“A Le Mans una vittoria che rimarrà nella storia. Contento ed orgoglioso della 499P. Il prossimo anno sarà ancora più difficile”

Intervista ad Alessandro Pier Guidi

Con l’ultima gara del WEC che si è tenuta in Barhain la scorsa settimana, si è conclusa l’11ª stagione del WEC in cui Toyota ha vinto il campionato Piloti e Costruttori ma la Ferrari 499P di Alex Pier Guidi ha trionfato alla 100ª 24h di Le Mans, ottenendo la 10ª vittoria assoluta per Ferrari sul circuito della Sarthe, dopo quelle nel 1949, ’54, ’58, ’60-’65, a 50 anni dall’ultima apparizione. Una favola degna di un grande sceneggiatore. Abbiamo incontrato Pier Guidi per un giudizio sulla annata appena trascorsa. 

Ciao Alessandro con il Barhain si è chiusa la tua 7ª stagione da pilota ufficiale Ferrari.  Le emozioni che provi quando scendi in pista sono sempre le stesse della prima volta? “Ciao a tutti. Il mio approccio è sempre lo stesso e devo dire la verità non ero emozionato nemmeno alla prima. Sono sempre stato tranquillo. Nel 2017 già conoscevo tutti in Ferrari perchè collaboravo e guidavo già per la casa di Maranello ed ho sempre sentito grande fiducia nei miei confronti, forse anche per questo ero tranquillo anche quest’anno”.

Era la tua prima stagione fra i Protipi. La differenza principale con le GT? “Il traffico. Quando sei a bordo di una GT devi stare attento a chi ti supera, sulle Hypercar invece sei tu che superi tutti e la gestione del traffico è diversa. A livello di vettura è molto più veloce nei tratti veloci mentre nelle curve lente non è poi così diversa dalla GT. Ci sono però tante cose da imparare a livello di tecnologia ed elettronica, la gestione è diversa e ci sono molti più parametri da tenere sotto controllo”.

La vittoria alla Le Mans numero 100 rimarrà nella tua mente per sempre e nella storia della Ferrari. Una favola? “Sì sicuramente, se si poteva scegliere una gara da vincere sarebbe stata Le Mans e così è stato. Per me e per Ferrari un risultato storico che rimarrà negli annali dell’automobilismo”.

Una favola che si è potuta scrivere solo grazie al duro lavoro vero? Sempre a stretto contatto con progettisti ed ingegneri? “Assolutamente, è arrivata grazie al lavoro duro di tutti. Dall’agosto 2020 al luglio 2022 quando la 499P è scesa in pista per la prima volta. All’inizio è stato davvero complicato. Non avevamo esperienza nelle Hypercar, io non ne avevo mai guidate e gli ingegneri non ne avevamo mai gestite e tutto il lavoro di sviluppo non aveva riscontro pratico. Ho fatto un anno e mezzo al simulatore, gli ingegneri mi scrivevano e chiamavano a tutte le ore, anche sabato e domenica di notte, per parlare dell’auto. I risultati ottenuti sono stati quindi motivo di grande orgoglio”.

Sei stato il protagonista principale nello sviluppo della 499P. La senti un pò tua questa Hypercar? “Sono contento ed orgoglioso, non è stato facile ma i risultati ci hanno premiato, ora dobbiamo continuare a sviluppare e migliorare l’auto”.

La lotta per il campionato però è stata impari con Toyota troppo avvantaggiata dal Bop. Per la prossima stagione cosa vi aspettate? Cosa si può fare per essere più competitivi? “Noi dobbiamo migliorare nei circuiti lenti, che sono il nostro tallone di Achille, però non tutto dipende da noi e questo è il lato brutto del nostro mondo. Vedremo quali saranno i parametri a cui dovremo adeguarci”.

Ci saranno anche nuovi avversari (addirittura forse 22 macchine Hypercar). Sarà ancora più dura la lotta? “Il WEC sta crescendo e prendendo piede a livello mediatico, dal prossimo anno ci saranno solo due categorie e sarà anche più semplice per chi si avvicina a questo mondo capire e seguire le gare. Questo è positivo, ci saranno più macchine e credo che i nuovi dovranno fare una stagione di apprendistato come è stata per noi quest’anno. A livello sportivo sarà più difficile ma credo che Toyota rimarrà punto di riferimento con Porsche subito dietro”.

Con Calado e Giovinazzi hai sempre un serrato scambio di informazioni per lo sviluppo dell’auto? “Assolutamente. Abbiamo un ottimo rapporto. James lo conoscevo già molto bene ed è come un fratello, Antonio si è inserito molto bene, in modo giusto, portando le sue conoscenze ed adattandosi alla nuova realtà diversa dalla F1. Ci troviamo benissimo insieme”.

Giri per il mondo tutto l’anno ma poi torni sempre a Tortona. Sei molto legato a casa? “Sì appena posso torno a trovare mia mamma e gli amici, purtroppo però meno di quanto vorrei”.

Prossimi impegni? “Ora sto andando a Maranello, poi avrò test ad Imola, in Qatar ed a dicembre sarò a Daytona per test sulla 296 con cui poi correrò la 24h di Daytona, l’unica gara GT a cui prenderò parte, credo, la prossima stagione”.

Davide Maruffo

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