E intanto al Comprensivo B qualche segno di tempesta
Lunedì nel pomeriggio si è svolto a palazzo comunale un incontro tra l’amministrazione comunale, il dirigente scolastico del Compresivo Tortona A Carla Migliora e una rappresentanza dei genitori dei bimbi che inizieranno a frequentare l’asilo, i cui locali, come da noi anticipato, sono stati spostati dal vecchio edificio, in ristrutturazione, in quello adiacente che ospitava la pro loco. I genitori hanno chiesto, innanzitutto, chiarimenti sui tempi, sulla sicurezza dei nuovi locali. Ha risposto la dirigente Laura Lucotti ricordando che i lavori nel vecchio edificio si sono protratti perchè l’eccessivo caldo di questa estate non ha permesso di compiere alcuni lavori, che la sicurezza dei nuovi locali è assicurata e che il cronoprogramma prevede la fine lavori in primavera. A quel punto si vedrà se proseguire e concludere l’anno in quei locali, o traslocare nuovamente. Ma i problemi dei genitori sono anche molti altri: in primo luogo il pre e dopo scuola, che a Rivalta non viene garantito, e che da anni non viene più attuato. Poi la suddivisione delle due pluriclassi, 25 bimbi in tutto, per le elementari: la dirigente ha spiegato che per motivi organizzativi ci sarà una pluriclasse dalla prima alla terza ed una per il biennio conclusivo, ma che è stata applicata una maestra in più: tre invece di due. Al termine della riunione ci pare che i genitori fossero tranquillizzati. Giovedì nel pomeriggio, mentre questo numero del giornale viene stampato, si terrà un’altra riunione per i problemi nati per la sede di via Bidone del Comprensivo B. In questo caso il primo problema è dato dal fatto che la maggior parte degli iscritti al primo anno “chiedevano” che il figlio fosse inserito nella classe di un determinato insegnante: impossibile accontentare tutti, e così molti hanno chiesto di “emigrare” presso altre scuole. Altri, abitanti nei quartieri nord della città, lamentano che il figlio invece di essere inserito nelle classi di piazzale Mossi, è inserito in via Bidone con evidenti problemi di spostamento, a cui si aggiunge il fatto che non esiste un parcheggio per portare e prelevare lo scolaro. Poi vi sono problemi di composizione delle classi: in alcune di queste gli scolari “stranieri” sono, per alcuni genitori, in numero eccessivo ed anche questo fatto ha provocato un esodo, e quando ciò non è stato possibile, molte lamentele. Lamentele che continuano riguardo alla mancanza della palestra (gli scolari frequentano in questo caso la palestra Bianca, ad una cinquantina di metri di distanza), il pericolo dell’amianto (ma l’edificio di via Bidone è frequentato da bambini da oltre 70 anni!) e così via. Insomma la riapertura delle scuole porta con sé, come ogni anno del resto, un po’ di problemi esacerbati quest’anno dal fatto che sfruttando i fondi Pnrr si stanno doverosamente compiendo lavori di ristrutturazione agli edifici. In attesa delle scuole di San Bernardino, solo elementari però, chiuse ormai dal lontano 2018.