In tempi non sospetti scrivemmo che occorreva una seria programmazione nella viabilità prima che la situazione si facesse insostenibile e costringesse a decisioni affrettate, come sta succedendo ora. Si parlò a suo tempo addirittura di realizzare un casello autostradale a Rivalta Scrivia che servisse alla logistica in fase di sviluppo, progetto che purtroppo restò lettera morta. Di quel progetto che denotava lungimiranza non si fece nulla, anzi ci fu chi giudicò la proposta come un favore alle aziende invece sarebbe stato un gran bene per la città.

Ora la logistica è in continuo sviluppo e gli autoarticolati portano sempre più congestione sulle strade tortonesi che non sono più sufficienti a sopportarne il traffico e i nodi vengono al pettine. Ed il primo grande nodo che l’amministrazione comunale si è trovata a dover districare è la contemporanea chiusura estiva di rotonda Liebig e casello autostradale con la decisione di dirottare il traffico al casello di Serravalle, per evitare che i camion passino in città per il periodo di chiusura. Questa decisione ha scontentato gli autotrasportatori che avrebbero gradito altre soluzioni che non allungassero i tempi di percorrenza. E in tutto questo i tortonesi dovranno subire inevitabili criticità nella circolazione, mentre alla città la logistica porta poco o nulla. Ben diverso sarebbe se intorno a noi, anziché camion sbuffanti e inquinanti, arrivassero aziende a produrre sul territorio. Sarebbe uno sviluppo diverso con nuovi posti di lavoro e quindi benessere diffuso. Ad esempio il Parco Scientifico Tecnologico di Rivalta Scrivia potrebbe avere uno sviluppo in positivo se si creassero condizioni incrementandolo come polo d’eccellenza. Come Als, area logistica semplificata nel retroporto di Genova, si potrebbe creare una “zona franca” a forte defiscalizzazione sotto l’egida di Finpiemonte quale propulsore di sviluppo dell’iniziativa giovanile nel settore della ricerca. Sarebbe una bella idea da realizzare, lungimirante.