La pagina delle scuole – Edizione del 14.6.24

ISTITUTO MARCONI

“Il Grigioverde nella neve. Storie di soldati, storie di persone”

Il 2 giugno, a poco più di due settimane dall’inizio dell’esame di Stato, mi sono ritrovata, con un pochino di ansia – lo ammetto – a ripassare e riordinare appunti e materiali raccolti durante le lezioni. Il telegiornale, intanto, trasmetteva frammenti di interviste e filmati sulla celebrazione della Festa della Repubblica, e, come dimenticarlo, degli imminenti impegni elettorali ai quali anche noi ragazzi di 5ª abbiamo partecipato, spesso per la prima volta. Il pensiero corre a chi mi ha preceduto, alle ragazze del secondo Dopoguerra che andarono a votare festeggiando un diritto troppo a lungo negato e mi sorprendo a riflettere su una delle esperienze che più mi hanno coinvolta, sia dal punto di vista emotivo che da quello didattico, nel corso di quest’ultimo anno scolastico: gli “Incontri” con i tre esperti tortonesi di storia contemporanea, Matteo Leddi, l’avvocato Corrado D’Andrea e Marcello Vaccari, che hanno condiviso con noi ragazzi delle classi 5ªAR, 5ªAC e 5ªBC del plesso Carbone la propria appassionante esperienza di ricerca storica, invitandoci a sfatare falsi miti, a coltivare una curiosità che ci permetta di conoscere, scegliere ed operare nel presente con cognizione di causa e senso di responsabilità.

L’ultimo incontro, in ordine di tempo, è stato con Marcello, ex-studente del nostro Istituto, che, proprio in occasione del “suo” esame di Stato, (o di Maturità, come tutti ci ostiniamo ancora a chiamare), aveva voluto approfondire, spinto da interesse innato, ma anche da ricordi famigliari, riportati a galla nella loro quotidianità, la Storia e le storie di quegli uomini che, come il bisnonno e come molti altri nel Tortonese, erano partiti per la Campagna di Russia.   Il contingente italiano dell’ARMIR era spesso formato da volontari, raramente fanatici guerrafondai, ma più sovente giovani cattolici, ragazzi di origini contadine così come borghesi, convinti del dovere patriottico di fermare l’avanzata della “barbarie bolscevica”, pronti a sfidare l’“orso russo”, il gelo delle sterminate distese innevate che 130 anni prima aveva umiliato l’orgoglio della Grande Armée di Napoleone Bonaparte. L’operazione Barbarossa, voluta da Hitler, aveva preteso anche la partecipazione italiana e il nostro relatore, che si definisce “malato di Storia”, si è chiesto il “perché”, ha voluto indagare sui “chi” e sui “come”, ed ha condensato le testimonianze di alcune di queste esperienze in una sorta di docu-ricerca: “Il Grigioverde nella neve”, un commento in divenire ai frutti delle sue raccolte, che ci ha presentato con un’incredibile ricchezza di dati e documenti, racconti di testimoni e cimeli originali che, ben lungi dall’essere oggetti di curiosità morbosa o, peggio, di feticismo ideologico, sono frammenti di vite passate, vite di soldati che erano soprattutto persone. Gli italiani non partirono per il fronte russo con equipaggiamenti antiquati e scarpe di cartone; la tecnologia dei mezzi di trasporto e della logistica italiana non erano affatto inferiori a quelli delle altre nazioni belligeranti e, semmai, i dettagli dei loro equipaggiamenti, benché si parli di guerra, rivelano una volontà vitale e fondamentalmente rispettosa dell’uomo, mai distruttiva o volta allo sterminio programmatico. Vaccari cita, tra gli esempi, un racconto di fantasia che è peraltro la trasposizione narrativa di ciò che realmente accadde in Italia nel Dopoguerra: in un momento di struggente umanità, Giovanni Guareschi ci rivela che il Brusco, il più agguerrito sostenitore del Sindaco comunista Peppone, confessa a Don Camillo il vergognoso passato da camicia nera del fratello maggiore, morto in combattimento in Russia. La madre del caduto ha fatto giurare al Brusco di dire una preghiera là dove il fratello è sepolto, ma non c’è tomba, non c’è lapide o croce alcuna: Don Camillo, arrivato in incognito in territorio URSS con la delegazione della giunta comunista di Brescello, benedice un immenso campo di grano e di ritorno al paese, il Brusco porterà alla madre due di quelle spighe strappate dal campo…. Chi tornò dalla Campagna di Russia tornò per curare quelle tremende mutilazioni del corpo e dello spirito che solo la follia contagiosa della guerra sa infliggere. Se nei videogames e nei film d’azione le armi sembrano essere leggerissime e duttili nelle mani di improbabili guerrieri post-moderni, la realtà delle cose è ben più amara e “pesante”; persino noi, da bambini, abbiamo giocato alla guerra, da adolescenti ci siamo appassionati ai vari “war games” e, pochi giorni fa, abbiamo tempestato di domande curiose i nostri relatori e abbiamo pregato Marcello di farci “provare” un pastrano, una divisa, la preparazione di quella che lui chiama “la casa del soldato”, il pesante zaino da marcia con tutte le sue dotazioni (armi ovviamente escluse). A tutti noi questo modo di conoscere la Storia  è piaciuto davvero e abbiamo “sentito” con le emozioni, abbiamo toccato con mano quello che è il senso del vissuto. Tra gli oggetti che più hanno colpito la mia immaginazione c’è quello che sembra essere un libretto, un Messale? Ci sono le traduzioni in lingua locale delle più comuni parole italiane, ci sono gli indirizzi di alcune persone, commilitoni, forse, e di una donna. Nella pagina a fianco, a matita, qualcuno ha scritto: “…..Angelo, guarda di pregare la Madona che ti dara la grassia di ritornare a casa tua”. Chissà se questa donna avrà avuto riscontro alla sua sgrammaticata e non per questo meno commovente preghiera? Chissà se il suo Angelo è mai tornato a casa? E se è tornato, chi avrà raccolto e raccontato la sua storia?

Kate Gallicchi – 5ªAR, Amministrazione, Finanza e Marketing

Basket e non solo

Gli studenti della 3ªAR del Marconi hanno incontrato venerdì 31 maggio alcuni loro coetanei del Santachiara di Tortona e Voghera, per la fase conclusiva dell’iniziativa “Piantiamo il Futuro con Costa Crociere” pensata per i ragazzi delle scuole superiori da Derthona Basket in collaborazione con la famosa compagnia armatrice di navi da crociera. Il progetto prevedeva la creazione di una campagna marketing e di una strategia di ingaggio per la promozione e vendita del campus di Derthona Basket, comprensive di vari aspetti: quello economico, quello della ristorazione e quello dell’estetica e del benessere.

Dopo settimane di impegno e preparazione, finalmente abbiamo potuto presentare i nostri “capolavori” nella sala convegni della Cittadella dello Sport, alla presenza di Monica Prati, una delle referenti del progetto, ed in collegamento con Olimpia Bruno, Direct Sales Manager di Costa Crociere, e con Claudio Ricci, direttore commerciale del Derthona Basket, che hanno ascoltato e valutato attentamente ogni lavoro, complimentandosi con ciascuno di noi per l’impegno, l’originalità e l’inventiva. Ogni gruppo ha infatti realizzato la propria presentazione mettendo in gioco le competenze specifiche acquisite e relative all’area di indirizzo, ma anche sviluppando una dinamica che coniugasse il lavoro di squadra con l’espressione delle singole individualità. L’interesse e l’approvazione di chi ci ascoltava ha motivato e dato grinta a tutti noi, anche ai più timidi, facendoci capire di essere sulla strada giusta e suggerendoci idee per il futuro, e proposte per il prossimo camp del Derthona Basket, a bordo di una delle navi della flotta Costa. Al termine dell’ultima presentazione i membri dello staff organizzatore si sono riuniti per scegliere il progetto vincitore. Dopo questa breve pausa, di nuovo tutti in sala convegni dove il comitato giudicante ha decretato che tutti i presenti quel giorno potevano a buon titolo essere i vincitori del progetto. Un grande applauso liberatorio ha scosso la sala e ci ha reso fieri del nostro lavoro. Per questo ringraziamo i nostri docenti, le prof.sse Annalisa Fieno e Roberta Gatti, e soprattutto lo staff di Derthona Basket e di Costa Crociere, per averci permesso di partecipare ad un’esperienza incredibile e per noi estremamente motivante. Ora, con impaziente e giustificato orgoglio, attendiamo settembre per poter godere del nostro preziosissimo quanto invidiabile premio: un’intera giornata di stage a bordo della Costa Smeralda e sperimentare l’ebbrezza di vivere da protagonisti a bordo di una delle navi da crociera più famose e belle del mondo. 

Martina Perini – 3ªAR Amministrazione, Finanza e Marketing

In visita alla PerkinElmer

Una rappresentanza della 5ªAA, accompagnata dai docenti Giovanni Badolato e Maria Ruvolato, ha avuto l’opportunità di visitare il 21 maggio la sede milanese di PerkinElmer, azienda leader nella produzione di strumentazione scientifica, e di formarsi attraverso un corso teorico e pratico sulle strumentazioni spettrofotometriche come l’IR e cromatografiche come l’HPLC, tecniche preponderanti del corso di chimica dei materiali e biotecnologie.

Le due tecniche analitiche strumentali permettono l’una di analizzare la materia attraverso l’interazione tra le radiazioni elettromagnetiche IR ed i legami molecolari, l’altra mediante l’affinità che le molecole instaurano tra differenti fasi (solide e liquide) permettendo una separazione tra i componenti di una miscela campione. La giornata è stata suddivisa in una prima parte di lezioni teoriche di ripasso, che nel pomeriggio sono state affiancate ad analisi presso i laboratori dello stabilimento. Un ringraziamento particolare va alla dott.ssa Maria Grazia Garavaglia e ai dottori Marco Boccasile e Alessandro Fabiani, che ci hanno permesso di toccare con mano l’ultima generazione delle strumentazioni prodotte, tra cui lo spettrofotometro FT-IR, brevettato dai loro tecnici, e disponibile anche nel laboratorio di chimica dell’Istituto “Guglielmo Marconi” per permettere agli studenti di poter eseguire analisi su strumentazione all’avanguardia. 

Marco Canegallo, 5ªAA, Chimica dei  Materiali e Biotecnologie

LICEO PEANO

Il professor Pasino in job shadowing in Germania

Tra il 15 e il 19 aprile scorsi, un gruppo di cinque docenti piemontesi tra cui il prof. Stefano Pasino del Peano ha avuto l’opportunità di immergersi nel sistema scolastico tedesco attraverso un’esperienza di job shadowing presso il Fichte Gymnasium di Hagen grazie al progetto ERASMUS+. L’obiettivo era quello di osservare le metodologie didattiche innovative impiegate e i progetti sulla sostenibilità in atto, con l’intento di trarne ispirazione per un possibile implemento in Italia. Le lezioni osservate hanno evidenziato un approccio didattico basato su principi chiave come il metodo induttivo, che stimola gli studenti a trarre autonomamente conoscenze da materiali diversi attraverso la collaborazione, il costruttivismo, che valorizza il ruolo attivo degli studenti nel plasmare la propria conoscenza, il cooperative learning, che favorisce il lavoro di gruppo e la collaborazione tra pari, e l’utilizzo di dispositivi multimediali per una didattica più coinvolgente e interattiva. Una parte dell’attività è stata dedicata alla visita di una scuola di Dortmund e della città, evidenziando come siano molto sensibili al concetto della sostenibilità controllando gli sprechi alimentari della mensa, ripristinando aree verdi, partecipando ad un progetto di allevamento delle api e attraverso la bonifica delle aree della città precedentemente sede di acciaierie. Tra le proposte emerse, meritano particolare attenzione l’introduzione del cooperative learning, l’inserimento di un voto orale basato sulla partecipazione e il migliore utilizzo dei dispositivi multimediali in dotazione alla scuola. La concretizzazione di queste novità richiederà un’attenta riflessione e un’analisi del contesto scolastico italiano, ma l’esperienza di Hagen dimostra che esistono modelli didattici innovativi e progetti di sostenibilità che possono essere fonte di ispirazione e arricchimento per la scuola italiana.

Il Classico in scena a Libarna

Il 4 e 5 giugno a Libarna gli studenti dei sei licei classici della provincia hanno partecipato a “Classici in scena”, rassegna di spettacoli tratti dai classici latini e greci. Durante la prima giornata sono saliti sul palco il liceo Balbo di Casale con “L’età da inventare”, ispirato all’Edipo a Colono di Eschilo ed il liceo Eco di Alessandria con “Gli uccelli” di Aristofane. Il giorno successivo il liceo Parodi di Acqui con “Il piccolo cartaginese”, liberamente tratto dal “Poenulus” di Plauto, il Peano di Tortona con la “Lisistrata” di Aristofane e il liceo Amaldi di Novi Ligure che ha concluso l’evento con un’altra commedia di Aristofane, “Le rane”. Esperienza molto arricchente nella cornice del sito archeologico di Libarna che ha permesso ai ragazzi di confrontarsi con i loro coetanei  e mettersi alla prova in un ambiente nuovo e suggestivo. A conclusione della rassegna, sono stati consegnati dei riconoscimenti alle scuole.

Greta Borasi  4ª classico

Le prime dello Scientifico a Caldirola

Le classi prime del Liceo Scientifico Peano concludono l’anno scolastico con una camminata nella natura a Caldirola, guidati da alcune guide esperte del CAI e dai docenti accompagnatori. L’escursione si è svolta il 5 giugno lungo il “Sentiero delle fontane” sino alla cresta del Monte Giarolo: una “fatica” compensata dalla vista mozzafiato tra le Valli Curone e Borbera e l’approfondimento delle tracce di storia e tradizioni montane del territorio. Si conclude così il percorso di orientamento e inserimento degli alunni di prima nel nuovo contesto scolastico liceale, inaugurato a settembre con il progetto accoglienza, durante lo stage di due giorni a Torre Marina e proseguito tutto l’anno con diverse attività.