La pagina di Castelnuovo Scrivia

Edizione del 23.2.24

Al via “Castelnuovo in ciak” 2.0

Da dx Luisa, Aleksei, Ludmilla, Giada, Francesco, Martina, Giorgia, Camilla, con loro il regista Vittorio Rifranti, Nicoletta Antoninetti ideatrice del laboratorio ed attrice, l’aiuto regista Ivan Drago e la psicoterapeuta Mariacristina Rinaldi

Dopo il successo dello scorso anno, è decollata alla grande la seconda edizione del progetto cinematografico “Castelnuovo in ciak”, ideato dall’insegnante Nicoletta Antoninetti, coadiuvata dal regista milanese Vittorio Rifranti. I nostri ragazzi tornano sul set per cimentarsi nel nuovo cortometraggio che il regista ha scritto puntando il focus sull’affettività e sulle relazioni interpersonali. Una nuova sfida per tutti i giovani attori che hanno risposto con entusiasmo a questa proposta e che daranno vita a personaggi sempre più strutturati e ricercati. La proiezione del lavoro ultimato avverrà in coincidenza con la fine delle scuole e comunque in prossimità dell’inizio della stagione estiva.

Helenio Pasquali

Provinciale chiusa al traffico per oltre 3 ore

Lunedì 12 febbraio rimase chiusa al traffico per oltre 1 ora la provinciale per Tortona a causa di un camion fuori strada. Martedì 20 un altro camion cisterna è uscito di strada lungo la provinciale per Pontecurone e per permettere a due grosse gru di riportarlo in carreggiata la strada è rimasta chiusa quasi tre ore mercoledì 21.

Tentato furto

Episodio inquietante per l’incolpevole protagonista della vicenda, una donna anziana che era da sola in casa. Erano circa le 21 di un giorno di inizio settimana quando una macchina si ferma in una strada del centro del paese, una persona scende e solleva la tapparella di una finestra, supponendo che all’interno non ci sia nessuno. Invece la donna, allarmata, batte sui vetri e spaventa il ladro che si dà alla fuga.

Quando lo sport va oltre

Lo sport sa aprire numerose porte che possono proiettare l’orizzonte oltre la gioia per un trionfo. Ed è quanto accadrà durante questo weekend grazie ad un lavoro che possiamo definire veramente di squadra tra chi gioca e chi tifa. Vogliamo proprio usare questi due verbi per accomunare lo spirito del volontariato, della solidarietà, della passione nel dedicare una parte della propria vita a chi ci sta accanto. Sofia Marangoni, veronese doc, grande protagonista con l’Autosped che sta volando in A2, da diversi anni collabora, con Espiral Onlus una comunità costituita da un gruppo di genitori con figli disabili ed educatori.

Antonio Mercurio, supertifoso delle Giraffe, ha saputo trasmettere questa sua passione a tutta la famiglia, anche lui molto impegnato nel sociale, essendo, tra le altre cose, catechista e animatore nel nostro oratorio. Sofia, laureata in scienze motorie, una volta la settimana, fa tappa anche al Centro San Carlo per la gioia dei ragazzi ospitati nella struttura castelnovese che hanno così anche la possibilità di fare ginnastica e attività motoria. Ebbene, in questo weekend, sette ragazzi di Espiral e tre educatori sono stati invitati alla gara di sabato 24 che le Giraffe dell’Autosped disputeranno contro Torino. Ma non solo, perchè Sofia e Antonio, la giocatrice e il tifoso, oltre a questa idea, hanno pensato di invitare i ragazzi di Verona alla partita, di ospitarli (tutti a casa di Antonio!) e la domenica, grazie alla disponibilità di don Paolo, organizzare in oratorio un pranzo, insieme a una cinquantina di persone, tra dirigenti del Bcc, sostenitori, appassionati e altri volontari. Un gesto, una volontà, un impegno di grande attenzione e sensibilità che unisce la passione di chi gioca e di chi segue le nostre squadre in casa come in trasferta: questo è lo spirito della Bertram e dell’Autosped, all’insegna dell’inclusione e della coesione sociale perchè lo sport sa e deve andare oltre.

In foto: Antonio Mercurio e Sofia Marangoni

Helenio Pasquali

Delegazione castelnovese alla protesta dei trattori

Tra gli oltre 200 trattori che giovedì 15 hanno formato un lunghissimo corteo, ricevendo solidarietà e apprezzamenti da tutti i tortonesi, vi era anche una nutrita rappresentanza di agricoltori castelnovesi. “Sebbene non si sia costituito un comitato e ciascuno ha partecipato autonomamente a questo pacifico e colorato grido di protesta – ci ha spiegato il mondo agricolo del paese – abbiamo scelto di essere presenti per spiegare alla gente le problematiche del nostro settore, che esistono e che purtroppo sono tante. Al contempo, la nostra presenza ci ha permesso di lanciare con rispetto e attenzione verso tutti un appello per cercare di ottenere qualcosa che ci permetta di poter continuare a fare il nostro lavoro in tranquillità. Molte delle nostre gestioni sono familiari e non vorremmo – queste le preoccupazioni diffuse e avvertite da tutti gli agricoltori castelnovesi che hanno partecipato – trovarci nelle condizioni, un domani, di pensare di smettere perchè le leggi e tutto quello che vi gira intorno non ci permettono più di vivere e sostenerci con le nostre aziende. Aver partecipato e sfilato con i nostri trattori a Tortona ha voluto esprimere anche la nostra passione che ci piacerebbe portare avanti e pertanto pensiamo sia stato importante e doveroso organizzare questa manifestazione perchè è giusto che in tutte le zone venga preso in considerazione il problema. Uniti, sicuramente, arriviamo più lontano e quindi crediamo giusto aver fatto qualcosa tutti insieme”.

Helenio Pasquali

Le contraddizioni green del sindacoRiceviamo e pubblichiamo

Gentile Direttore,  La ringrazio per l’ospitalità. Il mio intervento per ristabilire gli asettici racconti di pura ideologia green del sindaco e direttore del giornale “Il Comune della Bassa Valle Scrivia”, ideologia recitata su più piani e “applicata” anche sul nostro territorio comunale. Basti pensare alla modifica ingiustificata degli indici edificatori della variante al piano regolatore nell’area industriale Sue B, la quale genererà danni economici pari a circa tre milioni di euro (in meno) sul Pil castelnovese, una cinquantina di posti di lavoro persi in aggiunta a quelli dell’indotto, nonchè mancati introiti nelle casse comunali. sindaco e maggioranza hanno giustificato il provvedimento con l’ipotetico ed ideologico amore per il risparmio di terreno vergine coltivabile, argomento in voga, usato come clava sulle teste di coloro che chiedono soluzioni diverse. Nel caso citato, una società che avrebbe voluto insediarsi sul territorio, con un notevole investimento, per prima cosa interloquisce con l’ente locale presentando in anticipo un progetto di massima, e avrebbe dovuto captare  un segnale positivo alla richiesta, altrimenti non si sarebbe mossa, o in alternativa, avrebbe dovuto ricevere “suggerimenti dall’amministrazione comunale sulle aree ritenute idonee”, come ha scritto Tagliani. Ma questo sembra non essere avvenuto, tant’è che “fioccano” i ricorsi al capo dello Stato. Le scelte di Tagliani per difendere la zolla fertile, oltre che alle perdite economiche del caso, hanno portato pure l’esborso di soldi dei cittadini per far fronte alle spese legali per difendere l’ente da una scelta “incomprensibile”. Quali sono le giustificazioni per questo atteggiamento pendolante? Forse non si era spiegato bene? Il continuum della sua passione “nimby green” lo si ritrova nel nuovo allarme lanciato (cito letteralmente le parole scritte sul giornale del comune): “Parco fotovoltaico in strada Prati?” “contatti quotidiani per i terreni agricoli: anche la diocesi concede i propri…”. E qui Tagliani non chiarisce quale sia la volontà della sua amministrazione. Che sia un’altra zolla diversa da difendere? A proposito di sfruttamento del suolo, ricordo che in quella zona, il comune anni fa ha concesso il permesso di coltivare la cava Borgnina, la quale ha portato notevoli introiti nelle casse comunali. Scavo di terreno “fertile” sacrificato sull’altare del profitto “comunale”. Eppure, in quella circostanza, Tagliani sembrava essersi dimenticato dei “terreni fertilissimi particolarmente ricchi di falde superficiali e rogge che danno ortaggi e verdure di elevata qualità”. Per caso c’erano altri e diversi obiettivi da difendere? I campi fertilissimi sono tali perché vengono coltivati dagli agricoltori, e non dal sindaco, il quale si è sempre dimenticato del settore agricolo definito nel suo Dup “il settore primario nel nostro comune”, ma su cui di fatto l’amministrazione comunale stanzia zero. Il racconto sul giornalino del comune si svolge come se fosse una storia scritta da terza persona estranea alle decisioni e ai problemi reali che toccano il paese. Viene quasi da supporre che voglia crearsi un alibi per il futuro. Perché sull’allarme “parco fotovoltaico” da lui stesso lanciato, non ha ancora esternato le sue decisioni? Sarebbero bastate due pagine delle quattro del giornale per essere chiari e concisi sugli argomenti sollevati e, con le altre due, avrebbe potuto risparmiare un albero, vista la sua passione ecologica, ma forse (per questa volta) non era interessato.

Il consigliere dell’Unione Bassa Valle Scrivia Giovanni Ferrari