Parlati (Cisa): “Attuati molti progetti. Dal Pnrr fondi per oltre 800 mila euro”

Trascorsi nove mesi dall’inizio dell’anno è importante fare un bilancio di quanto realizzato e quanto ancora in fase di realizzazione rispetto al programma approvato nel bilancio del Cisa. Per questo abbiamo intervistato il presidente Riccardo Parlati. 

Il Centro per le Famiglie, inaugurato nell’ottobre 2022 anche grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona, rappresenta un importante risultato raggiunto dal Cisa. Il Centro, situato di fronte al municipio in corso Alessandria, svolge progetti fondamentali di sostegno alle famiglie con figli minori, con grande attenzione ai casi di disabilità e permette di realizzare, in un contesto adeguato, importanti iniziative volte al contrasto della povertà, anche educativa, e all’inclusione sociale. Da pochi giorni è attivo, presso lo stesso Centro, il progetto “Laboratorio di teatro sociale e partecipato” rivolto ai ragazzi dai 10 ai 13 anni che frequentano il servizio di educativa territoriale. Si tratta di un’esperienza innovativa che terminerà con un evento finale. L’obiettivo a cui tendiamo nei prossimi anni è poterlo estendere a tutti i ragazzi del territorio per implementare l’inclusione sociale tra i giovani. Mi piace ricordare che entro fine mese diventerà operativo, sempre presso il Centro per le Famiglie, il progetto “Gruppo di parola per donne sole disoccupate”, un intervento rivolto alle donne conosciute dal servizio sociale che, perdendo il lavoro, non possono più usufruire dell’unica entrata economica del nucleo familiare. Nell’ambito di tale percorso saranno programmati in collaborazione con il centro per l’impiego, anche una serie di incontri informativi e formativi su tematiche legate alla ricerca del lavoro. Un’altra importante iniziativa è stata realizzata a luglio in collaborazione con la garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione al fine di sensibilizzare la figura del tutore volontario in aiuto ai minori stranieri non accompagnati. Si registra infatti un elevato incremento del numero di questi minori a fronte di un esiguo numero di tutori volontari e questo ha avuto un’inevitabile ricaduta sui servizi territoriali in termini sia economici che gestionali. Nell’ambito dei servizi rivolti ad adulti, anziani e alle persone con disabilità il Consorzio ha provveduto ad aggiudicare fino al 2026 il Servizio di assistenza domiciliare che realizza progetti con lo scopo di permettere agli utenti in carico di rimanere il più a lungo possibile nel proprio ambiente familiare. Accanto ai servizi già in atto, verrà avviata la sperimentazione della figura dell’operatore sociosanitario di quartiere e di prossimità, con la funzione di monitoraggio e promozione del servizio nelle aree territoriali di competenza.

Da pochi giorni è stato approvato il Pua. Cos’è? I sindaci del territorio, nell’assemblea tenutasi alla fine di settembre, hanno approvato, in linea con quanto previsto dalla normativa sulla non autosufficienza, l’accordo con l’Asl per realizzare sul territorio il Punto Unico di Accesso (Pua) che sarà il luogo dove il cittadino potrà ricevere informazioni sulle opportunità offerte dalle strutture del territorio e sulle tipologie di assistenza disponibili. Oltre a ciò, attraverso il Pua, sarà possibile monitorare le esigenze degli utilizzatori del servizio ed effettuare una prima valutazione del bisogno sociosanitario consentendo di procedere, nel caso di situazioni di complessità, alla presa in carico di un soggetto in situazione di criticità semplificando l’accesso alla rete integrata dei servizi sanitari e sociali.

Tutto ciò da soli? No, il Consorzio continuerà ad essere partner nei progetti gestiti dalle agenzie formative del territorio che sono mirati ad orientamento, formazione e inserimento lavorativo in favore di giovani adulti disabili. Si intende quindi lavorare in sinergia con altri progetti finalizzati al sociale tra cui quello rivolto all’autismo e quello per lo sport. Il primo mira a potenziare l’inclusione sociale attraverso attività ludico didattiche, mentre il secondo è destinato a garantire l’inclusione attraverso le discipline sportive di persone con disabilità.

Avete avuto fondi dal Pnrr? Continua l’attività sociale e amministrativa volta ad attuare tutti i progetti finanziati dal Pnrr. Nell’estate il ministero del lavoro e delle politiche sociali ha comunicato l’opportunità di accedere ad ulteriori fondi del Pnrr destinati alle persone con disabilità e assegnati attraverso la presentazione di progetti mirati. Il Consorzio ha colto la sfida e ad oggi è già stata sottoscritta la convenzione di 715 mila euro con il ministero per la gestione del finanziamento. Restando nell’ambito dei fondi Pnrr tramite la Regione, il Consorzio ha ottenuto il finanziamento di 142 mila euro per realizzare sul territorio consortile 3 punti di facilitazione digitale volti a supportare le fasce della popolazione più esposte ai rischi del digital divide culturale che attualmente allontana l’Italia dalla media europea. Abbiamo già provveduto a selezionare due “facilitatori digitali” che, dopo la formazione prevista, insieme al coordinatore dipendente del Consorzio, gestiranno due punti itineranti, oltre ad uno fisso presso il Cisa. Le attività che caratterizzeranno i punti di facilitazione digitale e che si baseranno sul quadro europeo DigComp sono:

• la formazione/assistenza personalizzata individuale (cd. facilitazione) per accompagnare i cittadini nell’utilizzo di Internet, delle tecnologie e dei servizi digitali pubblici e privati, partendo dalle esigenze specifiche e dalle competenze di partenza;

• la formazione online, anche in modalità di autoapprendimento;

• la formazione in gruppi (in presenza e con canali online) attraverso micro-corsi utili a supportare i cittadini in applicazioni/esercitazioni, risoluzione di problemi pratici ed eventuali approfondimenti. 

Per il prossimo futuro? Le sfide dell’autunno sono molte e certamente tra queste la riforma del reddito di cittadinanza, con ricadute sui servizi sociali ed il centro per l’impiego, e l’emergenza “Casa”. La titolarità della politica abitativa resta in capo ai singoli comuni, tuttavia, in considerazione dell’aumento del numero degli sfratti anche il servizio sociale è coinvolto nei casi di estrema fragilità ove sono presenti nuclei con minori e persone non autosufficienti e/o con grave disabilità che non possono contare su una rete di supporto. Vorrei concludere ringraziando i dipendenti del Consorzio, tecnici professionisti, qualificati e motivati che, oltre a garantire i servizi essenziali, dedicano, con entusiasmo, tempo per promuovere attività sociali innovative volte al contrasto della povertà non solo economica. 

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