Una riflessione è d’obbligo soprattutto quando il panorama della nostra città si fa sempre più fitto di camion e mezzi pesanti che fanno la voce grossa per il risanamento di un breve tratto di cavalcavia. La loro presenza così prossima al centro abitato è nociva sia a loro, per evidenti problemi di viabilità, che ai tortonesi che si trovano sempre più faccia a faccia con tir che rendono insicuro il transito alle normali auto e inquinano in modo esponenziale sia l’aria, per le emissioni dei motori, che il territorio disseminando rifiuti ovunque.

Come da noi già scritto più volte, serve, e usiamo il presente e non il condizionale, una revisione delle vie di comunicazione che circondano la città con un progetto lungimirante e da avviare con celerità. Perchè il traffico c’è ed aumenterà con lo sviluppo della logistica e del retroporto. Se vogliamo precorrere i tempi e non farci trovare impreparati evitando che Tortona resti ostaggio dei mezzi pesanti, l’amministrazione dovrà studiare un programma viario, prima di pensare ad una ciclabile che raggiunga la Cittadella dello Sport, sviluppando una tangenziale a sud, a più corsie, che colleghi Rivalta e allontani il traffico dalla città, da zone ad esempio come la rotonda di via Postumia, un tempo periferia, ed ora città a tutti gli effetti, oltretutto brulicante di supermercati. Una rete viaria oltre Scrivia che consideri anche la ristrutturazione del ponte sul torrente ora veramente inadeguato. Sembra proprio venuto il momento di mettere mano a grandi opere, per cui ci vogliono anche grandi investimenti (e i 4 milioni e 850 mila dati dal terzo valico sono solo briciole) che liberino una volta per tutte Tortona dal traffico, cosa che non ha fatto la tangenziale nord, “operetta” mal riuscita e poco sfruttata. Se si metterà mano ad un’opera efficace nessuno potrà dire che l’amministrazione non c’è stata. Le buone opere si ricordano a lungo. E spostare il transito dei mezzi pesanti renderebbe Tortona più appetibile al turismo.