«Portare in giro per l’Europa l’immagine di un territorio sarà una grande responsabilità»

Bertram: intervista all’ad Ferencz Bartocci 

Chiuso con un bel voto alto il precampionato la squadra di Ramondino, protagonista martedì sul campo del Baskonia di un’ottima prova, nel weekend sarà impegnata nel primo appuntamento ufficiale della stagione, la Supercoppa che si terrà a Brescia e vedrà impegnati oltre ai bianconeri, i padroni di casa, Milano e Virtus Bologna. Nel frattempo la squadra maschile, che venerdì ha accolto Severini e Strautins di ritorno dal Mondiale, e la femminile si stanno già allenando nella Cittadella dello Sport che a breve potrebbe aprire le porte anche ai tanti tifosi. Sette Giorni ha incontrato l’amministratore delegato del Derthona e Ceo di Gestione Cittadella Ferencz Bartocci per fare il punto della situazione. 

Buongiorno Ferencz. Quest’anno è iniziata la tua quinta stagione a Tortona. Come ti trovi? Quanto siete cresciuti dal tuo arrivo e quanto volete ancora crescere a livello sportivo e societario? “Buongiorno a tutti. La fortuna di aver vinto la A2 ha dato un impulso notevole a tutto il lavoro. Il primo anno che ero qui abbiamo vinto la Supercoppa e questo ha creato subito un legame emotivo importante, poi la pandemia vissuta con società, squadra e città ha segnato in maniera incisiva la mia esperienza di vita qui a Tortona, rafforzando il rapporto. L’altro aspetto è quello del 1º luglio 2021 quando il Gruppo Gavio ha acquisito il Derthona Basket e costituito la società Gestione Cittadella. Da lì è cambiato il mondo, ci siamo strutturati come società ed è partito un progetto unico in Italia. Inoltre adesso il Gruppo sarà anche impegnato nella costruzione dello stadio dell’Hockey per Milano-Cortina. Fin da subito il dottor Gavio ha messo in chiaro che voleva una squadra competitiva e sembra che a livello sportivo il Derthona abbia sempre detto presente”. Qual è lo spirito che si vive in società e quanta emozione si prova per l’esordio in Europa? “La recente trasferta che abbiamo fatto a Vitoria ci ha proiettato in una dimensione diversa in cui bisogna conciliare le abitudini del campionato italiano con una organizzazione europea, usi e costumi diversi, un contorno diverso. L’emozione è grande ma altrettanto grande è la responsabilità che sentiamo nel portare in giro per l’Europa l’immagine di un territorio”. Anche a livello sociale siete molto attivi con tante iniziative sul territorio. “La nostra divisione progetti lavora benissimo, nelle scuole, nel coinvolgimento delle associazioni che si occupano di disabilità. Abbiamo partecipato e vinto due bandi, uno di Sport e Salute per interventi a Castelnuovo a livello sociale, ed uno della Comunità Europea che ci porterà a organizzare a settembre 2024 un torneo internazionale di Baskin, basket inclusivo, con 12 squadre da tutta Europa. Un banco di prova importante anche per noi e per portate le nostre idee di inclusività”. A livello nazionale si può dire che il Derthona sia la realtà in maggior crescita? “Siamo una realtà che cresce bene e tanto, costruiamo una nostra storia nei piani alti della pallacanestro. Il basket in Italia si sta muovendo bene, il movimento è sano, stimolante per tutti e spinge a fare sempre meglio”. La preseason è andata molto bene. A Vitoria i leoni hanno sfiorato la vittoria su un campo di Eurolega. Che idea ti sei fatto della nuova squadra? “Oggi (ndr giovedì), a pochissimi giorni dalla Supercoppa, ci sarà il primo allenamento con la squadra al completo perchè Strautins e Severini non hanno mai conosciuto i loro nuovi compagni. Dovremo quindi lavorare per il loro inserimento, che potrebbe non essere facile, la sfida è quella di mantenere gli equilibri che si sono creati in questo inizio. Il gruppo è interessante e i ragazzi stanno bene insieme”. Il rapporto con Ramondino è sempre più solido? “Ormai questo è il 7º anno che siamo insieme, ci si conosce quasi come familiari. Abbiamo un bellissimo rapporto professionale”.

Come sta andando alla Cittadella dello sport? I ragazzi e le ragazze che la vivono dicono di essere entusiasti. “Siamo molto contenti. Avere una casa così è fantastico, dà sensazione di benessere. Abbiamo strutture all’avanguardia, spogliatoi personalizzati, palestra pesi ed anche con il grande caldo ci si è potuti allenare. Poche società hanno a disposizione spazi così”. Quando sarà possibile usufruire di tutte le strutture? Sarà poi aperta al pubblico? Anche per gli allenamenti delle squadre? “Il primo step su cui stiamo lavorando è quello di far entrare il pubblico per le partite delle ragazze, stiamo aspettando alcune autorizzazioni. Ristorante e playground saranno attivi in primavera. Per il verde dobbiamo aspettare i tempi delle piante. L’idea è quella di lasciare poi le porte aperte negli allenamenti, dobbiamo organizzarci al meglio per la sicurezza”.

La struttura sarà usata anche per altri eventi oltre al basket. Avete già qualche idea o progetto? “Sì, stiamo valutando tante situazioni, sia di altre discipline sportive che di spettacoli musicali o intrattenimento ed eventi aziendali”. DB LAB in grande crescita, strutturale e di risultati. Le giovanili sono il futuro. Quanto ci puntate? “Stiamo sviluppando tanti progetti con i giovani e la femminile e ultimamente stiamo anche pensando di sviluppare l’ambito del 3×3, con un coach esclusivamente per quello, uno sport olimpico in crescita che merita allenamenti ad hoc; è basket, ma ha altre regole e schemi. Sarà un esperimento innovativo ed i playground della Cittadella saranno attrezzati per competizioni di questa disciplina”.  Femminile. Ormai fa ufficialmente parte della società. L’obiettivo è la A1? “L’obiettivo è provare a salire, non lo nascondiamo. Il roster è stato allestito per questo e l’esperienza di staff e società può provare a regalarci questa gioia. Poi ci sono anche gli avversari che hanno come noi grandi obiettivi, vincere non è mai scontato”. Problema ricettività e sistemazione atleti. Avete in programma di costruire strutture che possano riempire il vuoto cittadino in materia? “Se ne parla sempre ma a livello tesserati abbiamo trovato buone soluzioni con gli affitti e siamo a posto. Per la ricettività è più complesso, Tortona non offre tantissimo ma ha tante realtà vicine”. Una perdita però per Tortona. “Il problema è che chiedere 5 mila posti letto (tanti quanti sono i posti al Palazzetto ad esempio) ad una città di 28 mila abitanti sarebbe un problema soprattutto quando poi devi gestirli off season, quando non ci sono nè eventi nè gare. E’ importante il coordinamento sui prezzi di bar, ristoranti ed alberghi, per far capire al pubblico che Tortona accoglie e non sfrutta, fare squadra sarà fondamentale fra di loro e con noi”.

Nelle foto: l’Ad del derthona Basket Ferencz Bartocci, coach Marco Ramondino con il premio di miglior coach della scorsa stagione, la sala pesi della nuova palestra a Rivalta, il parquet di allenamento e gioco e l’esterno della struttura

Davide Maruffo

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