Lo scorso anno intitolammo il nostro articolo per gli auguri natalizi “verso la felicità?” Sperando vivamente che il punto interrogativo fosse un di più. Non crediamo sia stato così, purtroppo. E’ stato ancora un anno difficile con una nuova, terribile guerra che ci ha fatto vedere atrocità assurde e terribili, con un’economia, soprattutto quella locale, che sta faticando a riprendersi. Scrivemmo anche, prendendo a prestito le parole di Abraham Lincoln “alla fine quello che conta non sono gli anni della tua vita ma la vita che metti in quegli anni”.
Crediamo che tutti, in questo 2023, abbiano cercato di mettere la miglior vita possibile, impegnandosi, dandosi da fare, ma contro certi ostacoli nulla si può. Abbiamo tutti “aperto la mente” come dice Einstein, perché “la nostra mente è come un paracadute e funziona solo se si apre”. Ma la felicità è, come scriveva Trilussa “una piccola cosa” come un’ape che si posa su una rosa, succhia il nettare e se ne va. Per essere il quarto anno DC (cioè dopo il Covid) è stato un anno travagliato, anche perchè il virus non demorde e proprio in questo periodo è ben presente. Ma, come scrisse Seneca “Vivere, mi Lucili, militare est” ovvero “vivere, caro Lucilio, significa combattere”. E’ una lotta continua, che, speriamo, trovi una tregua nei prossimi giorni, quando “non importa cosa trovi sotto l’albero, ma chi trovi intorno” (Stephen Littleword) o, per dirla con Santa Teresa di Calcutta “E’ Natale ogni volta che sorridi a un fratello e gli tendi la mano. E’ Natale ogni volta che riconosci con umiltà i tuoi limiti e la tua debolezza. E’ Natale ogni volta che permetti al Signore di rinascere per donarlo agli altri”. Buon Natale, cari lettori, nella speranza (ultima a morire) che il 2024 sia finalmente migliore degli anni appena trascorsi.