Avis comunale di Tortona tra i giovani tortonesi

Anche quest’anno si è tenuta, a Gabiano M.to, la consueta assemblea provinciale Avis, con la numerosa rappresentanza delle 33 sezioni presenti sul territorio provinciale. Il dato emerso a livello complessivo ha confermato una sostanziale tenuta nel numero di donazioni effettuate [14.413] e una leggerissima flessione nel numero dei donatori [2%]. A tal proposito abbiamo sentito il presidente Avis tortonese Franco Carabetta. 

Perchè questo calo? Il dato conferma tre aspetti: il primo è di carattere generale e riguarda la relazionalità civile ed il senso civico che con sempre maggiore difficoltà viene coltivato in ognuno di noi con l’ovvia difficoltà nel comprendere il valore, l’importanza vitale del gesto della donazione come atto fondamentale per la vita di tutte quelle persone meno fortunate di noi che del sangue hanno bisogno per vivere; il secondo riguarda una burocrazia profondamente ottusa ed opprimente che sta mettendo tutte le sezioni Avis ed in particolare le più piccole e meno strutturate, in serie e gravi difficoltà di gestione e conseguentemente di sopravvivenza; il terzo è l’aspetto prettamente più pragmatico ed operativo che riguarda i rapporti diretti tra Sanità pubblica e Avis, rapporti che dovrebbero essere assolutamente collaborativi ed interattivi nell’operatività principale – la donazione ed ancor prima la chiamata del donatore – anche se ciò non sempre accade. Questa è l’attività primaria che la Legge assegna all’Avis che ribadisce lo statuto associativo: “attività di chiamata dei donatori, in accordo e collaborazione con il Centro Trasfusionale di riferimento ed in conformità con le direttive emanate da Avis Provinciale Alessandria e con le linee di indirizzo e programmatiche da questa sviluppate”. 

Che contributo dà l’Avis tortonese? Ad oggi il contributo che l’Avis Comunale di Tortona offre all’Asl, non vedendosi riconoscere altro genere di funzione, è limitato alla fornitura del servizio di Sms Skebby, che il Centro Trasfusionale utilizza ed invia come avviso e promemoria ai donatori, ma purtroppo non risulta essere sufficiente a garantire un’affluenza all’altezza delle nostre potenzialità. 

La comunicazione tra donatori? La mancanza di un sistema di dialogo telematico con il Centro Trasfusionale inibisce ogni tipo di interazione nell’attività di chiamata dei donatori da e per il Centro Trasfusionale. Unitamente alla sede provinciale, abbiamo organizzato ripetuti incontri con il Centro Trasfusionale ed a riguardo da oltre un anno abbiamo ricevuto rassicurazioni circa il superamento del problema, cosa che ad oggi ancora non si è verificata. 

E oltre alla burocrazia quali sono le attività? Per contro, nell’ottica della finalità di diffusione, divulgazione e promozione della donazione del sangue, la nostra Sezione non si ferma certo di fronte alle difficoltà oggettive e definiamole “burocratiche” ma grazie alla responsabilità di tutto il direttivo e dei soci collaboratori, che colgo l’occasione di ringraziare di cuore per il lavoro e l’impegno profuso, come in passato anche quest’anno ha riscontrato un ottimo risultato ed importante coinvolgimento di nuovi donatori, molti dei quali studenti della maggiore età, ragazze e ragazzi delle scuole superiori Carbone, Marconi e Peano, che ha creato il fatidico “avvicinamento” al mondo Avis ed alla donazione, con una quarantina di ragazzi nuovi donatori. Sono state attivate iniziative di sensibilizzazione anche presso il convento dei Frati Cappuccini, che come sempre si sono dimostrati molto sensibili offrendo la loro totale disponibilità alla donazione del sangue, come c’è stato l’incremento di soci collaboratori che si sono spontaneamente iscritti ed aggiunti alla schiera dei volontari operativi e silenziosi che sono colonna portante di ogni associazione di volontariato, come è la nostra. 

Progetti futuri? Tra i progetti che intendiamo realizzare nel corso del 2024, vi è anche la consegna delle Benemerenze ai Donatori che negli anni si sono dimostrati responsabili e dediti alla causa della donazione come alto senso civico e profondo senso di umanità nei confronti di tutte le persone meno fortunate, che soffrono di malattie, anche molto gravi, che il sangue ed i suoi derivati possono curare. E’ con un monito che voglio terminare la sua gentile intervista: ricordiamoci che con un piccolo gesto, impegnando mezz’ora del nostro tempo, abbiamo la possibilità di salvare TRE VITE! Vale davvero la pena pensarci!