Vendemmia 2023: un anno di radicale cambiamento

Interventi di Walter Massa ed Enrico Mandirola 

MASSA

E’ risaputo che ogni vendemmia ha la sua storia, che concentra l’andamento climatico di un anno su un territorio e sui vigneti, il progetto imprenditoriale, situazioni più o meno fortuite, certo che anche in questo caso si conferma chi “guida meglio la macchina”. Da quando l’uomo “guida” il suo percorso sul pianeta, condiziona certe fasi, tra cui la mutazione del clima, impropriamente oggi definito cambiamento climatico. Da anni siamo abituati a fenomeni climatici straordinari: alluvioni, frane, bombe d’acqua, grandine che devasta non solo gli alberi ma pure i tetti ed altri beni colpiti, siccità ecc, ma mai ho visto stravolgere la qualità, le caratteristiche organolettiche dell’uva come nel 2023. Le alte temperature rilevate nella terza decade di agosto (30/45°), hanno inibito la normalità delle fasi fisiologiche delle piante al punto che quelle con i frutti ancora in maturazione hanno attinto energie al frutto per poter difendersi nel migliore dei modi con stravolgimenti nella normale maturazione dei semi e conseguentemente del frutto e a questo punto nel caso del futuro vino. In sintesi, il vino del 2023 non sarà più buono del solito, non sarà difettoso, potrebbe essere diverso, meglio, diversamente buono. La produzione di zuccheri, pur non raggiungendo i picchi cui eravamo abituati risulta mediamente  più che soddisfacente, il colore nei rossi pure. Capitolo a parte riguarda le acidità, in pochi casi equilibrate, in certe vigne molto basse, ed in altre piuttosto alte. Che dire? Che  fare? Come al solito sta alla sensibilità del cantiniere, di certo per i vini più rappresentati del territorio, il Derthona  e il Monleale che per disciplinare prevedono mesi e mesi di affinamento, come al solito bisogna lasciarli nei contenitori ottimali  e, affidati a lieviti, batteri e microssigenazioni, aspettare perché la natura, quando è secondo, natura non tradisce.

… la solita strada bianca come il sale,

il grano da crescere, i campi da arare;

guardare ogni giorno se piove o c’è il sole,

per saper se domani si vive o si muore, e …

Luigi Tenco, Sanremo 1967

MANDIROLA

L’annata appena trascorsa, terminata con la raccolta delle uve nel mese di settembre, è stata caratterizzata ancora una volta da difficoltà legate agli ormai continui e sempre più evidenti cambiamenti climatici. In particolare i vigneti hanno attraversato un inverno mite e poco piovoso, una primavera umida e fresca ed un’estate siccitosa caratterizzata da picchi di temperatura mai riscontrati nel nostro areale, che hanno raggiunto e talvolta anche superato i 40 gradi. Queste condizioni hanno messo a dura prova i vigneti e i frutti su di essi presenti facendo prevedere ai viticoltori una vendemmia difficile. Per fortuna, invece, una pioggia abbondante e ben distribuita nel tempo a fine agosto ha permesso che le vigne si riprendessero da una situazione di stress e riuscissero, nella maggior parte delle situazioni, a concludere bene la maturazione delle uve. Pertanto, dal punto di vista qualitativo, l’annata 2023 presenta generalmente vini buoni con gradazioni alcoliche nella norma, di buon equilibrio e ben strutturati. Dal punto di vista quantitativo invece, si registra mediamente una contrazione abbastanza significativa delle produzioni rispetto alle medie, come d’altronde succede in tutto il territorio nazionale; per tale motivo si prevede che la vendemmia 2023 sarà per l’Italia una delle meno ricche degli ultimi anni, sicuramente in netto calo rispetto al 2022. Per quanto riguarda la situazione di mercato dei Colli Tortonesi si evidenzia un persistente trend positivo del Derthona Timorasso: nuove aziende che effettuano investimenti impiantando nuovi vigneti, aziende storiche del territorio che anche quest’anno hanno ottenuto premi nazionali ed internazionali con bottiglie Derthona  e nuovi mercati nei quali il nostro vino bianco anno dopo anno riesce a raggiungere un numero sempre maggiore di consumatori confermandosi ormai non solo più una novità in ambito enologico, ma un vino di qualità riconosciuto e apprezzato da tutti gli addetti del settore. Sicuramente le ottime caratteristiche del vino che andremo a produrre nel 2023 daranno la possibilità di proseguire questo momento positivo che caratterizza le nostre colline, rendendole sempre più apprezzate e ormai riconosciute tra i territori più vocati d’Italia.