Parla coach De Raffaele: “il ritorno di Dowe spartiacque per il mercato. Leadership a Ross, ritrovare identità difensiva”

 Ismael Kamagate vicino all’accordo con i leoni? A rischio taglio Thomas o Noua. Il caposcout Galli: “Fino alla prossima settimana restiamo così”. Si ferma Radošević

Da quando è arrivato sulla panchina bianconera il nuovo coach dei Leoni Walter De Raffaele ha ottenuto 1 vittoria (Scafati) e 3 sconfitte (Napoli e 2 con Galatasaray in BCL) ed ha l’arduo compito di sostituire, non solo in società, ma anche nel cuore dei tifosi, Marco Ramondino che dopo ben 5 anni a Tortona, costellati di successi storici, ha sicuramente lasciato un ottimo ricordo e sarà sempre legato ai colori del Derthona. Il nuovo coach ha trovato una situazione non certo facile da affrontare, una squadra partita ad inizio stagione con ben altri obiettivi che però nel corso dell’anno ha dovuto far fronte a grossi cambiamenti (Daum all’Efes), a defezioni continue per infortuni (a turno Dowe, Zerini, Radosevic, Tavernelli, Strautins, Severini), e per quanto riguarda il rendimento sul parquet non ha ottenuto quanto si aspettava da alcuni giocatori che sono arrivati con grandi squilli di tromba ma poi nel concreto non hanno dato quanto ci si aspettava da loro (Weems-Thomas-Noua).

L’uscita dalla BCL per mano dei turchi del Galatasaray ha certamente lasciato l’amaro in bocca, perchè il fascino dell’Europa e le buone prestazioni fatte nella competizione continentale al primo anno di partecipazione avevano anche fatto lievitare l’entusiasmo nei confronti della squadra, ma guardando al prosieguo della stagione permetterà forse al coach livornese di lavorare di più e meglio in settimana e risollevare le sorti della squadra in campionato, salvandosi con tranquillità e tentando di raggiungere in extremis i playoff, obiettivo ancora del tutto alla portata. La società è ambiziosa e vuole continuare a crescere, l’arrivo dell’MVP dello scorso campionato Colbey Ross ne è la riprova più lampante, ora sono i giocatori che devono fare quadrato intorno al nuovo coach e cercare di dare oltre il 100%.

Buongiorno coach e benvenuto a Tortona. Come hai trovato la squadra al tuo arrivo, a livello psicologico in primis e di amalgama? Il gruppo sembra coeso? “Buongiorno a tutti. Ho trovato una squadra sfiduciata e con poca autostima nei singoli, direi un po’ persa. Il gruppo di per sè è sano e non ho riscontrato problemi personali o di relazione fra i singoli, anzi, il problema maggiore è l’incompatibilità tecnica di alcuni giocatori con altri”. Vivi a Tortona o per ora viaggi? “Vivo qui ma ho ancora la famiglia a Venezia e quindi a volte viaggio”.  Dopo i primi giorni in città, di lavoro con il gruppo e le prime gare, che idea ti sei fatto dell’ambiente e della passione che proprietà e tifosi nutrono nei confronti della squadra? “In parte lo conoscevo già, ero stato qui da avversario e avevo già notato questo aspetto. Non pensavo però che fosse così profondo il rapporto fra società e tifosi, che la passione fosse così grande. Una passione che si concretizza nella fidelizzazione dei tifosi che da anni si spostano fino a Casale per seguire la squadra, non è proprio dietro l’angolo. Ho trovato una società appassionata, con grande voglia e ambizione di fare bene e di essere presente sul territorio. La Cittadella ne è l’esempio, un gioiello unico nel panorama sportivo”. A proposito di Cittadella, come hai trovato le nuove strutture? “Fantastiche. E’ una struttura che ti fa sentire meno la fatica di andare a lavorare, offre tutto il necessario per sviluppare al meglio il lavoro ed è di grande attrattività per i giocatori e non solo”. Quali sono i problemi principali da correggere di questo Derthona? “La cosa principale è dare una identità alla squadra e la mia priorità sarà proprio di dare una identità in primis difensiva. Non ci sono tanti difensori in questo roster ma tutti devono per lo meno parlare la stessa lingua. In secondo luogo è necessario che Colbey Ross prenda in mano la leadership della squadra una volta raggiunta una buona condizione fisica, che ad oggi non ha. Deve avere lui il pallino in mano e poi una volta rientrato Dowe faremo valutazioni sugli esterni”. Come procede il suo recupero? “Giorno per giorno ma ad oggi non c’è una data del rientro. Sapremo qualcosa di più da venerdì mattina. Purtroppo in settimana, in Turchia, si è bloccato Radosevic per un problema alla schiena, non ci voleva”. Nel post gara a Istanbul hai detto che a volte non tutti danno quanto serve. Ritieni sia una questione mentale, fisica, entrambe le cose insieme, di mancanza di motivazioni? “Le mie parole non volevano essere una critica all’impegno, che non è mai mancato, o alle qualità dei singoli ma uno sprone per far capire a tutti che per competere in Europa ma anche nel campionato italiano, abbiamo bisogno del contributo di tutti, nel senso che non possiamo permetterci dei giocatori con i tabellini piatti”. L’eliminazione dalla Coppa è un grosso rammarico ma permetterà di avere più tempo per lavorare e meno fatiche da recuperare in ottica campionato? “Assolutamente sì, ci dispiace molto ma purtroppo dopo essere stati un po’ sfortunati in Gara1 siamo andati in Turchia in condizioni difficili. Rimane un’esperienza splendida che ci ha fatto capire cosa serve per competere. Sicuramente ora avrò più tempo per lavorare e stabilizzare la squadra eliminando il senso di incertezza che la pervade”. Mercato. E’ in arrivo Kamagate da Milano? “Su questo non posso dire nulla. So che la società è attiva sul mercato ma non conosco gli sviluppi, penso a domenica ed ai ragazzi che ho a disposizione. Comunque fa piacere che un giocatore così, cercato da tantissime squadre, sia accostato al Derthona, significa che la società è solida, ha appeal e progetti. Noi dobbiamo capire come e quando sarà il rientro di Dowe, quello è il nostro spartiacque”. Prossima avversaria Milano. Una bella prestazione al Forum potrebbe essere un boost di motivazioni e consapevolezza per il prosieguo della stagione? “Sì sono d’accordo con te, conosciamo tutti la forza di Milano, se non giochi oltre il tuo 100% ti frulla, noi cercheremo di dare il massimo, di fare una gara strutturata e soprattutto di essere pronti fisicamente a competere, il campionato italiano è sempre più fisico e meno tecnico”.

Davide Maruffo

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