“Non vedo l’ora di giocare e dare una mano alla squadra”. Leoni sul campo dell’esperta Biellese
Negli ultimi 10 giorni la dirigenza bianconera, di concerto con mister Pietro Buttu, ha operato un paio di operazioni di mercato nell’ottica di rinforzare la squadra che nelle prime uscite, come abbiamo già evidenziato, ha messo in evidenza alcune problematiche, nessun reparto escluso. Sono così arrivati il giovane ligure Sebastiano Farrauto, centrocampista del 2006 con discreta esperienza viste le 31 presenze nel Real Calepina la scorsa stagione, che ha già esordito domenica al Coppi nel pareggio 1-1 ottenuto dai leoni con la Lavagnese ed il castelnovese Nicolò Turco, un gran colpo per il Derthona. Turco arriva a Tortona dopo una stagione altalenante al Milan Futuro (girone B di Serie C) dove ha dovuto convivere con alcuni infortuni che ne hanno compromesso il rendimento (comunque discreto con 27 presenze, 1 goal e 1 assist) ed a Tortona cerca la stagione del rilancio. Il classe 2004 in precedenza aveva giocato nella primavera della Juventus (52 presenze e 20 goal), in Austria al Liefering (1 goal e 3 assist) in prestito dal Salisburgo che lo ha svincolato in estate. Vanta anche 30 presenze, 7 goal ed un Europeo vinto con la maglia delle varie nazionali giovanili. Il suo arrivo sarà seguito da un addio di qualche elemento presente in rosa? Per ora pare di no, ma staremo a vedere.

Ciao Nicolò e benvenuto al Derthona. Sei di Castelnuovo quindi una realtà che conosci bene? “Sì assolutamente, è sempre stata una squadra che seguo e conosco. Ci ha giocato anche mio fratello e mi sono sempre informato sulle sue vicende”. Come è nato il contatto? “Il contatto è nato tramite il dottor Gabriele Crozza che si è sentito con mio padre e mi ha aiutato a mettermi in contatto con direttore e staff. E’ stato il tramite che mi ha aiutato ad arrivare a Tortona”. Che tipo di giocatore sei, quali sono le tue armi principali? “Sono un attaccante a cui piace fare tante cose. Non sono la classica punta alta e strutturata che aspetta i cross e fa salire la squadra. Mi piace fare tutto, tenere la palla, attaccare la profondità, giocare con i compagni. Le mie armi principali sono la tecnica, la gestione della palla e la capacità di andare nello spazio”. Hai già giocato in realtà importanti, qual è stato il tuo anno migliore? “L’ultimo anno con la Juve a livello di numeri e prestazioni. In quella stagione (2023) ho anche giocato con la U19 dell’Italia e ho vinto l’Europeo di categoria a Malta, una emozione incredibile ed una esperienza favolosa”. Puoi descrivere l’emozione di vestire la maglia della Nazionale? “Mi ritengo davvero fortunato ad averla potuta vestire e vincere anche un trofeo indossandola, è qualcosa di incredibile; io mi sono sentito orgoglioso e onorato di poter rappresentare l’Italia in una manifestazione così importante”. L’esperienza in Austria com’è stata? Che calcio hai trovato al di là delle Alpi? “E’ stata purtroppo un’esperienza non troppo positiva. Là è tutto diverso, il tipo di calcio proposto, gli allenamenti, lo stile di vita, la cultura. Io inoltre ho avuto problemi fisici, ho subito un’operazione al pollice della mano ed ho sofferto per un problema muscolare al flessore. Non era la mia realtà e ho faticato ad inserirmi nel gruppo”.
Come stai ora? Quanto ci vorrà per vederti in campo a pieno servizio? “Lo scorso anno sono stato fuori da fine novembre ad inizio gennaio ma ora sto meglio, mi sto allenando forte per tornare al 100% e ritengo di essere sulla buona strada. Per arrivare al top della forma però devo ancora lavorare un po’, sono molto competitivo e non essere al massimo mi dà molto fastidio, mi fa arrabbiare e sto cercando di fare il massimo. Non vedo l’ora di giocare e dare una mano alla squadra”. Qual è stato l’allenatore che ti ha dato di più? “Sono due in particolare che mi hanno fatto crescere molto. Andrea Bonatti, l’attuale mister delle Dolomiti Bellunesi in Serie C, che mi ha tirato fuori la grinta ed il giusto livello di competitività; poi Paolo Montero durante il secondo anno di Primavera alla Juve. Lui mi ha fatto capire come diventare leader, come prendere in mano la squadra quando le cose vanno male, ero il più anziano e lui pretendeva tanto da me. Un allenatore dal carattere forte ma anche umano e disponibile, un grande mister”. Il calciatore più forte con cui hai giocato? “Non vorrei fare dei torti ma direi Yildiz che è un altro livello rispetto alla stragrande maggioranza dei calciatori; poi Dean Huijsen che ora è al Real Madrid e Muharemovic attuale difensore del Sassuolo”. Cosa conosci della Serie D? “Non mi ero mai informato tanto sulla categoria (seguivo solo il Derthona) ma da quando ho saputo della possibilità di venire a Tortona ho preso più informazioni possibili da amici che ci hanno giocato o ci giocano, allenatori e persone dell’ambiente. Tutti mi hanno detto una cosa, non è un campionato così facile come tanti pensano, anzi, è duro, equilibrato e competitivo”. Hai già fatto qualche allenamento con la squadra, come sei stato accolto dai nuovi compagni? “Alla grande. L’accoglienza è stata top, sia da parte dei compagni che dello staff, non potevo chiedere di meglio”. Conoscevi già qualcuno? “Samuele Gerbino con cui ho giocato nel Genoa da piccolo, Disegni, Taverna e Tocila che giocavano con mio fratello, Daffonchio e Robotti con cui ho giocato da avversario, io nella Juve lui nel Milan”. Come ti sei trovato con Buttu? “Mi è piaciuto molto dal primo incontro. Una persona molto diretta e schietta, che aveva già le idee chiare sul mio percorso di recupero ed inserimento e poi mi piace come lavora con la squadra”.
Biellese. La squadra è guidata dall’esperto mister del ’65 Luca Prina che ha alle spalle stagioni importanti tra i professionisti sulle panchine di Entella, Mantova e Pro Patria ed è al secondo anno a Biella dopo la vittoria dell’Eccellenza della scorsa stagione che ha riportato la Biellese in D dopo 16 anni. L’obiettivo dichiarato della società è consolidare la squadra nel campionato di D e diventare punto di riferimento per il territorio ma il presidente Blotto non ha negato di avere anche mire più ambiziose puntando in futuro al professionismo. Ad oggi è 5ª con 15 punti frutto di 4 vittorie e 3 pareggi, 8 goal fatti e 4 subiti che ne fanno la 3ª miglior difesa del girone. Con quasi 25 anni di età media è la squadra più esperta del campionato ed ha una rosa infarcita di ex professionisti e grazie alle 12 conferme nel mercato estivo, uno zoccolo duro su cui fare affidamento.

Nove i rinnovi: Nicolò Pavan (capitano classe ’93 con 293 presenze in D), Edoardo Artiglia (ex Verbania), Stefano Capellupo (trascinatore e metronomo del centrocampo classe ’88 con 419 presenze fra D e C), Giuseppe Colletta (2005), Davide Facchetti, Davide Gila, Emanuele Marra (attaccante classe ’95 con 282 presenze fra C e D e 42 reti), il bomber del 2002 Jabir Naamad già a quota 5 reti e Vittorio Tomasino a cui si sono aggiunti Giovanni Graziano (centrocampista del ’95 che vanta un’intera carriera in Serie C con Fermana, Pro Vercelli, Teramo, Gozzano, e Renate per 249 presenze), Mattia Vergna (giovane portiere del 2006) e Daniele Brancato (’94, 277 presenze in D con Bra, Breno, Chieri, Borgo). Dal mercato invece sono arrivati diversi under promettenti e tre over di valore come Facundo Di Cesare (centrocampista ex Saluzzo), Simone Menabò (ex Bra e Fossano, 42 reti in 167 presenze fra C e D) e Stefano Beltrame attaccante che vanta 1 presenza nella Juve in Serie A, 96 presenze in Serie B con Bari, Modena, Pro Vercelli e Go Ahed Eagles, 12 con la Juve Next Gen e nelle ultime tre stagioni ha giocato con il Maritimo nella Primeira Liga portoghese ed il CSKA Sofia in A bulgara. Sempre in campo ma ancora a secco di goal l’ex Derthona Alessandro Romairone.
Precedenti. Al Pozzo 2 pareggi: 1-1 D ’96/’97 poi vinta dalla Biellese promossa in C2 con il Derthona al 4º posto, 0-0 Serie D ’07/’08. 2 sconfitte: 2-1 Serie D ’05/’06 (Cinelli), 2-0 stagione ’08/’09.
Stadio. Si gioca al Vittorio Pozzo di corso 53º Fanteria a Biella.
D.M.
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