Elezioni 2024: Agosti risponde alle nostre domande

La prima domanda è sempre uguale a quella di 5 e 10 anni fa: cosa ci vuole fare concretamente per rilanciare l’economia della città? Bastano due idee. Ringraziando per la disponibilità offerta provo a indicare due strade da percorrere insieme per il rilancio dell’economia. Una riguarda la valorizzazione e l’ulteriore sviluppo del Parco Scientifico Tecnologico e della Logistica tortonese favorendo in tutti i modi l’insediamento di aziende in grado di affiancare all’attività di stoccaggio e trasporto merci anche quella di lavorazione e trasformazione per innalzare la qualità del lavoro e utilizzare al meglio le competenze che in questi anni abbiamo acquisito attraverso l’esperienza di imprese che fanno innovazione, ricerca e sperimentazione. Sarà certamente importante percorrere questa strada con il supporto e il coinvolgimento diretto delle aziende, delle scuole e delle agenzie formative nell’intensificazione di progetti scuola-lavoro utili sia per la formazione sia per l’orientamento ai fini anche della costruzione di un curricolo che possa offrire ai nostri giovani opportunità di lavoro direttamente sul nostro territorio. Una seconda opportunità riguarda certamente l’implementazione e la cura di una rete a sostegno delle attività commerciali e di promozione delle specificità e delle eccellenze del nostro territorio. La positiva e numerosa risposta di visite alla recente manifestazione di AssaggiaTortona è solo un piccolo esempio di come sia possibile promuovere e far conoscere le attività produttive del territorio nell’ottica di un sistema integrato con le attività culturali e turistiche a supporto dell’economia e del commercio.

Qualcosa in questi anni è stato fatto per il quartiere R9 ma i tortonesi che vi abitano e pagano le tasse non si sentono ancora a pieno titolo cittadini tortonesi. Cosa manca ancora? Assicurate che entro la fine della prossima legislatura tutto sarà risolto? Su questo punto e sui problemi che da molto tempo assillano i residenti del quartiere è stato detto e scritto molto anche dalle pagine del suo giornale con diversi interventi. La questione porta con sé una serie di complicazioni che qualsiasi amministrazione ha il dovere di affrontare per tentare di percorrere le soluzioni più praticabili. L’impegno che ci prendiamo è quello di continuare, nel limite del possibile, a tenere alta l’attenzione su questa zona della città per la sua riqualificazione, per la sicurezza necessaria del torrente e delle aree limitrofe, per la realizzazione delle opere necessarie per una piena integrazione del quartiere con la città, speriamo il più in fretta possibile.

In questi anni sono sorti alla periferia della città moltissimi capannoni, anche di grandi dimensioni, mentre, tranne in un caso (ex tabacchi Giorgi) i vecchi capannoni e le vecchie aree industriali (ex Alfa, ex Nigacalze) e l’area dell’ex Dante in pieno centro storico sono ancora completamente abbandonati. Cosa la sua amministrazione vuole fare perché la città torni ad essere vitale come una volta? In questi anni mi è capitato più volte di partecipare a incontri dove si è discusso e ipotizzato di come riqualificare queste zone della città che, nello stato in cui versano, sono anche evidentemente uno ‘sfregio’ urbanistico ed estetico. Molti di questi insediamenti sono di proprietà privata e non sempre è possibile ipotizzare soluzioni di recupero intelligente e sostenibile. Ad esempio un polo scolastico in zona ex Alfa e Dellepiane poteva essere un’ipotesi percorribile in collaborazione con la Provincia oppure un ampliamento del quadrilatero culturale a ridosso del Teatro civico con adiacente parcheggio multipiano al Lavello è stato più volte sognato, ma purtroppo non siamo in tempi di ‘vacche grasse’ e le risorse scarseggiano. Credo che una strada percorribile possa essere quella della ideazione e progettazione per la partecipazione a bandi di finanziamento europeo in una prospettiva di riqualificazione energetica e urbana a basso costo.

In tema di inquinamento e di energia ‘pulita’: nel vostro programma inserite la possibilità di realizzare in città comunità energetiche per la produzione di energia solare? E cosa fare per il traffico. Il tema è di grande attualità ed è all’ordine del giorno dell’agenda del Partito Democratico e delle forze che sostengono la coalizione e il suo programma. In questa campagna elettorale, ma più in generale nell’intera attività del circolo di Tortona, abbiamo realizzato incontri di approfondimento e studio dei problemi: lo scorso 12 maggio su iniziativa di Alleanza Verdi e Sinistra abbiamo organizzato un confronto con l’ingegnere e manager di Comunità energetiche Alessio Casanova, tortonese, sulle comunità di energia rinnovabile e sul loro futuro. Tortona deve mettere allo studio la realizzazione di comunità energetiche in sinergia tra pubblico e privato, coinvolgendo il territorio e le valli, proponendosi come capofila perché è un nodo di raccolta e scambio energetico, non soltanto nell’ottica di minor impatto ambientale e minor inquinamento, ma perché in questo momento questa operazione è conveniente e redditizia e può avere ricadute positive non soltanto sul risparmio dei singoli utenti, ma anche e soprattutto per la destinazione dei proventi a opere comuni a servizio della cittadinanza e del territorio. Per il traffico, grazie alla mia scuola, ho potuto partecipare alla formazione e ottenere la qualifica di mobility manager rendendomi meglio conto delle problematiche relative ai trasporti e alle possibili soluzioni: occorre ridisegnare la viabilità almeno sulle due arterie principali di corso Romita e corso Repubblica, sgravare il traffico intorno alle scuole nelle ore di punta e incentivare una mobilità sostenibile a partire dall’educazione e dal coinvolgimento di alunne e alunni e delle famiglie. 

Turismo culturale: una chimera che per ora è rimasta tale, ci pare. Come si pensa di agire anche in collaborazione con la Fondazione Cr Tortona che ha una pinacoteca che è un vero gioiello a livello nazionale? Pellizza da Volpedo e il Divisionismo, Perosi, Sarina, Coppi, Derthona romana, Chiese Santuari e Abbazie sono solo alcune delle realtà culturali nelle quali siamo immersi quotidianamente quasi senza rendercene conto. Abbiamo assolutamente bisogno di incrementare la conoscenza e la promozione della bellezza della nostra città che non ha nulla da invidiare a centri più grandi o semplicemente più famosi. Continuare con il coinvolgimento delle scuole a tutti i livelli perché la sensibilità e l’attenzione alla cultura cominci molto presto e coinvolga direttamente studentesse e studenti più grandi in un sistema partecipato di servizio culturale alla città e alle sue strutture. Collegare il turismo cosiddetto culturale a quello enogastronomico, naturalistico e ambientale con il supporto delle attività economiche e commerciali possibilmente riferite a una ‘regia unica’ che sappia integrare proposte, calendari, logistica e accoglienza.

Turismo in generale: quanto è stato fatto in questi anni ha portato risultati? A noi pare che il vero problema sia quello della ricettività. Si potrà fare qualcosa? Qualcosina in questi anni è stata fatta ma ancora non siamo riusciti ad ottenere quella giusta attenzione alla specificità e ricchezza del nostro territorio. Alcune iniziative messe in atto si sono concentrate sulla realizzazione di reti che in qualche modo hanno ‘portato via’ turisti e visitatori da Tortona perché non sufficientemente in grado di offrire servizi idonei indirizzandoli verso zone limitrofe già più conosciute. Dobbiamo promuovere e favorire una capacità di accoglienza più ‘easy’, più economica, più a misura di giovani e di turismo ‘low cost’: non è mia abitudine usare termini inglesi al posto dell’italiano ‘snello’ o ‘a costo contenuto’ ma credo che in questo campo occorra aprirsi al turismo europeo e internazionale e ripassare un po’ di inglese.

Ospedale. Non è un problema che può essere risolto direttamente dall’amministrazione comunale, ma sicuramente nei prossimi 5 anni ci si dovrà interessare anche del problema. Su quali aspetti si vuole intervenire? Ricordiamo che la risposta pronta e capace all’emergenza salva la vita. Ed ancora: vi impegnerete per far sì che si ritorni alla prenotazione per il prelievo del sangue, evitando quella ‘barbarie’ delle attese all’alba con il freddo, la pioggia o il sole cocente? Siamo consapevoli che il problema della sanità è principalmente in capo alla Regione che in questi anni ha trascurato Tortona e il suo territorio con oltre 60.000 abitanti residenti in zone collinari e montane e impediti a raggiungere altri centri a causa di un trasporto pubblico pressoché inesistente. Ci stiamo impegnando a livello nazionale per aumentare la percentuale di spesa sanitaria, ci opponiamo alla sottrazione di fondi assegnati al servizio sanitario e dirottati verso altri capitoli di spesa. Vogliamo sottrarre almeno il servizio ospedaliero al ricatto delle maggiori spese per prestazioni fuori regione chiedendo, in zone di confine come la nostra, di considerare criteri di viciniorità che consentano di utilizzare indistintamente e allo stesso costo ospedali e servizi di diverse regioni. Vogliamo provare a realizzare una rete tra ospedale, medici di base, farmacie, ambulatori comunali che avvicini il servizio delle prestazioni più utilizzate ai cittadini dove abitano senza costringerli a esodi e tempi biblici. Vogliamo potenziare la diagnostica attraverso la telemedicina e l’utilizzo di dispositivi digitali per la prevenzione e il controllo aiutando soprattutto le persone più anziane e fragili a superare lo svantaggio tecnologico attraverso sistemi di prenotazione rapidi e a portata di tutte le persone. Vogliamo anche impegnarci nel controllo della qualità delle prestazioni erogate perché restino nei livelli essenziali previsti dal servizio pubblico anche se gestito dai privati perché non degenerino in un sistema ingiusto già in atto tra coloro che possono permettersi prestazioni a pagamento e chi si vede costretto a rinunciare alle cure. Chiederemo di potenziare nel nostro ospedale l’unità di emergenza e pronto intervento per garantire trattamenti salvavita nell’ora d’oro (golden hour) che in molti casi salvano la vita per le patologie cardiache, cerebrali o interne di emergenza. In questo senso chiederemo alla Regione di autorizzarci una terza ambulanza per l’emergenza e l’utilizzo dell’elisoccorso per le zone più lontane.

Al di fuori di questi temi: quale ritenete sia il vostro cavallo di battaglia nel programma elettorale? Quando abbiamo iniziato questa avventura abbiamo scelto l’espressione “Ripartiamo dal noi” per indicare che tutto il nostro impegno e la reale possibilità di fare qualcosa di meglio per la nostra città si fonda sul concetto di comunità. Vogliamo ripartire dalla partecipazione, dal protagonismo e dal contributo che ciascuna persona può dare per ridurre la distanza tra la città che sogniamo e la realtà che viviamo. Quartiere per quartiere, frazione per frazione, casa per casa dobbiamo offrire il nostro contributo al cambiamento che abbiamo in mente e che SERVE, perché è necessario e perché è servizio alla comunità.