Elezioni 2024: Ravazzi risponde alle nostre domande

La prima domanda è sempre uguale a quella di 5 e 10 anni fa: cosa ci vuole fare concretamente per rilanciare l’economia della città? Bastano 2 idee. L’economia va rilanciata con idee alternative, con proposte attrattive di promozione artistica, culturale, di sviluppo commerciale-artigianale. Tortona risulta depauperata da anni di gestione sia del centro destra sia del centro sinistra, con pesanti chiusure di attività negoziali (abbandonate alla sporcizia), a fronte della apertura di ben 26 centri commerciali e supermercati (cementificazione a gogò). La grande distribuzione non porta economia diffusa, ma arricchisce i gruppi accentratori di risorse, senza ricadute nell’indotto comunale. Chiaramente esiste un rapporto diretto tra adeguatezza degli stipendi di lavoratrici e lavoratori, sia dipendenti sia autonomi, e consumo. Se non ci si impegna per facilitare la possibilità di un salario minimo garantito (10 euro all’ora, proposta presentata da Unione Popolare e depositata in Senato), se non si interviene nell’assegnazione di incentivi per giovani artigiani/e, piccoli imprenditori/trici con la volontà di riaprire i negozi nel centro città (o anche nelle periferie), se non si va incontro ai proprietari di negozi per calmierare gli affitti in cambio di agevolazioni di tasse comunali (Imu), se non si premiano le piccole aziende virtuose che assumono personale, non inquinano e non consumano suolo, non ci può essere un patto di reciprocità tra produttore, rivenditore, consumatore. 

Qualcosa in questi anni è stato fatto per il quartiere R9 ma i tortonesi che vi abitano e pagano le tasse non si sentono ancora a pieno titolo cittadini tortonesi. Cosa manca ancora? Assicurate che entro la fine della prossima legislatura tutto sarà risolto? La zona R9 (zona residenziale di San Bernardino), è infelicemente a ridosso dell’Ossona e infelicemente cementificata con cantine umide, con odori sgradevoli. E’ mancato da moltissimi anni il completamento delle opere di urbanizzazione (verde pubblico, viabilità, manutenzione stradale, illuminazione) che avrebbe valorizzato il “nuovo quartiere”, densamente abitato, fortemente voluto dalle amministrazioni precedenti, non ancora completato né ripulito adeguatamente.  Area periferica che sopravvive in sofferenza per mancanza di controllo torrenziale permanente. La pulizia del torrente è insufficiente (acqua intasata) e la condizione dello scolmatore precaria. I condomini vicini all’Ossona da tempo si chiedono a chi tocchi la pulizia dello scolmatore e a che cadenza temporale venga fatta. Noi inoltre siamo animalist*, antispecist*, (senza distinzione di specie) a difesa dei non umani innocenti. I cinghiali che si avvicinano alla città (strada Viola e via Guala) dovrebbero essere preservati, difesi, reinseriti nel loro habitat naturale (da cui sono stati allontanati dai cacciatori che uccidendo le ”matrone” in grado di inibire la fecondazione delle femmine, ne aumentano la riproduzione). La pulizia accurata del verde, il controllo dei cassonetti, le recinzioni adeguate possono contribuire a non farli avvicinare ai centri abitati: sono famigliole indifese che andrebbero, ripeto, tutelate e accompagnate nel loro territorio di appartenenza senza necessità di un abbattimento crudele.  

In questi anni sono sorti alla periferia della città moltissimi capannoni, anche di grandi dimensioni, mentre tranne in un caso (ex tabacchi Goggi) i vecchi capannoni e le vecchie aree industriali (ex Alfa, ex Nigacalze) e l’area dell’ex Dante in pieno centro storico sono ancora completamente abbandonati. Cosa la sua amministrazione vuole fare perchè la città ritorni ad essere vitale come una volta? Proponiamo un uso alternativo delle strutture rimaste non ancora dismesse (necessità di un censimento aggiornato) per nuove attività produttive e per l’apertura di spazi laboratoriali. E’ necessario sottolineare la estrema facilità con cui i governi precedenti hanno svenduto il patrimonio pubblico per fare cassa! Diciamo stop ai nuovi capannoni per uso logistico e auspichiamo il riutilizzo di fabbricati decadenti per uso abitativo di edilizia popolare, adeguatamente ripristinati. 

In tema di inquinamento e di energia “pulita”: nel vostro programma inserite la possibilità di realizzare in città comunità energetiche per la produzione di energia solare? E cosa fare per il traffico? La riqualificazione dei beni comuni, acqua, aria, terra, il controllo sulla potabilità, sull’inquinamento da polveri sottili ci induce a prevedere una diversa viabilità che garantisca una gestione pedonale ecologica, prevedendo l’ampliamento dei parcheggi bianchi di prossimità, secondo un anello di percorribilità alternativa. Il nostro programma prevede un comune denuclearizzato che investa in energia rinnovabile, fotovoltaico in alto, non in zona agricola, pannelli solari, in energie alternative che non impattano sulla fragilità territoriale (no pale eoliche). Dobbiamo trovare le risorse economiche destinate allo sviluppo delle rinnovabili e al miglioramento della efficienza energetica. 

Turismo culturale: una chimera che per ora è rimasta tale, ci pare. Come si pensa di agire anche in collaborazione con la Fondazione Cr Tortona che ha una pinacoteca che è un vero gioiello a livello nazionale? Noi intendiamo cultura come partecipazione allargata, come potenziamento artistico (musicale, pittorico, teatrale, letterario, artigianale)  non solo sporadico (necessario) ma continuativo, valorizzando i talenti, a partire da quelli giovanili (ma non solo), promuovendo interazione e scambi sia in ambito nazionale, sia in ambito internazionale. Sarebbe interessante offrire delle Residenze d’artista a italiani e stranieri in sinergia con comuni come Volpedo (luogo natale di Giuseppe Pellizza), San Sebastiano (Felice Giani), Casale Monferrato (Angelo Morbelli) e Quargnento (Carlo Carrà). Quindi turismo come avvicinamento alle opere d’ arte, educazione alla tutela del patrimonio storico – artistico,  promozione della storia locale e conoscenza del proprio passato. Abbiamo specificatamente elaborato un progetto di richiamo territoriale di largo respiro, finalizzato ad una attrattiva turistica interregionale per lanciare produttori e prodotti locali, sia materiali, agroalimentari sia culturali, di eccellenza consolidata del Tortonese, ma anche in via di sperimentazione. 

Turismo in generale: quanto è stato fatto in questi anni ha portato risultati? A noi pare che il vero problema sia quello della ricettività. Si potrà fare qualcosa? Il turismo in generale rientra sia nel campo didattico-pedagogico, sia nel campo commerciale. Turismo, conoscenza della memoria artistica, della produzione locale materiale e culturale, patto tra produttori (prodotti bio a km zero, sostegno ai Gas, convenzione con i supermercati per donazione beni a scadenza per i meno abbienti), commercianti e consumatori consapevoli contribuiscono a creare un tessuto turistico ecologico, etico, estetico. Anche la bellezza dell’arredamento cittadino contribuisce alla valorizzazione della produzione locale, bellezza che non è uniformità o esclusione sociale ma sinergia creativa di riqualificazione urbana, accogliente ed inclusiva. 

Ospedale. Non è un problema che può essere risolto direttamente dall’amministrazione comunale, ma sicuramente nei prossimi 5 anni ci si dovrà interessare ancora del problema. Su quali aspetti si vuole intervenire? Ricordiamo che la risposta pronta e capace all’emergenza salva la vita. Ed ancora: vi impegnerete per far sì che si ritorni alla prenotazione per il prelievo del sangue, evitando quella “barbarie” delle attese all’alba con il freddo, la pioggia o il sole cocente? Il presidio pubblico ospedaliero è stato massacrato da anni di aziendalizzazione e privatizzazioni (ultima quella del Pronto Soccorso con medici a gettone), ad opera di tutti i governi che si sono succeduti e che non hanno saputo tutelare un bene sanitario della comunità. Per le competenze assegnate il comune è tenuto a tutelare il presidio sanitario con le sue eccellenze,  a monitorare le liste di attesa e a garantire i tempi previsti dalla legge regionale 131/2003, limitando il ricorso al privato in competizione diretta e facilitata, a verificare l’assicurazione presso l’ambulatorio ginecologico della pillola Ru-486 (aborto farmacologico), a potenziare il Pronto Soccorso riportandolo a gestione pubblica, a rafforzare il servizio di emergenza territoriale (ex 118), a favorire il Consultorio Familiare come luogo di prevenzione e cura, punto di riferimento per l’applicazione della legge 194/78 (Ivg), a sviluppare un servizio di trasporto per permettere alle fasce deboli e agli anziani soli, sempre più in aumento e in sofferenza, ai disabili di raggiungere gli ambulatori Asl (anche in altri comuni), a potenziare l’assistenza domiciliare, la medicina territoriale, a sollecitare sportelli dedicati per monitorare patologie tipo long Covid e disturbi post vaccinazione anti Covid.  

Al di fuori di questi temi: quale ritenete sia il vostro cavallo di battaglia nel programma elettorale? Un governo popolare che si basi sulla partecipazione come scuola di democrazia, dove autonomia, trasparenza, sviluppo sostenibile, inclusione sociale, interazione all’interno della comunità, difesa dell’ambiente umano e non umano, senza distinzione di specie, lotta alla violenza di genere, difesa della scuola pubblica come spazio di educazione alla Costituzione, alla memoria resistenziale e alla pace. Il nostro valore inderogabile è l’antifascismo sostanziale, il cammino costituzionale che assicura dignità e valore al lavoro, alla laicità, alla democrazia partecipata, alla ripubblicizzazione dei servizi, all’impegno contro ogni guerra.