Con la vittoria, ininfluente ai fini della classifica, ottenuta dai Leoni nell’ultima giornata di regular season a Cremona, si è ufficialmente chiusa (30 punti, 15 vittorie di cui 7 in casa e 8 fuori casa, 15 sconfitte di cui 8 in casa e 7 fuori) la 4ª stagione del Derthona nella massima serie (9º posto finale, 7º per punti segnati, 5º per rimbalzi catturati e 3º per assist), la prima senza l’approdo ai playoff. Un’annata molto particolare per Vital e soci, caratterizzata da una emozionante cavalcata in Champions League dove la squadra ha raggiunto i quarti di finale e calcato parquet blasonati della pallacanestro continentale, ma caratterizzata da troppi alti e bassi in campionato.

La continuità, infatti, è stato il più grande problema della squadra guidata da coach De Raffaele in questa stagione: in Serie A il Derthona non è mai riuscito a piazzare un filotto di vittorie, arrivando al massimo a 4 consecutive nel mese di marzo per poi chiudere con 6 ko in fila (prima di Cremona) e non ha mai dato l’impressione di aver trovato una sua vera identità. E’ poi mancato quello che gli americani chiamano il go to guy, il giocatore capace di risolvere le gare negli ultimi minuti e quando la palla si fa più pesante, condannando la squadra a tante sconfitte punto a punto. Vital è stato il miglior realizzatore del gruppo con 15 punti di media sommando sia campionato che coppa, seguito da Arturs Strautins a quota 11, nonostante la sua assenza per buona parte della stagione e questo dato è abbastanza esplicativo della carenza di bocche da fuoco della squadra. I soli Kuhse e Baldasso, entrambi a quota 10 di media, il primo anche 4,4 assist, non potevano certo da soli fare la differenza ed è mancato l’apporto degli altri stranieri del roster con Gorham (9 e 5,2 rimbalzi) che ha disatteso le aspettative risultando decisivo solo in un paio di occasioni (è suo il record di punti, 35, per un leone in Serie A), Ismael Kamagate (8 e 6) insufficiente per quelle che sono le sue potenzialità ancora inespresse e Kyle Weems (7,8), più un peso che un fattore durante tutta la stagione.

Gruppo italiano. Ci sarà quindi molto da lavorare per la squadra mercato bianconera e per il nuovo GM Vacirca, che in settimana era in visita alla Cittadella, per ricostruire un gruppo vincente che dovrà per forza ripartire dalle conferme di alcuni italiani come Strautins (nella speranza torni integro dall’infortunio), Baldasso, Denegri e Severini che però dovrà essere recuperato fisicamente (molto sotto i suoi standard in stagione) che sono sotto contratto (tutti con clausola di uscita) ma che molto probabilmente dirà addio a Zerini, Candi e Biligha. Una suggestione, legata anche a Vacirca, è poi il ritorno in bianconero di Pippo Ricci sempre molto vicino alla città e non ancora confermato da Milano.
Stranieri. Altro discorso per gli stranieri: il solo in predicato di rimanere a Tortona è Christian Vital che avrebbe prolungato il contratto con una escape per l’Eurolega e sarà la pietra angolare del nuovo corso, mentre tutti gli altri (Gorham, Weems, Kuhse e Kamagate) sono sul piede di partenza.

Nuovo coach? Tanto dipenderà anche dalla scelta del nuovo coach in quella che pare sarà una stagione di spending review. Walter De Raffaele è sotto contratto fino al 2027 ma sembra ormai evidente che non abbia più la fiducia della dirigenza e sia in partenza e per la panchina bianconera sono girati negli ultimi giorni i nomi di Mario Fioretti, assistente di Messina a Milano e quindi in stretto contatto con Vacirca, di ritorno proprio dall’Olimpia, e l’attuale coach del Paok Salonicco Massimo Cancellieri che pare si sia incontrato con il presidente Picchi in occasione delle Final Four di Champions, accostato anche però ad AEK e Alba Berlino. Rimangono caldi anche i nomi di Galbiati (molto costoso) e Pozzecco (vicino a Picchi).
Europa. Si ragiona anche sul futuro europeo che quest’anno ha sì dato grandi soddisfazioni e regalato emozioni, ma ha anche limitato la crescita della squadra e inficiato il rendimento in campionato: sarà probabilmente ancora Basketball Champions League con una partenza, però, dai preliminari.
Davide Maruffo