Quest’anno abbiamo dovuto fare i conti con un clima difficile, il caldo estivo ha fatto registrare temperature mai raggiunte per così tanti giorni consecutivi. La siccità prolungata ha messo a dura prova i Colli Tortonesi, come tutto il comparto vitivinicolo piemontese con un calo di uva raccolta del 20-30% sulla maggior parte di vitigni. Le esposizioni hanno giocato un ruolo fondamentale, quelle più fresche hanno dato grappoli meno stressati. Fortunatamente la Cantina di Tortona ha soci con vigneti sparsi su tutto il territorio che hanno permesso raccogliere uve con caratteristiche adatte ad ogni tipologia di vino; per questo la vendemmia 2023 ci ha regalato comunque uve sane, un buon grado alcolico e acidità apprezzabili. Con questi presupposti avremo vini importanti e strutturati che avranno una forte personalità in grado di ottenere un grande successo. L’importante adesso è far conoscere questa nostra grande risorsa. E’ necessario fare sempre più vini di qualità, e oltre alla ricerca continua di nuovi mercati, dovremo diventare bravi ad attirare nuovi turisti interessati a vivere un’esperienza a 360 gradi nelle nostre campagne. Partiamo da un’accoglienza attenta e capace di spiegare che noi tutti insieme lavoriamo seguendo il messaggio di Terre Derthona, “Coltiviamo Bellezza”. Un bell’esempio promosso dal Consorzio di Tutela Colli Tortonesi è stata l’idea di apporre in tutte le strade di accesso ai nostri comuni i cartelli con la scritta “Terre Derthona” e ancora meglio sarebbe se sotto il cartello di ingresso di ogni comune comparisse questa bella scritta che ci unisce tutti “Terre Derthona”. Un’altra proposta che potrebbe unirci è la condivisione di un’esposizione generale della: “Bicicletta Rosa”. Girando per i nostri comuni vedo che ancora rimane qualche segno di un’iniziativa di qualche anno fa che consisteva nell’esporre ben visibili sulle strade dei nostri paesi delle biciclette completamente verniciate di rosa. Bene eleggiamo il “bicicletta day”! 17 maggio giorno dell’inizio del primo giro d’Italia vinto dal nostro Coppi, invitiamo tutti i comuni con le varie associazione a colorare di bici rosa le nostre curve e i nostri rettilinei. E ancora, abbiamo tante rotonde, mettiamoci un vecchio carro con la bigoncia, una pigiatrice in legno, oggetti che richiamino una forte tradizione agricola. Facciamoci riconoscere perché sempre più persone vengano a visitare, girare, mangiare e bere i nostri bei Colli Tortonesi. Valorizziamo tutti insieme i Colli Tortonesi”.
VOLPI
Un altro anno, un’altra vendemmia molto particolare. Anche quest’anno è stato caratterizzato da eventi che spostano sempre più in alto l’asticella delle difficoltà che dobbiamo affrontare nella gestione dei nostri vigneti. Purtroppo dobbiamo ancora sottolineare che il cambiamento delle condizioni climatiche si sta estremizzando sempre di più e, allo stato attuale, sempre più rapidamente. La vite è una pianta molto resistente che ben si adatta a condizioni anche difficili, ma gli eventi di questi ultimi anni stanno mettendo veramente a dura prova i nostri vigneti. In gran parte del vigneto italiano, le piogge intermittenti della primavera hanno impedito agli agricoltori di intervenire in tempo con trattamenti adeguati, e la peronospora ha falcidiato migliaia di ettari nel centro-sud della penisola, con cali di produzione anche del 50% -70%. Grandinate in alcune zone del Piemonte hanno colpito alcune importanti zone viticole, danneggiandole gravemente. Noi, almeno nei Colli Tortonesi, la grandine non ci ha colpito… abbiamo già dato l’anno scorso! Due sono stati i fattori che hanno reso complicata la corretta produzione delle uve: la siccità, in primis, e poi le altissime temperature raggiunte per alcuni giorni nelle ultime settimane di agosto. Se la mancanza d’acqua ha stressato le viti e la crescita dei grappoli, i 41 gradi a cui l’uva è stata esposta per diversi giorni sono stati un vero grande problema per i vigneti. Siamo arrivati in vendemmia con alcuni grappoli in forte sofferenza e con alcune bruciature, soprattutto sulle uve bianche. Per queste ultime si è dovuto selezionare e lasciare sul vigneto i grappoli più compromessi. Un lavoro fatto vigneto per vigneto e con rapidità, per evitare che con il passare dei giorni la situazione peggiorasse. Per quanto riguarda le uve rosse, la pioggia di fine agosto è stata sicuramente di aiuto, e le uve sono arrivate in cantina perfettamente mature. Produzione scarsa, poco peso, acini piccoli e resa uva-vino la più bassa mai vista prima. Nei prossimi anni bisognerà cominciare a parlare di come la nostra viticoltura dovrà obbligatoriamente cambiare. Dall’esposizione del vigneto alla tipologia del suolo alla possibilità di irrigare e quindi strutturare gli impianti in quel senso, e contemporaneamente predisporre la creazione di invasi diffusi per raccogliere e conservare l’acqua piovana. Non possiamo più contare sui pozzi esistenti, ma a una gestione dell’acqua differente. Ma per questo passaggio ci vorrà un lavoro che coinvolga istituzioni, enti e amministrazioni al fianco degli agricoltori e degli imprenditori del nostro bellissimo ma fragile territorio. Chi non lo ha ancora fatto dovrà obbligatoriamente cominciare ad affrontare il tema della sostenibilità per rendere il nostro territorio sempre più attrattivo. Bisognerà riflettere sull’impatto che le nostre colture hanno sull’ambiente e come fare tutti assieme per ridurre il più possibile l’uso di prodotti ormai certi del loro negativo impatto. Purtroppo, ci troviamo ad affrontare nuove minacce come la popilia, un insetto con un impatto devastante su circa trecento diverse tipologie di piante. Molte le incognite, quindi, dai portainnesti, guardando a quelle tipologie più resistenti alle siccità per arrivare al miglioramento genetico delle viti, le cui potenzialità sono ancora largamente inesplorate. Tornando alla nostra vendemmia, faremo vini rossi molto intensi con estratti alti e buone gradazioni. Per le uve bianche ci potrebbero essere gradazioni un po’ più contenute, con differenze anche importanti da una zona all’altra. Il lavoro in cantina, l’affinamento e i mesi ci diranno se le selezioni fatte, la tempistica della raccolta e le buone pratiche di vinificazione porteranno anche quest’anno i nostri vini all’eccellenza che ormai il nostro territorio deve raggiungere e mantenere.